Il video del bambino vaccinato

Virato al seppia per stimolare al massimo la reazione emotiva di fronte al dramma che vi si consuma

Ci avete segnalato un video che arriva da uno di quei canali Telegram che hanno visto crescere la loro popolarità durante la pandemia. Quando stiamo uscendo dalla pandemia (o perlomeno questo dicono i giornali) questi soggetti vedono il loro appeal svanire, perdono follower e quindi che fanno? Dalla lotta alle mascherine e i vaccini passano al prossimo argomento di attualità, ovviamente sempre in chiave “controinformazione”. Oppure decidono di alzare l’asticella e di diffondere ancora più paura nel loro pubblico già impaurito, proponendosi come unico porto sicuro per la navigazione in questo mare in tempesta che è il complotto pandemico.

Il video è questo:

Nel video si vede un bambino tenuto da tre persone, con due delle persone che lo tengono sul lettino che procedono durante il video a fargli un totale di sei iniezioni. Il bambino, come è normale che sia, si lamenta un po’. Il video caricato sui gruppi Telegram vicini ai movimenti antivaccinisti sta circolando in Italia in bianco e nero (anzi, quasi un seppia) con una scritta in sovraimpressione che dice:

Per il vostro bene…..

…con cinque puntini di sospensione. Lo ammetto, ho un problema, ritengo che chiunque non sappia che i puntini di sospensione sono sempre tre sia un analfabeta funzionale. Fosse per me la questione finirebbe qui, ma giusto per accontentare chi ci ha fatto la segnalazione vi riporto l’analisi di quanto avete appena visto.

Il video è stato intenzionalmente virato al seppia per renderlo più tragico, nella realtà i colori sgargianti indossati dal bimbo e da chi lo tiene rendono il tutto più normale:

Si nota meglio, coi colori, che le due donne che fanno le iniezioni sono probabilmente infermiere in un ospedale pediatrico, o in un ambulatorio vaccinale per bambini, una porta uno sgargiante camice con farfalle colorate, l’altra ha una scimmietta cartoon e dei fiori su un bello sfondo verde. La terza donna, vestita più sobria e senza guanti, è probabile che sia la mamma, che difatti non fa nulla se non cercare di calmare il bimbo che piange dopo la seconda puntura.

Il video circola da almeno sei anni e mostra appunto un bambino ricevere le sue dosi di vaccino, evidentemente in un Paese dove ancora fanno sei (o cinque) inoculazioni singole in un’unica sessione. Quindi un video condiviso apposta per spaventare, ma senza che abbia collegamento con la realtà italiana, visto che qui usiamo da alcuni anni l’esavalente – che racchiude sei vaccini in una singola inoculazione – e l’MPRV – che ne contiene altri quattro -, quindi due sole inoculazioni, generalmente fatte in sessioni diverse.

I calendari vaccinali esistono per essere consultati, ma è palese che chi segue pagine di spaventati dai vaccini abbia la fobia di questi temi, e che mai si informerà su siti scientificamente corretti. Qui su BUTAC anni fa scrivemmo una lunga guida alle vaccinazioni pediatriche grazie alla collaborazione del nostro medico di bordo, il dott. Pietro Arina. Sono passati otto anni ma quella serie di articoli resta un ottimo sistema per informarsi correttamente sulle vaccinazioni pediatriche e sfatare qualche immane bufala messa in circolazione da disinformatori vari.

Ricordiamoci che l’antivaccinismo è un ottimo sistema per fare introiti, sia per chi diffonde informazioni false e allarmistiche, sia per le piattaforme su cui vengono diffuse. A rimetterci sono ovviamente i più indifesi, in questo caso i bambini che rischiano di non essere vaccinati perché i genitori spaventati sono caduti nelle trappole di questi disinformatori di professione.

Chi mette in circolazione video come questo cercando di spaventare i propri seguaci sono persone adulte, senza figli, persone che se non sono vaccinate sono state semplicemente fortunate e non hanno dovuto confrontarsi con le malattie e le loro conseguenze. Trattasi di soggetti che andrebbero ghettizzati in quanto non stanno facendo alcun tipo di informazione, sono contrari ai vaccini e cercano di contagiare con quella paura, ingiustificata, chiunque venga in contatto con loro – e grazie ai social network, che sulla paura ci guadagnano, è molto facile che vengano in contatto con tantissime persone. Ma sono soggetti con un grosso disagio sociale, che in un mondo ideale andrebbero aiutati in un percorso che tanto loro non vogliono fare. Alle condizioni in cui viviamo, isolarli e lasciare che facciano quel che vogliono senza contagiare gli altri sarebbe probabilmente la scelta migliore.

Io non so quale genitore possa decidere che è meglio evitare di fare qualcosa di buono per la salute a lungo termine di suo figlio piuttosto che non farlo piangere per cinque minuti, e che tipo di genitore sia. Le mie sono considerazioni e scelte genitoriali personali, ma evidentemente le condivido con molti altri genitori al mondo che cercano di affrontare queste situazioni non solo con l’emotività ma anche col raziocinio. Infatti di video come quello di cui abbiamo appena parlato se ne trovano a bizzeffe in rete, senza che necessariamente abbiano valenza negativa, anzi, spesso sono genitori che hanno ripreso il figlio alle sue prime vaccinazioni solo per ricordo di quel giorno o per far vedere quanto è stato bravo ad affrontarlo.

Ad esempio questo è Mason, che non voleva fare il vaccino ma al quale hanno serenamente spiegato che ammalarsi è peggio, e che ha affrontato la questione con molta più maturità di tanti adulti che incontriamo sui social network ogni giorno:

E questo un bimbo un po’ più grande e rilassato:

Ma ovviamente con nessuno di questi due video si sarebbe avuta la stessa reazione da parte dei soggetti spaventati dai vaccini.

Non possiamo aggiungere altro.

Redazione at butac punto it

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