Vaccini e morte in culla? Chiarimenti
Sembrerebbe (ma non sono state trovate conferme certe oltre a dei classici copia e incolla dello stesso articolo su vari siti) che il Tribunale di Pesaro abbia emesso una sentenza “storica”. Nella sentenza viene riconosciuto il nesso tra la morte in culla e la vaccinazione.
- far dormire il bambino in posizione prona, ossia sulla pancia
- far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
- esposizione del feto e del neonato al fumo. Secondo i Cdc americani, l’esposizione a fumo nel corso della gravidanza triplica il rischio di Sids e quella a fumo passivo nei primi mesi di vita lo raddoppia
- giovanissima età della madre e assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre e post natale
- nascita prematura o basso peso alla nascita
- presenza di infezioni respiratorie
Per quello che riguarda invece la correlazione tra vaccino e SIDS sono stati effettuati numerosi studi al riguardo, sia qui in Italia che all’estero. Il centro per il controllo delle malattie e la prevenzione americano ha preso in esame milioni di bambini, usando dati che andavano indietro fino al 1992 senza trovare correlazione. A questo link potete trovare una lista completa degli studi riportata dall’Epicentro.
Il Tribunale di Pesaro evidentemente ha dati di cui noi siamo all’oscuro. E’ veramente triste leggere queste notizie. In Italia ci teniamo a ricordarlo la statistica parla di una percentuale tra lo 0,7 e 1 per mille di morti improvvise in culla. Vi invitiamo a visitare l’ottima pagina wiki in italiano dove sono riportati questi dati.
Vogliamo concludere ricordiamo che su molti casi analizzati negli ultimi 50 anni si è scoperto un incidenza altissima di casi fasulli. In realtà dalle analisi dei casi è risultato che tra il 5 e il 20% dei decessi erano in realtà infanticidi. Si tratta in ogni caso di dati estremamente sconfortanti, ma vogliamo che sia chiaro che non esiste nessun nesso tra le vaccinazioni e la SIDS.
Per chi volesse ulteriormente approfondire l’argomento potete trovare qui i link del CDC americano e altre ricerche disponibili su PubMed.