La svastica sulle scale del centro commerciale ucraino

Una vecchia storia che ha ripreso a girare in questi giorni

Su alcuni dei gruppi Telegram che io e Noemi monitoriamo è appena uscito un video che sapevamo di avere già visto in passato.

Il video a cui facciamo riferimento è questo:

 

Mostra una scalinata all’interno di un centro commerciale, una scalinata LED su cui è stata trasmessa tra le altre un’immagine che mostra la classica svastica nazista. Chi la condivide ora lo fa con testi simili a questo:

Ucraina, il paese che supporta USA, Canada, Regno Unito.
Il simbolo nazista….

Nessun riferimento temporale, nessuna spiegazione. Solo la voglia di attaccare l’Ucraina e i Paesi che supporta dando a intendere che siano in qualche modo accumunabili ai nazisti.

Come vi dicevo il video l’avevamo già visto e difatti basta cercare in rete per accorgersi che la sua prima apparizione risale almeno al 2019. Il problema di cui ci siamo resi conto solo ora è che alcuni dei siti che ne hanno parlato non hanno fatto il benché minimo fact-checking.

Quasi tutte le testate che ne hanno parlato per prime sono siti legati a Israele che hanno cavalcato la notizia facendo leva sull’indignazione dei propri lettori, relegando magari all’ultima riga dei loro articoli la spiegazione di cosa fosse avvenuto.

Ho letto svariati articoli che hanno parlato della vicenda nel 2019, alcuni hanno dato una ricostruzione molto completa dei fatti basandosi anche su un post dello stesso centro commerciale sulla loro pagina Facebook.

In pratica per pochi minuti la scalinata del centro commerciale Gorodok di Kiev è stata hackerata e ha trasmesso quella svastica, e appena la sicurezza se ne è accorta la scalinata è stata spenta. Se si guardano i due video che circolano appare evidente di come la gente nel centro commerciale fosse sorpresa da quanto vedeva. Durante quei pochi istanti in cui la svastica è stata visibile, una donna con un canale YouTube da ben sei follower ha ripreso la scena e messo il video online. Video che curiosamente il giorno dopo è stato visto dal capo della comunità ebraica in Ucraina, che senza informarsi sui fatti l’ha subito girato indignato sui suoi canali social.

Da lì il video è stato ripreso da tutte le testate vicine a Israele. Come hanno riportato alcuni degli intervistati da EuroMaidanPress la svastica è stata visibile il tempo sufficiente a far sì che qualcuno riprendesse il video e lo stesso circolasse nei posti giusti.

C’è tutto un simbolismo legato al luogo in cui la scalinata è posizionata, un centro commerciale in una strada un tempo chiamata Moscow Prospekt, ora chiamata Bandera Prospekt. Stepan Bandera era un controverso leader dell’ala più a destra dell’organizzazione dei nazionalisti ucraini. Quelli che dopo aver combattuto brevemente a fianco dei tedeschi durante la Seconda guerra mondiale lottarono per l’indipendenza del Paese. Gli storici ucraini sostengono che molte delle nefandezze contro gli ebrei che Bandera avrebbe compiuto siano frutto di disinformazione russa diffusa a partire dagli anni Sessanta per mettere in cattiva luce la sua figura. Non sono uno storico, non sta a me trattare la questione, ma la storia della scalinata rientra perfettamente nell’ambito dell’avvelenamento del pozzo. Che la stessa sia stata accesa pochissimi minuti è un dato di fatto, che il video girato abbia fatto il giro del mondo senza specificare da subito e chiaramente che si è trattato di un atto di pirateria, pure.

Chi ha gioco nel fare cose come questa? A chi fa comodo che la gente veda l’Ucraina come un covo di neonazisti?

Domande a cui sarebbe bello qualcuno prima o poi desse risposta.

Non posso purtroppo aggiungere altro.

Della vicenda a febbraio 2019 aveva parlato anche il collega David Puente su Open.

maicolengel at butac punto it

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