Stimolatore elimina emicrania nel 56% dei casi, studio italiano

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Notizie strane circolano sul web, e non sono solo su siti di dubbio gusto, il titolo d’apertura è un’ANSA, quindi in teoria validata e verificata informazione. Si parla di un qualcosa di molto innovativo evidentemente, una macchina in più della metà dei casi elimina l’emicrania, lo dice uno studio italiano. Il prodotto viene citato per nome, ma sempre per quel vago problema che sono le diffide facili nell’imprenditoria al limite del legale eviterò di riportarlo, ma se avete letto l’articolo sapete di che parlo.
L’Ansa che gira ci racconta che:

In sei secondi blocca l’azione del glutammato, il più noto dei cosiddetti amminoacidi eccitatori che danno il via alla prima fase dell’attacco emicranico. E’ lo stimolatore vagale esterno XXXYYYZZZ, che alle prime avvisaglie di un attacco di emicrania va poggiato sul collo ed elimina il mal di testa nel 56% dei casi.
Questa efficacia è stata misurata da un gruppo di neurologi dell’Istituto Neurologico Besta di Milano guidati da Licia Grazzi, e dai colleghi dell’Università di Torino coordinati da Innocenzo Rainero, mentre quasi contemporaneamente il meccanismo col quale lo stimolatore agisce è stato svelato dal Professor Michael Oshinsky della Thomas Jefferson University. Lo studio di Licia Grazzi e Innocenzo Rainero è stato presentato nei giorni scorsi al 66/mo Congresso annuale dell’ American Academy of Neurology, svoltosi a Filadelfia.

L’Ansa è di pochi giorni fa, la notizia di ricerche ed esiti sull’elettrostimolazione (e questa macchina in particolare)  circola perlomeno da Marzo 2010 (sempre per merito di lanci giornalistici d’agenzia):


Ci sono delle novità? NO. La notizia è variata? Nemmeno. È attendibile? Ni…
Ma allora perché ne si deve parlare per ben due volte a distanza di 12 mesi?
Il prodotto esiste, ed è possibile che faccia quel che sostiene, d’altronde ricerche sull’elettrostimolazione del nervo vago dicevano già nel 2008 che la cosa potesse funzionare nel 55% dei casi. Ma lo dicevano sempre ricerche correlate ad un prodotto commerciale. Si perché l’oggetto del contendere è un elettrostimolatore costosuccio, il Corriere un anno fa  ce lo raccontava così:

«Ogni volta che al posto della solita pastiglia usiamo un qualsiasi device –conclude Goadsby- c’è un po’ di effetto placebo: succede ad esempio con l’autoiniettore transcutaneo del sumatriptan (effetto del 9%), con l’inalatore spray della diidroergotamina (10%), dello zolmitriptan (7%) o del sumatriptan (dal 17 al 25%), quindi con tutti i farmaci di riferimento nell’emicrania. Anche altre terapie di neurostimolazione non invasiva come quella magnetica transcranica non sfuggono a questa regola (22% in uno studio su 99 casi), ma alla fin fine queste terapie sono sostenute dagli enormi vantaggi potenziali che possono trarne i pazienti senza pagare lo scotto di effetti collaterali qui pressoché assenti. Anche supponendo un effetto placebo medio del 10% da verificare nei prossimi studi, per molti pazienti l’effetto terapeutico che ottengono è comunque desiderabile e se il dolore ricompare molti preferiscono certamente passarsi sul collo un’altra volta il XXXXYYYZZZ che praticarsi un’altra iniezione».

Ma dimenticava di dirci che l’oggettino in questione non è un prodotto fatto e finito – lo compri sei a posto per il resto della vita- il giochino è a consumo, tu lo compri e poi (se funziona su di te, cosa non assicurata, diciamo che 44 su 100 lo comperano senza beneficio, che non son proprio pochini) ogni tot trattamenti devi comperare una ricarica…costo? Sulla pagina ufficiale i prezzi mancano, ma cercando su forum e siti specializzati in pazienti che soffrono di emicrania cronica ho trovato riferimenti al costo della macchina:

C’è dunque il XXXYYYZZZZ da 150 dosi che costa circa 480 euro e quello da 50 dosi che costa 321 euro. Una singola dose da 120 sec. costa dai 3 ai 6 euro. L’efficacia non è garantita e debolmente dimostrata; mancano ancora studi in doppio cieco/placebo su grandi campioni di pazienti emicranici. Finite le “dosi” il dispositivo si butta.
Il trattamento di un singolo episodio emicranico richiede 1 o 2 stimolazioni, per un costo medio di 5 euro ad emicrania, a vita.
Per la prevenzione, cosa che la maggior parte dei pazienti emicranici cerca, le stimolazioni salgono a 3 al giorno, per un costo da 10 a 18 euro al giorno che, moltiplicato per 12 mesi, fanno bendai 3600 ai 7300 euro all’anno: lo “stipendio” netto tipico di un precario di oggi.

Il sito da cui ho ricavato l’informazione però non è verificabile (sono concorrenti produttori di una macchina che dice di fare le stesse cose ma ad un costo Una Tantum), anche se sembra confermata in molti commenti sui forum in merito… Anche non fossero 5 euro ad emicrania a vita, ma solo 2,5 restano comunque una cifra folle. Poi c’è l’altra cosa curiosa, l’ANSA cita specificatamente due studi in merito, uno italiano e uno americano… mentre il sito ufficiale dei produttori del macchinario non cita per niente quello americano, e in bella evidenza entrando nelle pagine dei produttori si viene avvisati che la FDA americana non ha ancora autorizzato la vendita dell’oggetto in questione al pubblico americano (e sia chiaro l’azienda è proprio americana)…
Detto ciò non sto dicendo che sia una sòla, sicuramente ci sono dietro degli studi validi in merito, e sicuramente farà ciò che promette di fare, ma pensate di essere un malato di emicrania e trovarvi a spendere 480 euro di macchinario quando rientrate in quel 44% a cui non fa nulla. Andrebbe specificato negli articoli seri tutto ciò, come andrebbero specificate le cifre che costa il trattamento, con tutti i pro del caso (visto che l’uso continuativo – se fatto correttamente – non ha le stesse controindicazioni dei farmaci usati per combattere l’emicrania stessa).
Non so, a me ha saputo di marchetta pubblicitaria nascosta dietro un lancio di stampa…a voi?