Una guida al network marketing – Parte VII


Dove eravamo rimasti?
[Parte I]
[Parte II]
[Parte III]
[Parte IV]
[Parte V]
[Parte VI]


Un po’ di storia

Il network marketing spopola in caso di crisi e molte persone senza lavoro vengono facilmente attratte da queste offerte. Questo sistema di vendite nacque infatti negli anni Trenta in America, durante il periodo della Grande depressione, da parte di aziende di vendita porta a porta. La prima azienda di multilevel marketing fu Wachter’s, con i suoi integratori di origine marina. Un altro esempio fu la California Perfume Company che nacque ben prima, a fine 1886, come impresa di vendita porta a porta di profumi. La California Perfume Company divenne poi Avon Products, prima creando il marchio Avon – il 3 giugno del 1932 – e poi nel 1939, associando il nome di questi prodotti a tutta l’azienda.
Si iniziava qui a delineare il modello di multilevel marketing che venne attuato per intero dalla California Vitamin Company, nata nel 1940, che lo adottò nel ‘45 sotto il nome di Nutrilite. Due impiegati Nutrilite fondarono poi, nel ‘59, Amway.

Ci sarebbe molto da raccontare sulla storia legale di ogni singola azienda di multilevel marketing, ma non vorrei dilungarmi troppo e invito il lettore, qualora si trovasse di fronte a un’offerta da parte di un networker, a cercare la storia legale dell’azienda e a verificare personalmente (spesso basta la pagina in inglese di Wikipedia) come ha agito l’azienda negli anni, se vi sono state multe per comportamenti legati agli schemi piramidali ecc.

È notizia di pochi mesi fa che Avon, dopo aver chiuso in Francia, alla fine del 2018 chiuderà anche in Australia e Nuova Zelanda, lasciando “a piedi” migliaia di networkers; Avon aveva raggiunto il suo apice nel 2012 con 6 milioni di rappresentanti.

Al riguardo sarebbe utile osservare l’andamento delle aziende di network marketing e poi verificare l’andamento dei distributori per verificare se a livello globale o locale vi fosse stato un punto di saturazione del mercato. Vediamo per curiosità il fatturato delle tre principali aziende di network marketing**.

I prodotti

Soprattutto in rete si possono leggere recensioni dei prodotti fatte dagli stessi networker, ed è sconcertante che gran parte delle recensioni da 5 stelle che ho trovato siano di venditori che stanno pubblicizzando oltre al prodotto anche l’azienda, e che spesso lasciano un recapito mail per “informazioni” su questa “super opportunità” o il link al loro account aziendale***. Con questo non voglio assolutamente affermare che i prodotti delle aziende di network marketing non possano essere dei buoni prodotti, ma li ritengo quasi tutti venduti a un prezzo decisamente superiore al prodotto equivalente reperito attraverso i canali “canonici”.

Infatti il prezzo, come accennato in precedenza, è innalzato dalle commissioni e bloccato dalla concorrenza (in accordo con il modello del professor Y.R.). Mi è capitato di vedere prodotti per l’igiene orale venduti a prezzi enormi come prodotti di altissima qualità, ma di per sé quei prodotti non avevano nessuna componente che li differenziasse in maniera significativa dal prodotto da banco da 2€, e chiedendo ad alcuni dentisti e igienisti ho avuto conferma che non presentavano alcuna “proprietà speciale”. Una ricerca di Altroconsumo ha evidenziato inoltre che per molti prodotti il prezzo alto non significa qualità, anzi in molti casi il prodotto dal prezzo inferiore era valido (se non più valido) di prodotti “lussuosi”.

I prodotti vengono venduti come “esclusivi”, ma nel momento in cui tra i miei amici di Facebook ho 7 persone su 150 che vendono questi prodotti esclusivi mi chiedo: ”Beh, l’esclusiva dov’è?”. Molte aziende affermano sulle confezioni del prodotto di non testarlo sugli animali, il che è decisamente uno specchietto per allodole in quanto il prodotto finito non potrebbe mai essere testato sugli animali per legge. Consiglio invece di verificare sul sito Cruelty Free International che l’azienda non faccia test sugli animali.

Si potranno osservare, o comunque trovare in rete, molti filmati in cui il networker di turno fa una comparazione tra il suo prodotto e i prodotti di altre aziende, in queste dimostrazioni si sentono spiegazioni che non hanno nulla di scientifico, facendo leva sull’ignoranza delle persone. Un esempio potrebbe essere aggiungere un acido o una base ai prodotti in soluzione acquosa  dimostrando che il loro prodotto è inerte.


* Fonti:
https://www.allbusiness.com/the-oldest-network-marketing-company-12305178-1.html
http://www.wachters.com/access.php?h=Data/aboutus
https://en.wikipedia.org/wiki/Avon_Products
http://network-experience.com/en/multi-level-marketing/mlm-history.php
** Fonti:
https://revenuesandprofits.com/herbalife-revenues-and-revenue-growth-from-2012-to-2016/
https://www.marketwatch.com/investing/stock/avp/financials
http://media.avoncompany.com/index.php?s=10922&item=126205
https://www.businessforhome.org/2018/02/herbalife-q4-2017-sales-up-5-to-1-1-billion/
https://www.businessforhome.org/2013/02/amway-reports-record-2012-sales-of-11-3-billion/
http://www.mlive.com/business/west-michigan/index.ssf/2014/02/amway_reports_2013_sales_of_11.html
https://www.amwayglobal.com/amway-reports-sales-10-8-billion-2014/
https://www.businessforhome.org/2017/02/why-amway-lost-3-billion-in-sales-in-3-year/
https://www.amwayglobal.com/amway-announces-sales-8-6-billion-2017-emphasis-product-innovation-technology-leads-companys-future-focus/
*** Fonti:
https://www.mouthshut.com/product-reviews/Mary-Kay-Favorite-Things-reviews-925036451
https://www.mouthshut.com/product-reviews/Artistry-reviews-925042975
https://www.thedermreview.com/artistry/


Al prossimo fine settimana!
La Redazione
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