Wikipedia non è libera…

...e la voce sul Rogo di Odessa, di nuovo

Riporto dall’articolo apparso sul sito di ByoBlu del 4 aprile 2022:

Come ci si è in realtà accorti presto, Wikipedia non è proprio sempre una fonte affidabile. Se si fondasse la propria conoscenza esclusivamente sulle sue pagine, si potrebbe incorrere in diversi errori storici.

L’ultimo episodio riguarda la storia della strage di Odessa.  Si tratta di una modifica, avvenuta in tempi sospetti, che ha stravolto la narrazione dell’evento.

Wikipedia riscrive la storia

Nella versione precedente su Wikipedia Italia la strage veniva definita come “un massacro, avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa, presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo”.

Questa narrazione segue quella dei tanti (tra cui un denigratore che da venerdi scorso ci scrive via mail) che sostengono che quella pagina di Wiki per otto anni sia rimasta uguale a sé stessa e che solo negli ultimi giorni sia stata modificata.

In realtà Wikipedia permette a tutti di verificare i fatti, in questo caso possiamo verificare facilmente che la pagina italiana dedicata al Rogo di Odessa è stata creata il 29 novembre 2020, quindi non otto anni fa, dall’utente Bacefik.

Utente che l’ha scritta di proprio pugno, usando come uniche fonti un articolo dell’Huffington Post e uno del Fatto Quotidiano. E raccontando del rogo in questi termini:

Nell’incendio trovarono la morte molte persone, tra cui alcune del tutto estranee ai fatti che si trovavano all’interno dell’edificio per ragioni di lavoro (soprattutto donne). Gli estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di passare e di intervenire. Nella documentazione fotografica fornita in seguito al massacro dai membri della vicina Camera di Commercio erano ritratti corpi carbonizzati e donne violentate (tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici). Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio. I pochi scampati all’incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo.

Il grassetto è mio, serve a evidenziare come il racconto fosse poco preciso. I fatti hanno dimostrato che polizia e vigili del fuoco sono arrivati dopo 45 minuti dalle prime chiamate, fatte sia dai manifestanti all’esterno che dagli asserragliati all’interno. Quindi chi ha creato la pagina il 29 novembre 2020 l’ha fatto senza verificare i fatti, oppure era semplicemente poco interessato a dare una versione non faziosa.

Le modifiche a quella voce si sono susseguite per mesi, quasi tutte per mano di persone che la pensavano alla stessa maniera e hanno continuato a usare fonti che confermassero la loro versione dei fatti. Nel frattempo il 3 gennaio 2022 l’utente Bacefik è stato bloccato a tempo indeterminato. Bloccato in quanto accusato (con lunga spiegazione dell’accusa) di aver fatto una “edit war” e cosa ancora più grave, manipolazione delle fonti.

Panorama, Huffington Post, Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto e una testa giornalistica filorussa, queste sono le uniche fonti usate perlomeno fino a febbraio 2022. Solo allora qualcuno ha deciso di mettere mano alla pagina e aggiungere una fonte dell’Europarlamento e una dell’ONU. Qualcun altro rimuove la frase sui vigili del fuoco, che riappare e scompare più volte, come anche una sulle donne vittime di violenza sessuale da parte dei pro-Maidan oltre che uccise nel rogo.

Nel mese di marzo 2022 le modifiche alla pagina sono all’ordine del giorno, al punto che viene messo un avviso che specifica come in quella voce siano presenti forti toni propagandistici. Leggendo la cronologia si notano i vari interventi conditi dai commenti di chi appone le modifiche, ad esempio chi riporta la pagina al suo stato precedente, scrivendo:

Riporto la pagina a una versione di circa 1 mese fa, troppi vandalismi e propaganda di parte nell’ultimo mese. Inoltre fu una strage, un attentato terroristico, non un incendio casuale. Non cambiate la storia.

Non fossimo di fronte a fatti di sangue farebbe sorridere leggere:

Ripristinato verità oggettiva dei fatti.

Quando la “realtà oggettiva dei fatti”, secondo il revisore, significa usare solo fonti non verificate, di fatto riportando solo la versione che vede nei separatisti delle povere vittime innocenti. Povere vittime che invece, secondo l’ONU, sono stati coloro che per primi si sono messi a lanciare sassi e molotov contro i manifestanti pro-Maidan all’inizio degli scontri in quel fatale 2 maggio.

Sia chiaro, quanto stiamo raccontando da giorni non significa sollevare i pro-Maidan dalla responsabilità oggettiva di quanto è avvenuto a Odessa. La stessa ONU, denigrata dai tanti anti-atlantisti che seguono ByoBlu e testate simili, spiegava di come i pro-Maidan picchiassero coloro che uscivano dal palazzo. Nessuno vuole addossare tutta la responsabilità ai separatisti, ma raccontare i fatti significa non abbracciare una sola narrazione e cercare di informarsi al meglio possibile da entrambi i fronti. Cosa che non fu fatta a suo tempo dai vari HP, FQ, Manifesto e co., abbracciando invece quanto veniva passato come unica verità dai tanti agenti del Cremlino che già nel 2014 operavano in pianta stabile sul web, e che da ormai dieci anni avvelenano ogni fonte informativa su cui riescono a mettere le mani.

Non è una questione di libertà dell’enciclopedia online o meno, e dare a intendere che non lo sia è fazioso come solo ByoBlu sa fare. Wikipedia è libera, nel senso che chiunque può scrivere una voce, chiunque può modificarla, ma ha delle regole, cosa perfettamente normale per una piattaforma collaborativa su cui sono attive centinaia di migliaia di persone. Solo nel caso di voci molto dibattute, come questa su Odessa, gli admin intervengono per verificare le fonti usate, e magari inserire avvertenze su quanto quella pagina possa essere oggettiva o meno.

Sul fatto invece che WIkipedia possa non essere sempre affidabile non possiamo che concordare con ByoBlu, certo che non lo è, si basa sulle modifiche fatte dal popolo del web che sceglie di dedicarci ore, tutti possono sbagliare. Quello che contano sono le fonti, che devono essere sempre indicate così da poter essere verificate, come non ci stancheremo mai e poi mai di ripetere, e non solo nel caso di Wikipedia.

L’ONU è una fonte che riteniamo affidabile, l’Huffington Post – come qualsiasi altro giornale – invece no, o comunque molto ma molto meno. Nel caso di fatti come quelli di Odessa purtroppo, a parte una fonte come l’ONU che comunque ha verificato le testimonianze, di voci affidabili non ne saprei trovare. Chi era all’interno del palazzo erano perlopiù separatisti, chi era fuori erano pro-Maidan, ogni testimonianza che arrivi da quelle due voci è inaffidabile. Non capirlo significa essere piccioni che vogliono giocare a scacchi.

Non crediamo di poter aggiungere altro.

redazione at butac punto it

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