Test Invalsi e giornalismo

Arriverà il giorno che la prova Invalsi la faranno ai giornalisti e allora sì che saranno organi di riproduzioni non dolcificati…

Il 10 luglio 2019 il Messaggero titola:

Scuola, test Invalsi: un terzo degli studenti bocciato in Italiano e Matematica, il ministro Bussetti: «Preoccupante»

L’articolo è preoccupante, non per i risultati della prova Invalsi ma per il poco che evidentemente hanno capito i giornalisti e quel poco che ha capito il Ministro (e questo per me è molto grave).

Vediamo di capirci, come spiega Roars.it:

Il sistema di valutazione dell’INVALSI è realizzato seguendo il modello di Rasch, un modello di psicometria per il quale, necessariamente, 1/3 delle prove è sotto un valore “soglia”.

Voi mi chiederete: e cosa diavolo è un modello di Rasch? Wiki non ha una versione italiana che spighi le cose in maniera il più semplice possibile, ma partendo dal testo della versione inglese cerco di semplificarvelo io, che non ho studiato statistica e quindi potrei fare errori, perdonatemi ma la materia è complessa.

Il modello di Rasch è un modello probabilistico che serve per stimare sulla base di determinati dati le abilità di un soggetto. Il modello, per come è fatto, dà come risultati quelli riportati dai giornali, non per incompetenza degli studenti ma perché è così che funziona.

Per capirci meglio facciamo finta ci sia una gara con 9 partecipanti, 3 si classificano sul podio, è corretto dire che i tre arrivati in 7a, 8a e 9a posizione sono arrivati dopo il sesto, ma questo non significa affatto che abbiano prestazioni basse, vanno relazionate agli altri. Il test Invalsi fa lo stesso, piglia la popolazione degli studenti, la divide e crea artificiosamente tre livelli, chi è in media, chi è sopra la media e chi è sotto la media. Ma questo non significa che quelli sotto la media non sappiano leggere, non significa non sappiano far di conto, è solo una valutazione statistica sulla base dei risultati di tutti.

Titolare come hanno fatto tante testate in questi giorni significa non averlo capito, ma ripeto, a mio avviso il peggio è il Ministro, che se non ha capito lui le cose siamo messi davvero male…

Ci tengo ad aggiungere che come il Messaggero sono tantissime le testate che hanno cavalcato la storia, il Messaggero è solo una delle tante voci (in errore).

Non credo di poter aggiungere altro. Conto sul vostro aiuto per qualsivoglia imprecisione.

maicolengel at butac punto it
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