Totti e gli appartamenti affittati agli immigrati

Circola un meme che attacca il capitano della Roma Francesco Totti, dopo che ha mostrato la sua contrarietà alla gestione Aquarius da parte del nostro governo.

Il meme racconta:

Oggi mi batto per l’accoglienza dei profughi, ciò che mi sono dimenticato di dirvi è che ero in affari con Odevaine e che questi affari mi fruttavano un milione di euro l’anno per l’affitto dei miei appartamenti agli immigrati.

Le affermazioni che vengono fatte vanno analizzate una per una.

Francesco Totti è stato nominato nell’inchiesta su Mafia Capitale. Dallo stesso Luca Odevaine che sosteneva che:

Totti pagò i vigili in nero per scortare i figli

Ma anche in un libro sull’affaire Mafia Capitale: “I Re di Roma, destra e sinistra agli ordini di Mafia Capitale”. Ed è proprio qui che si parla di appartamenti a Roma. Appartamenti che una serie di società controllate dal fratello di Totti hanno affittato (regolarmente) al Comune di Roma, in occasione dell’emergenza abitativa che aveva portato nel 2005 l’amministrazione Veltroni a realizzare i CAAT, Centri di assistenza abitativa temporanea. La spesa per questi centri era di 43 milioni di euro annui. Sul Fatto Quotidiano dove è narrata la vicenda risulta che le case delle società amministrate dal fratello di Totti siano state affittate nel 2007. Nello stesso brano tratto dal libro viene intervistata una residente, Elisa Ferri, nome e cognome decisamente italiani. Nel 2007 l’onda d’immigrati degli ultimi anni non era ancora arrivata.

Quindi non sono stati quelli a causare l’emergenza abitativa di Roma. Non sono i migranti che hanno portato una società a guadagnare molto su degli appartamenti dati in affitto al Comune di Roma. Sicuramente il costo per appartamento appare caro, ma come spiega lo stesso articolo di FQ si tratta di palazzina con portiere, e nelle spese oltre che le pulizie sono inclusi i servizi gestionali.

Come riporta FQ:

…pari a un canone annuo di 714.481 euro oltre Iva al 20 per cento (in tutto fanno 857.000 euro) di cui 437.437 euro oltre Iva al 20 per cento per le unità abitative e 277.000 e 44 oltre Iva al 20 per cento per i servizi di pulizia delle parti comuni (tre volte alla settimana), la portineria 24h, la pulizia al cambio inquilino e la manutenzione ordinaria.

Quindi d’affitto vero e proprio sono 437.437 per 35 appartamenti si tratta di 1200 euro al mese circa (per esser precisi nel far di conto 4374377 diviso 35 appartamenti diviso 12 mensilità + IVA al 20% sono 1249,82 euro al mese, anche se ho seri dubbi l’inquilino paghi l’IVA e che quindi siano solo 1041,52 euro al mese), le dimensioni di ogni appartamento non sono specificate, ma si tratta di questa palazzina qui:

FONTE: GoogleMaps

Dovrebbero avere un servizio di manutenzione ordinaria già pagato e sono ammobiliati, il contratto prevede che tra un inquilino e l’altro vengano rassettati spese incluse. Ma come citato da FQ sembra che la palazzina invece abbia svariati problemi di gestione e manutenzione. Infiltrazioni, ascensori non riparati e altre magagne, tipiche di un condominio abitato da così tanti nuclei familiari (35 appartamenti). Ed è su questa cattiva gestione che, se le cose funzionano ancora male, si può attaccare la società amministrata dal fratello di Totti. Non sui migranti, non su fantomatici “affari”, quando era tutto comunque alla luce del sole. Se il Comune ha un accordo di manutenzione ordinaria con la società i lavori vanno/andavano fatti (non so se in tre anni la situazione si sia o meno risolta). Se si tratta di manutenzione straordinaria è già compreso nel contratto che devono essere fatti a spese della proprietà stessa, non dall’inquilino (a cui normalmente spetterebbero quelli di natura ordinaria). Come spiega Studio Cataldi difatti:

l’art. 1576 del codice civile, stabilisce che il locatore (ossia il proprietario dell’immobile) “deve eseguire, durante la locazione tutte le riparazioni necessarie , eccettuate quelle di piccola manutenzione che sono a carico del conduttore” (ossia l’inquilino).
Senza entrare nello specifico, i primo criterio di carattere generale per suddividere le spese tra proprietario e inquilino è quello di individuare la tipologia di intervento. In linea di massima il proprietario è tenuto a sostenere tutte le spese per la manutenzione straordinaria mentre l’inquilino deve provvedere ai piccoli interventi di manutenzione ordinaria.

Sfruttare comunque quest’episodio abbastanza marginale della vita di Totti per attaccarlo  per la sua legittima presa di posizione è sciocco. Ci si fa davvero la figura dei bufalari.

Ma sembra che a tanti piace chi la spara più grossa, siamo proprio un paese strano. Ci si lamenta delle fake news, e si premia chi le racconta meglio.

maicolengel at butac punto it
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