La moria di uccelli in Spagna causa siccità

No, gli uccellini non si suicidano per la sete...

Ci è stato segnalato un post che ha attirato la mia curiosità, visto che il tema resta sempre lo stesso: la siccità.

Ve lo riporto anche in forma testuale per chi non potesse leggere l’immagine da dispositivo mobile:

In Spagna a causa del troppi caldo e della siccità stanno morendo tantissimi uccelli ed in particolare le rondini ed i rondoni. I piccoli si suicidano (letteralmente) buttandosi dal nido per il troppo caldo e la mancanza di acqua Purtroppo anche in Italia non stiamo meglio Mi hanno invitata a mettere sul davanzale o sul balcone un sottovaso (o più) per dare da bere agli uccellini contribuendo così ad evitare la moria o addirittura l’estinzione di alcune specie Io l’ho fatto e a mia volta invito te a fare la stessa cosa. Naturalmente se vorrai.

La prima cosa che ho verificato è se esistano notizie che testimoniano questa moria di uccelli in Spagna, non ne ho trovate. Come non ho trovato alcun allarme in merito sul sito della Lega Italiana Protezione Uccelli, la LIPU. La seconda cosa da evidenziare è che a oggi la scienza non è stata in grado di certificare che un animale possa “suicidarsi”, usare quel termine parlando di uccelli è tipico di chi fa paralleli tra mondo animale e mondo umano arrivando a quella che viene definita una “disneyzzazione” dei comportamenti animali. Come spiegava Davide Rufino nel 2016:

…una volta cresciuti, bisogna avere il coraggio di distinguere questo meraviglioso mondo magico (ma fittizio) dalla realtà. Gli animali dalle sembianze rotonde e morbide hanno provocato empatia in tutti noi, ma sempre più spesso, ultimamente, si assiste a una vera e propria “disneizzazione” del mondo naturale. Questo significa che sono in molti a cadere dalle nuvole quando vedono un documentario e capiscono come “funziona” la natura.

E ancora:

Vige la legge del più forte, non ci sono palle. Agli occhi di una persona cresciuta a pane e Bambi, la natura potrebbe sembrare anche un po’ “bastarda”. In natura non esistono animali coccolosi che parlano fra di loro, non esistono prede e predatori che conversano amichevolmente e amabilmente, non esistono quasi mai storie a lieto fine. Se un individuo è debole, soccombe. In natura Bambi, una volta orfano di madre, sarebbe probabilmente morto di stenti in mancanza del latte materno. Suo padre non si sarebbe mai sognato di adottarlo. Nel mondo reale, Simba avrebbe divorato il facocero Pumbaa senza pensarci due volte, e le iene non sarebbero “cattive”.

Ma torniamo ai nostri uccelli. È vero che ci sono alcune specie di animali (poche) che hanno superato il test dello specchio, provando che abbiano una qualche forma di autoconsapevolezza, primo passo per poter pensare a comportamenti in qualche modo paragonabili a quelli di un essere umano.

Ma sono pochi gli animali che l’hanno passato: tra essi anche la gazza europea, uccello passeriforme della famiglia dei corvidi. Parlare di uccelli che si suicidano perché non trovano acqua, però, è un azzardo scientifico.

Sia chiaro, anche se in Spagna e in Italia non c’è una moria di uccelli per la siccità si può comunque cercare di aiutare i volatili a trovare da bere, l’importante però è non seguire consigli a caso trovati su Facebook, bensì cercare informazioni verificate sul modo migliore per preparare delle risorse idriche per loro. Una cosa di cui tenere conto, ad esempio, è che una bacinella d’acqua nella stagione estiva oltre a fornire acqua fresca per gli uccelli è anche un perfetto incubatore per la zanzara tigre; il suggerimento è cambiare acqua tutti i giorni, evitando così che ristagni.

Sul sito della LIPU riportano:

La vaschetta ideale dovrebbe avere i bordi degradano dolcemente nell’acqua fino ad una profondità massima di 7 centimetri. Posiziona la vaschetta lontano da eventuali aree coperte che potrebbero dare riparo a possibili predatori.

Ne propongono anche una in vendita a una cifra ridotta.

Non credo di dover aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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