L’infezione tra sì vax…

Ci avete segnalato sempre con più insistenza articoli come quello pubblicato su La Verità a firma Patrizia Floder Reitter che titola:

Report Iss, l’infezione tra sì vax corre

O come quello pubblicato sul blog di Porro qualche giorno fa:

Sorpresa sulla terza dose: cosa dicono i numeri

Articoli dove si sostiene che siano maggiori le infezioni tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. Scrive La Verità:

Nel periodo 24 dicembre 2021-23 gennaio 2021 [ma è una svista, ovviamente intendeva 22, ma in redazione l’attenzione è bassa su questi errori, figuriamoci su quelli più gravi ndmaicolengel], sei i casi di Covid-19 tra i non vaccinati sono stati 703.732 e 127.478 tra coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale, nei bivaccinati da più di 120 giorni i contagi sono stati 1.544.092 e 640.805 tra quelli immunizzati da meno tempo. Non sono messi meglio i cittadini con rinforzo che hanno registrato 521.657 positivi.

La tabella a cui sta facendo riferimento Floder Reitter è questa:

E riporta gli stessi numeri, quello che però la giornalista omette è la parte superiore della tabella dove via via si vede la popolazione di riferimento. Sulla base di quella vanno presi in considerazione i numeri. Ovvero i numeri vanno standardizzati, come cerchiamo di riportare da tempo.

Quindi partendo dalla prima colonna, su 6.113.248 non vaccinati hanno preso la COVID in 703.732, ovvero a circa l’11,5%, mentre su 1.676.275 di vaccinati con ciclo incompleto la percentuale di diagnosi passa al 7,6% circa. Più o meno la stessa percentuale tra i vaccinati con ciclo completo ma da più di 120 giorni. Quelli vaccinati da meno di 120 giorni passano al 7,1% di diagnosi. Per finire, quelli con booster hanno una percentuale di diagnosi poco superiore al 3%.

Nel suo articolo per La Verità Floder Reitter evita quasi del tutto la tabella successiva, quella sui ricoveri in terapia intensiva, chissà come mai…

Cambiano lievemente le date per questi dati, le diagnosi sono calcolate nel periodo che va dal 10/12/2021 al 9/01/2022.

  • Su 6.466.161 di non vaccinati al 25 dicembre, lo 0,21% ha avuto necessità di ospedalizzazione e di questi il 12,5% è finito in terapia intensiva.
  • Su 1.644.869 di vaccinati con ciclo incompleto quei numeri cambiano molto, solo lo 0,06% ha avuto necessità di ricovero e di questi solo il 5,56% è finito in terapia intensiva.
  • Su 24.530.417 con ciclo completato da più di 120 giorni, solo lo 0,04% ha avuto bisogno di essere ospedalizzato e di questi solo il 6% ha avuto bisogno di terapia intensiva.
  • Tra i 10.394.218 di vaccinati da meno di 120 giorni solo lo 0,021% è stato ospedalizzato e di questi solo il 4% ha dovuto ricorrere alla terapia intensiva.
  • Per finire, tra i vaccinati con dose booster su 10.974.280 solo lo 0,038% è stato ospedalizzato e di questi il 4,5% è dovuto finire in TI.

Chiunque legga i dati qui sopra si rende conto che dimostrano l’efficacia vaccinale. I vaccinati restano, anche con l’ultimo bollettino ISS, i più protetti dalla pandemia. Ma m’interessa arrivare fino in fondo, visto che la giornalista pur saltando la tabella sui ricoveri cita quella sui decessi:

Nel periodo 3 dicembre 2021 e 2 gennaio 2022 tra 6.710.026 non vaccinati sono registrati 2120 decessi; ma tra gli immunizzati da più di dieci giorni (anche qui la disattenzione è massima, anche perché stavolta il numero è scritto in lettere, dura sostenere che sia solo un refuso, quando i giorni sono 120 ndmaicolengel) i morti risultano 1.805, non molti di meno.

La domanda che sorge spontanea leggendo questa frase è: ma chi sta pensando di prendere per i fondelli? Quel numero che cita non si può prendere così, va messo in paragone alla popolazione di riferimento.

Guardiamo la tabella ISS:

Vi pare che possano confrontarsi le due colonne sui decessi? Basta aver concluso con profitto la scuola elementare per rendersi conto che senza aver normalizzato il dato quel paragone è profondamente sbagliato.

Anche qui rifacciamo un sunto con la percentuale corretta:

  • Su 6.710.026 non vaccinati lo 0,031% è deceduto;
  • Su 1.549.282 con ciclo incompleto lo 0,007% è deceduto;
  • Su 25.990.113 con ciclo completo da più di 120 giorni lo 0.0069% è deceduto;
  • Su 11.656.265 con ciclo completo da meno di 120 giorni lo 0.0011% è deceduto;
  • Su 8.204.259 con booster lo 0.0053% è deceduto.

In proporzione potremmo, volendo, dire che i deceduti con booster sembrano di più rispetto a quelli senza booster, ma comunque molti di meno rispetto ai non vaccinati.

Il paragone che fa La Verità sui decessi è quindi anch’esso sbagliato. Se la percentuale di morti fosse simile tra vaccinati e non vaccinati, invece che 2120 morti tra i non vaccinati ce ne dovrebbero essere circa 460. Alle famiglie dei 1650 deceduti in eccesso glielo va a spiegare Belpietro che sono solo piccoli errori di calcolo?

Come la maggior parte degli articoli de La Verità anche questo di Floder Reitter non è disponibile online in forma ufficiale, in compenso circola in .pdf o .jpg in tutti i gruppi Telegram di negazionisti e spaventati dal vaccino.

Non credo di poter aggiungere altro se non la solita citazione:

È la stampa (bellezza) e tu non ci puoi fare niente…

Ma Belpietro e Borgonovo sono degli scarsi Bogart, per non parlare di Floder Reitter. Ah, dimenticavo, l’articolo de La Verità fa il paio con il famoso post di Diego Fusaro, quello dove ha dimostrato che la matematica non è la sua materia. Ecco, non è nemmeno la materia di Floder Reitter.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.