Tg24Ore e la condivisione online

Ci sono siti presenti nella nostra black list che si sono evoluti nel corso degli anni. Uno è Tg24Ore che negli ultimi anni abbiamo dovuto trattare più volte. Il sito si presenta all’utente finale nel solito modo, stile blog giornalistico, la home page è fatta con uno dei temi gratuiti di WordPress, hanno i soliti annunci pubblicitari e spacciano una dose di disinformazione costante.

Ma chi lo legge? Da vedere è un sito bruttino, e le notizie non sembrano di quelle mainstream che attirano le grandi masse. Ma chi sta dietro Tg24Ore è furbo, sa benissimo che pochi utenti arrivano a visitarlo partendo dai motori di ricerca. A loro non importa, possono contare su pagine Facebook che ne diffondono i link senza colpo ferire, pagine Facebook da qualche centinaio di migliaia di follower, pagine come Foto che ti daranno fastidio.

Oltre mezzo milione di follower, che hanno messo il like sulla pagina per sorridere a immagini di questo genere:

Foto che dovrebbero farci ridere, e magari lo fanno veramente, il problema è che la pagina è da tempo che ha smesso di pubblicare foto divertenti o disturbanti e basta… Anzi, a essere precisi è da un bel po’ che Foto che ti daranno fastidio non pubblica foto divertenti ma si limita a fare da eco agli articoli di Tg24Ore. Un post ogni ora, anche di più, per rilanciare tutti gli articoli di un blog di nessuna affidabilità. Un blog che tra una notizia sciocca e una non verificata pubblica spesso anche disinformazione faziosa, bufale ben confezionate per contribuire a quella strategia social che vediamo da anni.

Come è possibile che chi segue la pagina non si sia accorto del cambiamento togliendo il proprio like dalla stessa? Sappiamo da tempo che esiste un mercato nero delle pagine Facebook, dove soggetti con pochi scrupoli comprano pagine da molti follower per trasformarle nel loro veicolo di disinformazione (e non solo, persino una pagina di fact-checker aumentò il proprio traffico con questo trucchetto). I social non dovrebbero limitarsi a eliminare le pagine chiaramente faziose che diffondono bufale, ma anche quelle che dopo un cambio di admin cominciano a fare da cassa di risonanza a blog come Tg24Ore. Per adesso, riconosciuto il problema, Facebook ha introdotto l’invio di una notifica nel momento in cui una pagina cambia nome. Proprio per questo – come nel caso di Foto che ti daranno fastidio – non sempre il nome viene cambiato. Ma se vi arriva una notifica di questo tipo, il nostro consiglio è di andare a controllare che la pagina rispecchi ancora le vostre preferenze, perché potreste ritrovarvi a esprimere un Mi piace per qualcosa che non vi piace per niente.

Pubblicare come fanno sulla pagina in questione è un lavoro, e lo si vede dal numero dei post che vengono condivisi, in 24 ore ne postano più di 40, quasi due all’ora, in un ciclo continuo dove politica, cronaca e pseudomedicina si susseguono.

Purtroppo l’unico modo per starci dietro è vigilare costantemente, noi lo facciamo, anche grazie alle vostre segnalazioni, ma siamo troppo piccoli per poter stare dietro a tutto.

Non credo di poter aggiungere altro, sperando che qualcuno si svegli e magari elimini il proprio like da quella pagina.

maicolengel at butac punto it

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