Un ombrello per prevenzione

BUTAC come sapete in tanti da anni cerca di fare corretta informazione sulle vaccinazioni pediatriche, siamo stati tra i primi a sostenere iniziative come IoVaccino, e da sempre lottiamo perché dalla rete scompaia la disinformazione antivaccinista.

Domenica 2 settembre 2018 Eleonora Brigliadori, nota soubrette televisiva, ha pubblicato un post copincollato da uno dei suoi fan:

Gianni guerriero antivaccini, padre di 5 figli non vaccinati…
Nella sua semplicità dice:……PROVOCAZIONE…..
Mi sono messo davanti alla mia palestra mentre facevo lezione ai miei clienti…ho aperto l’ombrello(giornata di sole)e con tranquillità ho continuato a fare il mio lavoro…naturalmente sia i miei clienti, sia chi incuriosito dal mio atteggiamento, chiedevano il perché…la mia risposta era semplicemente “prevenzione”…
La seconda domanda era:in che senso prevenzione?”…la mia semplice risposta:”potrebbe piovere e in prevenzione mi tutelo con l’ombrello”…
Potete immaginare il pensiero di queste persone, probabilmente il più contenuto avrà pensato” questo batte i coperchi, sarà il caldo!!!”
Poi quando nei loro occhi ho letto la fine del pensiero, la fine del giudizio, sono entrato con la PROVOCAZIONE: ” ma scusate, vi sembra strano il mio comportamento ( giustamente) però….se vi dicono di fare prevenzione, iniettando un farmaco(ombrello) per un’ipotetica malattia(pioggia), tutto questo vi sembra normale….miei cari, non siete diversi da me con l’ombrello in una giornata di sole…Conclusione:l’ombrello lo puoi chiudere quando vuoi e senza conseguenze…i Vaccini ti segnano tutta la vita(tua e generazioni a venire)…
Un abbraccio a tutti e “non aprite l’ombrello “

Onestamente il mio cervello razionale è andato in corto circuito. Ma che “provocazione” è? Ci vuole davvero poco a rendersi conto di quanto il paragone sia malfatto. Gianni parla di prevenzione dalla pioggia, e la gente mette i like al suo post e a quello della Brigliadori. Ma basta aver studiato un minimo le malattie da cui ci si previene con la vaccinazione pediatrica per capire che il paragone-provocazione non sta in piedi. Vedete, io se piove posso aprire l’ombrello, ripararmi e tornare a casa asciutto. Ma se non avessi l’ombrello mi bagnerei un poco e tornato a casa potrei asciugarmi magari al tepore della stufa. Mal che vada prima o poi spioverà, e ad asciugarmi ci penserà il vento. Vero che potrei bagnare qualcun altro sulla mia strada, ma nulla che un po’ di caldo non possa risolvere. Mal che vada saremo entrambi temporaneamente bagnati.

Come riportato in un bel post in risposta alla “provocazione”:

Il paragone con l’ombrello è abbastanza calzante, ma i due lo usano male (e con malizia, ovviamente):
Il vaccino è l’ombrello che porti con te nello zaino o hai lasciato nel portabagagli dell’auto e che puoi usare in caso ti sorprenda la pioggia. Portare con sé l’ombrello ANCHE IN UNA GIORNATA DI SOLE è fare prevenzione perché non si sa mai come potrebbe girare il meteo. Fare prevenzione è questo. Non è girare con l’ombrello aperto, quello è da sciocchi, ma pensare alla possibilità di proteggersi e di proteggere le persone che ci circondano, magari portando con noi DUE ombrelli o un ombrello più grosso.

Si, i vaccini restano con noi “sempre” (o quasi, visto che bisogna fare i richiami), ma io giro sempre con l’ombrello nello zaino per prevenire (che tanto pesa poco).

(Grazie a Giacomo Vallarino per la gentile concessione)

Non fatevi fregare, non cascate in questi facili tranelli. Chi sostiene che i vaccini siano pericolosi e insiste per convincervi della sua idea è figlio di una filosofia un po’ fricchettona che ci vorrebbe tutti curati dalla natura o con l’omeopatia. Poi non stupiamoci se il tasso di mortalità s’impenna.

maicolengel al butac punto it
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