Cos’è la temperatura percepita?

La temperatura percepita: la temperatura della fuffa che trasforma il giornalismo in giornalettismo.

Ricordo un simpatico aneddoto che mi capitò nel lontano 1981, quando avevo 17 anni: al Palazzo dei Congressi di Bologna per la fiera dell’hi-fi, nello stand Audiola (oggi Majestic) un tosto e spavaldo trentenne vestito da fighetto figlio di papà esibiva una Golf GTI con un super mega impianto hi-fi radio-cassette (nel 1981 i CD dovevano ancora arrivare) con musica amplificatissima sparata a tutto volume. Strizzandomi l’occhio come potenziale futuro cliente, esclamò: “Visto che roba? Oltre 400 watt musicali!” Io lo guardai perplesso e con faccia prendingiro gli risposi: “Ma… distorce!” (Quando alzate troppo il volume dell’impianto la musica “gracchia” ovvero distorce e le mie orecchie soffrono). Lui abbassò un po’ il volume e replicò seccato: “Ecco, adesso non distorce più!” Io però velenosamente continuai: “Sì, ok, ora va bene, tuttavia i 400 watt musicali di prima diviso 2 sono 200 watt picco-picco per canale, che diviso 2 sono 100 watt di picco che diviso √2 sono più o meno 70 watt effettivi (RMS). 70 watt e… distorce in quel modo!” E me andai.

Così come nei primi anni ’80 in pieno boom di impianti hi-fi la consuetudine era spacciare la fuffa precolombiana, ovvero i watt 7 volte maggiori del reale (da 70 a 500) oggi nella stessa maniera si spaccia una temperatura ben oltre il reale, cioè la famigerata e sfuggente temperatura percepita.

Cos’è che accomuna due fenomeni tanto diversi? Cosa unisce la musica al meteo? L’introduzione di una parola che fa la differenza: i watt effettivi diventarono musicali così come la temperatura effettiva diventa percepita. E così si può andare oltre il lecito. È chiaro che queste deformazioni non godono di nessuna valenza ufficiale e autorevole, ma sono utilissime allo spaccio. Che siano hi-fi o notizie meteo.

Quando c’era Lui


All’epoca bianca e nera del sommo Edmondo, ma anche dopo il colore Pal col colonnello più famoso d’Italia, la meteofuffa non esisteva. Semplicemente perché il professionista serio doveva dare serie informazioni e bisognava stare molto attenti alle fesserie perché ti giocavi la carriera: e infatti queste non esistevano. Ma è altresì vero che nei bollettini meteo non c’era nemmeno la concorrenza, quindi non c’era nessun avversario da battere sul campo dell’audience. Ovvero non c’era la necessità di ricorrere al “doping” per primeggiare. E così la temperatura era solo quella registrata dalle stazioni meteorologiche, che al tempo risiedevano presso i principali aeroporti: se a Borgo Panigale il termometro segnava 20°C , quella era la temperatura di Bologna. Punto e basta. Capitavano delle irruzioni di aria fredda in Val Padana? Bernacca parlava di freddo con temperature comprese ad esempio tra 0°C e -10°C. A luglio c’era un campo di alta pressione africana? Anche in questo caso si parlava di temperature verosimilmente comprese tra 35°C e 40°C. Si dava un range entro il quale le escursioni massime (o minime) potevano rientrare. Temperature effettive!

Poi è cambiato tutto.


Oggi le varie redazioni meteo sono in gara per accaparrarsi più ascolti e visioni possibili e hanno la perenne esigenza di dare la notizia bomba. Inoltre ci sono le app per telefonini che portano tanti più guadagni quanto più tu le guardi: il meteo è diventato un business e questo ha giocato a scapito della serietà professionale. Esistono fior di meteorologi con tanto di bagaglio professionale al seguito che lavorano seriamente, ma purtroppo a emergere è solo la fuffa, la perenne cacciatrice di vittime a cui raccontare le proprie sensazionali notizie urlate.

È purtroppo accertato che il fruitore medio di TV o internet non è abbastanza scaltro e smaliziato da capire la differenza tra chi divulga scienza e chi spara cazzate. Per esempio: avete una app nel telefonino che vi dà le previsioni meteo? Toglietela, tanto quasi certamente è piena di fuffa. Secondo voi perché nel mio telefonino non c’è nulla di tutto questo? Quando voglio sapere che tempo farà vado sul sito Arpa della mia regione (nel mio caso Arpae Emilia Romagna): seria, professionale, semplice, chiara, senza pubblicità e persino col radar meteo in diretta h24: vi consiglio di imitarmi consultando l’Arpa della vostra regione.

Dice: “Ma le previsioni vanno al massimo a 2-3 giorni, mentre la mia super app con effetti speciali mi fa previsioni a 15 giorni”. Ecco! Questo è un ulteriore motivo per cestinarla. Una previsione meteo degna di questo nome non arriva oltre i 2-4 giorni. Se lo fa non è seria: statene lontani. Oltre tale finestra, possono esserci delle indicazioni di massima che possono stimare evoluzioni bariche e termiche, ma non sono certo previsioni su cui contare per i vostri programmi. Soprattutto state lontani da chi parla (ab)usando di temperature percepite: questa parola è fuffa!

Spieghiamoci meglio: non sempre alla stessa temperatura si ha la stessa sensazione di caldo o freddo, in quanto entrano in gioco altri parametri quali vento, umidità e irraggiamento solare. Stare a 5°C al sole è “più caldo” che starci alla stessa temperatura con cielo coperto, perché percepiamo un irraggiamento solare. Se poi al cielo coperto si aggiunge anche il vento, fermo restando sempre 5°C, la sensazione di freddo aumenta ulteriormente. Anche l’umidità gioca al peggioramento: 5°C con cielo terso sono più sopportabili che 5°C in mezzo alla nebbia.

Gli stessi concetti, opposti, valgono per il caldo: 35°C con bassa HR (umidità relativa), come per esempio il 25%, sono più gradevoli dei 35°C con alta HR (70 %) che tanto ci fanno sudare durante le afose giornate per nulla ventilate, dandoci la sensazione che sia più caldo. E in un qualche modo ha senso: l’aria ricca di umidità contiene più energia termica pur a pari temperatura.

Tutto ciò è stato abilmente e furbescamente adottato da tante, troppe redazioni meteo e pseudo-meteo che ne hanno fatto un cavallo di battaglia puramente commerciale. Il termometro indica 36°C? Non c’è nessun sensazionalismo in atto ma solo caldo, tuttavia se si ha la fortuna di scovare un’umidità relativamente alta da qualche parte, allora si può spacciare la temperatura percepita a 42°C. E qua sì che l’audience esplode! E le condivisioni sui social, anche.

Dati taroccati


Attualmente l’Italia è incastrata tra un campo di alta pressione a nord e uno di bassa pressione a sud-est, in concomitanza con una forte corrente siberiana in quota, proveniente ovviamente da nord-est. Le temperature quindi si sono bruscamente abbassate producendo al nord freddo secco continentale e al sud ampie nevicate.

Il serio professionista che commentasse l’Italia nella carta sopra parlerebbe di temperature al suolo comprese tra  5°C e -5°C, senza nessun speciale titolo da record. Il ciarlatano invece dirà che le temperature in Italia saranno fino a -17°C, con temperature percepite record sino a -25°C a causa del vento. E non c’è nessun record in atto! Però poi al bar o con gli amici si parlerà di -25°C come se fosse questa la norma. Anzi, qualcuno dirà persino che si arriva quasi a -30°C, giusto per rendere la bomba ancora più esplosiva.

In TV si è sentito dire che questa è stata l’ondata di freddo maggiore degli ultimi 30 o 40 anni in Italia, ma è un dato che non significa nulla a fronte di recenti ondate di freddo più localizzate ma molto più recepite per i residenti locali, come quella in Emilia Romagna, Marche, Umbria e Toscana nel 2012. Dopotutto in Piemonte e Liguria in questi giorni poco è cambiato sul piano meteo.

Vi ricordate quando un hi-fi da 70 watt veniva pompato a 400 grazie alle ciarle? Ora sono le temperature a comportarsi allo stesso modo. Poco importa se i -17° sono sul Gran Sasso a 3000 m di quota (vedi carta), i -13°C quelli della stazione di M.te Cimone a 2100 m di quota (rivedi carta) e -11°C sui picchi silani (ri-rivedi carta). Al ciarlatano interessa solo fare boom, essere ascoltato, cliccato e condiviso. Al ciarlatano interessano solo i soldi. Della verità non gliene frega un tubo perché non avendo autorevolezza non ha nemmeno nulla da perdere!

Da questa gente aspettatevi quindi ogni sei mesi la solita pantomima, perché, sappiatelo, il giochino funziona egregiamente anche in estate. Io per luglio 2017 prevedo già da ora incredibili sparate di fuffa con temperature percepite presumibilmente di 45-50°C, ovvero l’estate più calda di sempre. Ovvio!

Esistono sì le conversioni dei parametri medi tra temperatura registrata, umidità, densità dell’aria, vento e temperatura percepita, ma la loro valenza è puramente a titolo di curiosità: un’indicazione generica e nulla più. Anche perché, in aggiunta, sulle percezioni tutto può valere dato che sono sensazioni, cioè rilevamenti soggettivi dove il freddoloso percepirà diversamente dal caloroso. Ecco perché l’unica validità ufficiale rimane la temperatura registrata da un termometro. Coadiuvata in primis, questo sì, da vento, umidità e condizioni del cielo.

Auspico in definitiva che tutto ciò sia utilizzato dal più alto numero di lettori per capire la differenza tra chi è serio e chi invece non merita la vostra attenzione.

Dal canto nostro non ci stancheremo mai di ripeterlo: più una notizia (meteo o non) è urlata, più ha toni sensazionalistici e da record assoluto e più è facile che sia fuffa!

Non dimenticatelo mai!

Lola Fox

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