Uno stupro dura 30 secondi, il razzismo per sempre

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Così ci raccontava il Giornale il 22 febbraio 2016:

Questo un volantino che in queste ore sta girando online e nella città diMonaco, in Germania. Accompagnato dagli hashtag da #refugeeswelcome e #antifaraffigura una ragazza bionda con il volto tra le mani, in segno di disperazione. Il messaggio è chiaro: se l’immigrazione di massa porta con sé gravi conseguenze per l’incolumità delle donne, essa va comunque accettata e incentivata, perché contribuisce a sconfiggere il razzismo.

Che spiega chiaramente che:

Un messaggio, questo, molto pesante che sta provocando diverse critiche e che forse proprio per questo non è stato rivendicato da nessuno, se non da una generica appartenenza al mondo antifascista bavarese. E che quindi potrebbe potenzialmente anche essere un fake.

Peccato che sia nel titolo che nel modo in cui l’autore racconta la cosa traspaia fastidio e supponenza:

Qualora il flyer fosse un falso – cosa, come detto, non provata ma non da escludersi – il suo messaggio è reale e condiviso dagli amministratori di diverse pagine politiche. A testimonianza che questo pensiero è accettato all’interno di una parte dell’opinione pubblica.

Io ho cercato il suddetto flyer online, le prime pagine in cui salta fuori sono tutte italiane, molte francesi, e è tra i post girati dai lettori alla pagina Facebook Refugees Welcome, peccato che sia stato girato a quella pagina 14 ore fa (in questo istante sono le 01:01 del 25 febbraio 2016), con la domanda who made this? Chi l’ha fatto? 
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La domanda per ora resta senza risposta.
Ma possiamo fare qualcosa per vedere quest’immagine da dove arriva, ad esempio andare a cercare i primi che l’hanno pubblicata. La foto analizzandola risulta avere subito un cambio di nome, da 145152178-rape.jpg quando è stata creata il 22 febbraio 2016 alle 14:43 è diventata refugees.jpg sempre il 22 febbraio ma alle 23:28. Ovviamente potrebbe esser stata salvata come screenshot e quindi tutto va a farsi benedire, ma cercandola prima del 22 febbraio questa foto non appare da nessuna parte secondo google image search o tineye. Quindi prendiamo per buona quella data.
Cerchiamo in quella data chi ha pubblicato qualcosa del genere e cosa troviamo?
Il Giornale, Riscatto Nazionale, VoxNews, BlitzQuotidiano, ItaliaPatriaMia, e solo tre siti stranieri. TRE siti stranieri contro 5 italiani.  voxnews22-02Vediamo cosa ci raccontano i tre siti stranieri.
The Daily Stormer, sito neonazi americano, basta guardarsi i commenti sotto la foto per capire di che pasta sono fatti. Che siano stati loro i primi? No la data della foto risulta di 10 minuti dopo dell’ultima modifica subita da quella trovata sul Giornale e su Vox News. Le 23:38 del 22 febbraio 2016. Essendo un sito americano con il fuso da noi era già il 23 febbraio.
Dritare.net che pubblica solo tre righe e uno spicchio di foto ha pubblicato “l’articolo” alle 18:16 del 22 febbraio. Sito ospitato in Albania, l’ora è la stessa che in Italia.
Ultimo ma non meno importante è VOAT, sito simile a Reddit come genere. Chiunque può raccontare la propria storia o linkare qualcos’altro, e il tutto sfocia in belle discussioni. Peccato che la fonte di VOAT sia BlitzQuotidiano, quindi anche loro non possono esser stati gli autori della notizia e dell’immagine.
Quindi?
Non posso aggiungere altro, sicuramente è molto strano che tutte le testate straniere abbiano incominciato a parlarne dopo il 22 eccetto le tre citate, mentre 5 testate italiane già il 22 fossero in prima linea. In particolare BlitzQuitidiano, VoxNews e Il Giornale riportano la stessa identica immagine con gli stessi identici metadata che la fanno risalire come prima pubblicazione al 22 febbraio alle 14:43 GMT col nome file 1456152178-rape.jpg, tutti gli altri vengono dopo.
Quello di cui son sicuro è che quest’immagine non è partita dall’associazione Refugees Welcome, ma da qualche “simpatico buontempone”. E un’altra cosa è sicura chiunque l’abbia postata e condivisa tra i giornalisti delle varie testate o è in malafede o non è capace di fare il proprio mestiere.
Ma purtroppo questa è la situazione di tanto giornalismo italiano.
maicolengel at butac.it
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