Speciale Capitol Hill – Antifa al Congresso…

Alcuni account su Twitter, in queste ore di breaking news sui fatti di Washington, stanno spammando in maniera sistematica il messaggio che i soggetti entrati al congresso non siano supporter di Trump, ma che per primi siano entrati degli “antifa“.

Uno dei profili Twitter a spingere la storia è quello di Cari Kelemen. Kelemen è una influencer e attivista pro Trump, con oltre 152mila follower. La signora sostiene che il ragazzo a petto nudo e con un copricapo decisamente particolare che vedete qui sotto:

sia in realtà un rappresentante del movimento antifa, visto in precedenti proteste. Keleman sostiene questo ritwittando uno screenshot dove quello che sembra lo stesso ragazzo appare durante una manifestazione che la descrizione (cioè un tweet) fa risalire all’estate scorsa, durante una marcia di protesta del movimento BLM.

Il ragazzo è lo stesso, direi da un confronto col braccio e il trucco, la foto postata da un account privato con circa 400 follower non risulta nei database online, ma come da link allegato sappiamo che durante l’evento di Tampa oltre ai sostenitori di Black Lives Matter c’erano anche dei sostenitori della polizia, che protestavano con cartelli stile Honk if you stand with police – Stand W/ good cops. Non ho modo di trovare foto che contengano il signore con le corna. Ma senza dover andare tanto indietro nel tempo esiste un video di fine dicembre, con lo stesso identico soggetto, vestito alla stessa identica maniera. Solo che qui è ritratto in una protesta recente, una manifestazione pro-Trump, contro le elezioni ritenute fraudolente dal presidente uscente. Non è stato intervistato in quanto antifa, ma in quanto sostenitore di Trump, definito Q tarda da uno dei commentatori al video. Possiamo verificarlo in un video che trovate qui, di cui vi riporto screenshot:

Cari Keleman ha notato che qualcuno le ha inviato questo video, ma invece che cancellare il suo tweet e glissare ha scatenato le orde di complottari, pronti a cercare qualsivoglia piccola foto o traccia che possa servire a sostenere la teoria. Senza che in realtà ci sia nessuna prova. Nessuno dei media (anche quelli più a destra) ha manifestato alcun dubbio su quanto stavamo vedendo in diretta. Nessun cronista serio. Se fossero stati antifa, “diversi” rispetto al resto dei manifestanti, qualcuno li avrebbe identificati. Ma non succede, anzi, sono ore che vediamo i manifestanti urlare contro le telecamere della CNN e contro le forze dell’ordine. Sono tutti “patrioti” come per qualche minuto ha sostenuto Ivanka, che appena si è accorta della gaffe ha cancellato il tweet.

America Patriots – any security breach or disrespect to our law enforcement is unacceptable. The violence must stop immediately. Please be peaceful.

La cosa interessante è che la stessa storia è stata indirizzata anche a BUTAC, da profili che dopo pochi minuti sono svaniti, probabilmente bloccati dall’algoritmo di Twitter che ha riconosciuto la notizia falsa. Profili con cui io non ero in contatto, che hanno sostenuto per qualche minuto una bufala facilissima da verificare vista la particolarità del soggetto inquadrato. I tweet ricevuti da BUTAC erano in italiano, non pubblicati da bot a mio avviso, con testi diversi e anche angolazioni di foto diverse, ma sempre dello stesso soggetto. Purtroppo non ho fatto in tempo a screenshottarli.

Il manifestante con il suggestivo costume è un noto leader del movimento di QAnon, Jake Angeli, chiamato “Q Shaman”, nonché supporter del presidente uscente.

Non sono antifa quelli che sono entrati al congresso e che ora sono finalmente usciti, sono supporter di Donald Trump e delle idiozie di Q. Sono usciti unicamente perché gli è stato chiesto dal presidente uscente, che ha comunque continuato a sostenere che le elezioni siano state una frode. Questo è assolutamente irresponsabile. L’infodemia sta facendo danni sempre più importanti alla società, danni che oggi tutti possono toccare con mano. Credo che il sistema scolastico debba tenere conto in fretta di quanto sta avvenendo, cercando un modo per insegnare come difendersi da tutto questo. Servono corsi per stimolare l’istinto all’approfondimento, per spingere la verifica delle fonti, per insegnare a distinguere tra i fatti e le opinioni, a tenere conto dei bias.

Ci sarebbe da lavorare tutta la notte su quanto stanno mettebdo in circolazione i follower della Keleman in queste ore, ma questo per me resta un hobby, non un lavoro full time.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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