“Vota la scenza”

Quasi 10mila condivisioni al momento per questa foto:

La foto è partita ieri dal profilo di tale Giuseppe Paperini, dove è chiaramente indicato lo scopo dell’utente:

“Non solo SATIRA”

E nonostante le numerose foto, tra i commenti, che riportano testimonianza del fatto che su tutti i cartelli la grafia della parola “scienza” è riportata correttamente, e il post del diretto interessato uscito oggi:

“Al momento 10.000 creduloni, hanno condiviso il mio post sulla inesistente stazione ferroviaria di Matera e sul taroccato cartello. Bravi bevitori, vi amo!”

La foto continua a venir condivisa con commenti tipo i seguenti:

“E beh… la “scenza” … La Fedeli (Quella di “più meglio”) sarà fiera… con buona pace della lingua italiana…”

Da notare tra le altre reazioni degne di nota quello che non si rassegna al fatto che si possa fare un errore così grave in un manifesto così grosso, e porta prove per dimostrare che scienza si scrive proprio così:

Il commovente screenshot che riporta l’opinione della Treccani: “-SCIENZA O -SCENZA? Dipende dai casi. • Quando si tratta del suffisso -scenza, che spesso si unisce alle parole per formare un nome ➔astratto, la grafia corretta è quella senza i, perché prima di una e non è necessaria la lettera i per indicare la corretta pronuncia del gruppo sc (che si legge con lo stesso suono di scelta)”

Ovviamente la foto è stata ritoccata, questa è la vera campagna del PD come risulta stampata su qualsiasi manifesto, cartellone o volantino:
Ovviamente nel manifesto vero “scienza” è scritto correttamente.

Ok, va bene un rimbocchiamoci le mani, ma come si fa davvero a credere che tutta la campagna sia scritta correttamente, tranne il gigantesco manifesto appeso sulla facciata della stazione centrale di Milano?

Ah, perché ovviamente anche la didascalia del post di Paperini che accompagnava la foto contiene informazioni false:

Questo cartello è apparso ieri alla Stazione ferroviaria di Matera (La Martella). Una stazione appena inaugurata e già deturpata. Chi ha fatto i fori col trapano? Chi ha dato i permessi?

La stazione è per l’appunto quella di Milano, non quella di Matera (che tra l’altro non esiste), e le domande finali sono mirate a sottolineare quanto sia cieco e automatico l’impulso di chi condivide un’immagine come questa per screditare l’avversario politico: “Chi ha fatto i fori col trapano? Chi ha dato i permessi?” sono domande a cui si può rispondere semplicemente ragionandoci per 5 secondi: degli operai del Comune, presumibilmente, che hanno realizzato i supporti per ospitare le comunicazioni di chi paga per acquistare quello spazio pubblicitario, che tra l’altro vista la grandezza e il numero di persone che lo vedono quotidianamente, non deve essere dei più economici. Qui invece si dà per scontato che ci sia sotto un illecito, e si condivide come se non ci fosse un domani.

Oltretutto per chi segue certi partiti particolarmente populisti che raccolgono consensi tra le fasce meno scolarizzate della popolazione, poter prendere in giro/insultare persone che basano la propria campagna elettorale su parole chiave come “scienza” – “Ma come, lo avrei scritto meglio io che non prendo una penna in mano dal 1992!” – è un’occasione da non perdere.

noemi at butac punto it

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