Vaccini inquinati

Con BUTAC è da qualche mese che stiamo cercando di collaborare con l’Ordine dei medici nazionale per cercare di trovare una via per comunicare la medicina, quella corretta completa di fonti, in maniera più diretta e semplice per il lettore casuale.

Purtroppo proprio oggi 3 febbraio 2017 siamo venuti a sapere che il Dott. Luigi Conte, segretario nazionale di FNOMCEO, ci ha lasciato. È mancato ieri notte. La cosa mi ha lasciato allibito, ho incontrato il Dott. Conte dal vivo una sola volta, mi ha subito fatto sentire a mio agio, accogliendomi non come un piccolo blogger ma come un divulgatore, anche se a modo mio, di una materia a cui lui teneva tantissimo, la scienza.

Con le sue parole ancora in testa pertanto mi appresto a continuare quello che avevamo incominciato insieme: divulgare corretta informazione medica, pur non essendo io un medico, ma solo un appassionato di fatti.


Il 2 febbraio 2017 Gioia Locati ha prodotto l’ennesimo articolo di disinformazione medica, si parla ancora una volta di vaccinazioni pediatriche.

“Vi spiego perché i vaccini sono inquinati”

Come spesso accade sul blog della Locati, che ricordo è ospitato sulle pagine de Il Giornale, testata nazionale registrata, l’articolo è in realtà un’intervista a una nostra vecchia conoscenza, il dottore in farmacologia Stefano Montanari.

Il nostro DottPA ha più o meno detto tutto quello che c’era da dire sulle ricerche pubblicate da Montanari, trovate il suo articolo sulle testate che fanno Predatory Publishing qui. Ma forse qualche piccola aggiunta la possiamo fare.

Anzi, ancora meglio, perché gli studi di Montanari di cui parla la Locati hanno avuto “risonanza” anche al di fuori del nostro Paese, e colleghi divulgatori se ne sono occupati anche su ScienceBlogs, sito americano che si occupa proprio di scienza. Non sto a riportarvi tutto l’articolo, se volte potete leggervelo qui. Ma qualche frase credo che sia necessaria:

… samples for EM generally have to be examined under vacuum. That’s why, in the case of biological samples, you can’t look at living cells. If you take a liquid sample and put it under even low vacuum, it evaporates. What’s left? Crystals and precipitates. Also, as you might imagine, EM is very, very sensitive. So it’s going to pick up incredibly tiny, biologically irrelevant amounts of everything. Antivaccinationists are obsessed with “purity”; so even these tiny amounts of “contaminants” will alarm them, and CMSRI knows that. Whether the authors of the article themselves know this or not, I don’t know or care, but I do care that their article is now being used to frighten parents.

Traducendo:

…i campioni per il microscopio elettronico in genere devono essere esaminati sotto vuoto. Ecco perché, nel caso di campioni biologici, non si possono esaminare delle cellule viventi. Se si prende un campione di liquido e lo mettiamo sotto vuoto, evapora. Cosa rimane? Cristalli e precipitati. Inoltre, come si potrebbe immaginare, il microscopio elettronico è molto, molto sensibile. Quindi sotto il suo occhio vengono raccolte minuscole quantità biologicamente irrilevanti di tutto. Gli antivaccinisti sono ossessionati dalla “purezza”; così anche queste piccole quantità di “contaminanti” allarma i genitori, e i “ricercatori” che gestiscono il Centro (indipendente) per la ricerca sulla sicurezza dei medicinali per bambini lo sa.  Che lo sappiano anche gli autori dell’articolo non lo so e non m’interessa, ma mi importa che il loro articolo venga ora utilizzato per spaventare i genitori.

E ancora, parlando dei numeri che vengono riportati nello studio:

O.M.G.! 1,821 particles! Holy crap! That’s horrible! The antivaxers are right that vaccines are hopelessly contaminated!
No. They. Are. Not.

Look at it this way. This is what was found in 20 μl (that’s microliters) of liquid. That’s 0.00002 liters. That means, in a theoretical liter of the vaccine, the most that one would find is 91,050,000 (9.105 x 107) particles! Holy hell! That’s a lot. We should be scared, shouldn’t we? well, no. Let’s go back to our homeopathy knowledge and look at Avogadro’s number. One mole of particles = 6.023 x 1023. So divide 91,050,000 by Avogadro’s number, and you’ll get the molarity of a solution of 91,050,000 particle in a liter, as a 1 M solution would contain 6.023 x 1023 particles. So what’s the concentration: 1.512 x 10-16 M. that’s 0.15 femtomolar (fM) (or 150 altomolar), an incredibly low concentration. And that’s the highest amount the investigators found. In reality, what they actually found is that vaccines are incredibly pure!

O mio dio! 1821 particelle! Santa merda! È orribile! Gli antivaccinisti hanno ragione, i vaccini sono contaminati senza speranza! No. NON. LO. SONO.

Guardatela in questa maniera. Questo è ciò che è stato trovato in 20 microlitri di liquido. Questo è 0,00002 litri. Ciò significa che, in un litro di vaccino in teoria, il massimo che si potrebbe trovare è 91.050.000 (9.105 x 107) particelle! Santo inferno! Questo è un numero immenso. Dovremmo avere paura, non dovremmo? Beh, no. Torniamo alla nostra conoscenza dell’omeopatia e guardiamo il numero di Avogadro. Una mole di particelle = 6,023 x 1023. Quindi dividiamo 91.050.000 per il numero di Avogadro, e si otterrà la molarità (concentrazione di una soluzione espressa dal numero di moli di soluto disciolte in un litro di soluzione) di una soluzione di 91,05 milioni di particelle in un litro, quindi una soluzione 1 M conterrebbe 6.023 x 1023 particelle. Allora, qual è la concentrazione: 1.512 x 10-16 M. che è 0,15 femtomolar (FM) (o 150 altomolar), una concentrazione di particelle incredibilmente a bassa concentrazione. E questo è il più alto valore che i ricercatori hanno trovato. In realtà, quello che hanno effettivamente scoperto è che i vaccini sono incredibilmente puri!

Per riassumere in parole povere: la scienza ha dimostrato che l’omeopatia non fa nulla, se non effetto placebo, perché all’interno dei veri rimedi omeopatici la concentrazione di principi attivi è inesistente; nei vaccini, secondo lo studio di cui stiamo parlando, la concentrazione è la stessa. Quindi, esattamente come con l’omeopatia queste nanoparticelle non potranno fare alcun danno al nostro corpo. Come la comunità scientifica cerca di spiegare da anni. Ma purtroppo gli analfabeti funzionali sono ovunque, anche in camice bianco; sempre che di questo si tratti, e non di consapevole malafede. Perché chi ha redatto lo studio non fa paragoni con altri medicinali inettabili, ad esempio, né spiega con precisione cosa significano i numeri sbandierati nell’articolo? Perché, come ci ha spiegato PA nell’articolo dell’altro giorno, le obiezioni sollevate durante la peer review sono state ignorate?

Sia chiaro, la cara Gioia rientra tra gli italiani convinti che con l’omepatia ci si possa curare, per cui comprendo benissimo perché tutte queste spiegazioni e obiezioni valgano meno di zero per lei. Quello però che m’importa è far presente alla redazione de Il Giornale che diffondere questo tipo di informazioni li mette sullo stesso piano di testate come Cronaca Vera o il Daily Mail, quando un tempo Il Giornale significava vero giornalismo (ricordiamo che è stato fondato da Indro Montanelli), è deprimente.

E dire che Gioia era partita bene quando nel 2011 aprì il blog, queste le sue prime parole:

Ogni tanto mi arriva un messaggio da Giacomina, la chirurga-senologa che mi ha salvato la vita operandomi due volte (quando si dice il destino, abbiamo frequentato lo stesso liceo, alle Marcelline di via Quadronno) mi chiede se posso chiacchierare con qualche sua nuova paziente, renderla partecipe di quello che mi ha fatto star bene. Ed eccoci al dunque: la vita cambia dopo un tumore, per sempre. Ma non è detto che sia in peggio.

L’idea del blog mi è frullata in testa la notte di Natale. Sarà una piazza virtuale aperta, un angolo per condividere domande, preoccupazioni e riflessioni. Sarà la mia scrivania – e il suo filo diretto con le agenzie- al servizio di voi tutte, dirette interessate, amiche o parenti. Vi girerò le informazioni più succose, gli screening, le campagne di prevenzione di ospedali e associazioni. Intervisterò per voi le donne famose che ci sono passate, quelle che hanno avuto un tumore al seno e lo hanno schiacciato ben bene sotto un tacco.

Sarei curioso di sentire cosa ne pensa oggi Giacomina Moro, l’oncologa che ha salvato la vita alla Locati: la fa ancora parlare con le pazienti? O evita, per paura che le convinca a curarsi con la terapia Di Bella? Sì, perché negli anni Gioia la fuffa l’ha cavalcata proprio tutta, incluso il Metodo Vannoni di cui era una strenua paladina.

maicolengel at butac punto it
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