Un pulsante nella mente

Era da un po’ che non mi capitava di trattare una notizia riguardante corsi su come combattere il cancro. Ma quella che mi avete segnalato oggi m’interessa molto, perlomeno visto che i corsi si svolgeranno a Bologna a inizio novembre 2019.

Sui social da qualche giorno sta circolando quest’immagine:


Vi riporto il testo di quanto c’è scritto:

Ho scoperto che il cancro non è una malattia bensì un pulsante che si trova nella mente profonda dell’uomo che una volta azionato crea l’autodistruzione dello stesso.

Oltre a scoprire il pulsante ho scoperto come non azionarlo.

Alberto Ferrarini

Lo stesso foglietto l’ho visto circolare sulle bacheche di alcuni concittadini bolognesi, ma solo ora ho capito il perché.

Il signor Alberto Ferrarini è un mental coach, non ho dubbi che possa essere bravo nel suo lavoro, è salito agli onori delle cronache come il motivatore di Bonucci (il calciatore) con il quale però mi par di capire abbia fatto i rotti.

Ferrarini attualmente fa il motivatore per eventi di diverso genere, uno è dedicato alle donne:

Conosci il gruppo TOP FAIGA?

Il modo però che ha scelto per fare un evento parlando di una malattia come il cancro è a mio avviso molto sbagliato. Il cancro è una grave patologia che necessita di cure fatte e seguite da chi è oncologo, e dagli esperti di cui può avvalersi in base al tipo di tumore. Dare a intendere, pur se per pubblicità, che si tratti di qualcosa che è generato dalla nostra mente è pericoloso. Ricorda purtroppo le teorie della Nuova Medicina Germanica, che sappiamo aver fatto vittime anche nel nostro Paese.

L’evento che vede Alberto Ferrarini parlare di cancro viene presentato così:

La Medicina Ufficiale negli ultimi decenni ha fatto passi da gigante, è indiscutibile.

C’è da dire però che a volte non conosce le dinamiche che portano una persona ad avere un determinato disagio o malessere.

Questo perché la sua evoluzione si è limitata allo studio dei corpi, senza considerare l’energia dell’uomo.

Alberto Ferrarini, motivatore, artista e soprattutto ricercatore, attraverso l’esperienza maturata con i suoi calciatori ha compreso delle dinamiche sul corpo umano e sulle sue reazioni che la medicina ufficiale ad oggi non conosce.

Attraverso la Numerologia, la Ciclicità, la Simbologia, le Metafore e molto altro può comprendere le dinamiche della vita di una persona e con la precisione di un cecchino individuarne le problematiche, trasmettendo poi la Conoscenza affinché queste situazioni non si ripresentino.

Guardate, io sono dell’idea che un coach mentale che aiuti le persone a superare la diagnosi di cancro sia una cosa ottima, e non ho dubbi che possa aiutare nell’affrontare la malattia. Ma la Numerologia, la Ciclicità, la Simbologia, le Metafore non sono cure per il cancro, non è con quelle che ci si può assicurare che la patologia non si ripresenti, ma seguendo il nostro oncologo di riferimento.

La Redazione
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