Aveva un tumore, curata con la psicologia

UNA PREMESSA IMPORTANTE:

Psicologia e psicoterapia sono chiaramente regolamentate dalla legge italiana, e prevedono un corso di laurea e relative specializzazioni. La dottoressa di cui si parla qui sotto non aveva alcuna abilitazione ad esercitare da psicologa, e non ha tentato di curare la paziente con la psicologia ma con le teorie folli del signor Hamer e la Nuova Medicina Germanica e l’uso di farmaci omeopatici.
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Così perlomeno titolavano le locandine di La Repubblica, edizione di Torino, qualche giorno fa.
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Purtroppo pur di vendere una copia in più del giornale non si esita a fare carte false, e i trucchetti sono tanti.
Bastava però cercare la stessa notizia online per accorgersi che la locandina stava solo attirando lettori, visto che i fatti in realtà erano ben diversi:

Torino, muore per un melanoma curato con la “psicoterapia”. Il medico a processo

La psicologia e la psicoterapia difatti NON HANNO ALCUN EFFETTO sui melanomi, checché ne dicano soggetti di dubbio gusto.  Qui su Butac ne parliamo da tempo, e a volte salta fuori il solito genio a dirci: “Non servite a nulla, ma chi vuoi che ci creda”. Purtroppo serviamo a poco, in questo il nostro amico ha ragione, ma che ci siano disperati e soggetti psicologicamente deboli che possono cadere in questi inganni è un dato di fatto.
Una notizia come quella di Repubblica ce lo dimostra. Preferivamo scoprire di aver torto. Ma non è così. Quando ci vedete particolarmente depressi o arrabbiati nei confronti dei fuffari che sostengono queste teorie, sappiate è che perché sappiamo bene che se non sbugiardati il più possibile troveranno sempre clienti per le loro pseudocure. Il fatto che di questo caso ne abbia parlato più la cronaca locale che quella nazionale dimostra quanto poco interesse mediatico ci sia verso questi soggetti. E invece loro, con le loro pseudocure, i loro trattati di medicina alternativa, i loro corsi e le loro conferenze pagate a peso d’oro ingrassano, ogni giorno di più. Sia come numero di “adepti” che come conto in banca, e questo è male.
Se avete un parente o un amico malato, non lasciate che si affidi al web o ai cialtroni con titoli buoni come alternativa alla carta igienica. Mandateli da un medico, specializzato nella loro patologia, e se non vi basta il parere di uno sentitene un altro e un altro ancora, ma sempre rimanendo tra professionisti certificati, magari chiedendo anche referenze presso la struttura in cui operano.
Chi ha la cura che BigPharma tiene segreta, chi opera sotto banco, chi vi spinge a frequentare gruppi online di cure alternative non vi vuole bene, è solo interessato a voi come potenziale pollo da spennare.
Rendere pubblici i nomi dei “medici” coinvolti nella vicenda è importante, perché non basta un articolo di Repubblica a far sì che girino in rete. La dottoressa che ha “curato” con la psicoterapia un melanoma si chiama Germana Durando, ad oggi dal FNOMCEO risulta ancora iscritta all’ordine pur essendo stata aggiornata la sua pagina giusto tre giorni fa. Non so se viene inserita qualche nota in caso di sospensione, ma al momento sia dall’Ordine Nazionale che da quello di Torino la dottoressa risulta abilitata ad operare. La legge farà il suo corso, ma sarebbe bello che anche l’ordine si muovesse, perlomeno a riportare qualcosa della vicenda.

Il neo sulla scapola sinistra, da pochi millimetri di diametro (nel 2005) era diventato enorme, arrivando a undici centimetri. Faceva molto male, e una garza doveva raccogliere il liquido che ne fuoriusciva. “Non toglierlo, è lo sfogo di un problema psicologico. Risolvi il conflitto e passerà” era la tesi della sua dottoressa, che la donna soprannominava “Santa Germana”. Marina L. si era “ribellata” alle tesi hameriane del suo medico solo quando, nel marzo 2014 aveva deciso di asportare il neo in ospedale. Il referto istologico non aveva lasciato dubbi sul destino che l’attendeva: era un melanoma maligno a cellule epiteliomorfe, di tipo “T4”, il più terribile cancro della pelle. Doveva iniziare al più presto le cure tradizionali. La donna ne aveva discusso a lungo, si era rivolta anche al fratello, un medico chirurgo che, assistito dall’avvocato Marino Careglio, ha poi firmato l’esposto. “Vivo a Roma e sentivo mia sorella al telefono: le ho offerto aiuto e consigli, ero preoccupato, ma lei mi rassicurava che il neo era sotto controllo e che era seguita dalla dottoressa Durando” racconta. Nonostante i tentativi di convincerla ad affiancare terapie mediche scientifiche a quelle hameriane, Marina aveva continuato ad affidarsi al suo medico e a “combattere” il cancro con psicoterapia e gocce omeopatiche.

Ricordiamoci che Simoncini è stato radiato solo dopo aver causato un morto, la Mereu solo dopo esser stata alle Iene. Qui il morto c’è già stato, che facciamo? Il fatto che Santa Germana operasse nell’ambito delle medicine non convenzionali era noto, visto che partecipa ad un progetto dedicato proprio a quelle, il suo stesso studio medico mette in evidenza il suo essere medico omeopatico più che medico convenzionale. Spero di vedere un epilogo a questa storia quanto prima.
Per completezza, delle tesi hameriane avevamo già parlato:
Starlette, omeopatia e nuova medicina germanica
La nuova medicina germanica e il Senatore
L’ignoranza e la scienza
AGGIORNAMENTO DEL 4 APRILE 2016
Alcuni giornali hanno pubblicato stralci dei messaggi tra medico e paziente che sono venuti fuori durante il processo. Sono da brividi, ricordano molto l’approccio di certi medici che bene conosciamo e di cui abbiamo parlato più volte, quelli che avvicinano potenziali pazienti con “Mi contatti in privato per favore” gente che andrebbe cacciata dall’albo, messa a spazzare bagni della stazione e mai più riabilitata. Gente che disonora uno dei mestieri più importanti che esista.
Noi speriamo che la dottoressa che seguiva i dettami di Hamer e le sue folli teorie venga veramente condannata e si faccia qualche anno di galera.
Uno dei medici omeopati che seguono le tesi hameriane poco tempo fa durante una trasmissione radio mi ha formalmente diffamato, ed è da me stato denunciato. Lavora in un ospedale veneto, che ho tentato di contattare per avvertire del soggetto che hanno alle dipendenze, dopo un mese né la direzione dell’Ospedale né l’Ordine dei medici a cui ho esposto la stessa segnalazione hanno risposto anche solo con due righe per dirmi Grazie faremo accertamenti. Perché così va nel nostro paese. Purtroppo…
maicolengel at butac.it
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