La zooerastia e lo pseudo giornalismo animalaro

ZOOERASTIA-ANIMALARA2

Sono mesi che gli animalari da tastiera lottano perché si parli di questo argomento, forse anche anni. Ebbene, si tratta di qualcosa che onestamente trovo ridicolo!

Partiamo col dire che la zooerastia esiste, è un dato di fatto. Esistono persone malate che praticano sesso con animali e siamo tutti d’accordo che questo sia innaturale e sbagliato. Ma tutto il resto che ne consegue è al limite del ridicolo!

Secondo la notizia, la Danimarca ha deciso di vietare la zooerastia sul proprio territorio su insistenza degli animalari. Questo perché, come raccontano gli animalari, nel paese sarebbero già stati aperti bordelli per animali dove andare a praticarvi sesso.

Si tratta di una immane sciocchezza: NON esiste una rete di bordelli per animali in Danimarca. Come non esistono in Italia, paese che non ha normativa in merito!

Come tutte le cose immorali e innaturali, chi le pratica non lo fa alla luce del sole; anche se verrà introdotto il reato, il zooerasta continuerà a praticare sesso con il proprio animale di “fiducia”. Inserire una normativa in più, quando esistono norme per la difesa e protezione degli animali in tutti i paesi europei, è solo una mossa propagandistica per le associazioni che campano coi fondi dei cittadini. Nulla di più, nulla di meno.

Esistono casi in giro per il mondo di gente beccata a fare sesso con animali, ma appunto: parliamo di episodi singoli, legati a particolari deviazioni sessuali. Se vieto la cosa, non ho curato la deviazione. Queste persone non si aiutano introducendo un nuovo tipo di reato: casomai, si dovrebbero destinare fondi per aiutarli. È un discorso simile per chi fa uso di droghe, o chi guida ubriaco: non si smette perché si è introdotta una normativa.
Questo gli animalari da tastiera probabilmente lo sanno bene, ma poco importa: tutto questo li fa essere sulle prime pagine di tante testate che, come loro, poco gliene importa se si tratta di robaccia inutile. Basta sopravvivere!

ZOOERASTIA2

Già a Febbraio, quando era iniziata la polemica sulla cosa, il Primo Ministro danese lo aveva ammesso: è vero che non esiste una normativa apposta contro la zooerastia, ma tecnicamente non sarebbe necessaria, come in Italia; era in vigore una legge sul maltrattamento degli animali che, se applicata, rendeva di fatto qualsiasi episodio di zooerastia una violazione della legge. Esattamente come in Italia! La legge che abbiamo al momento è la 189 del 2004. Ve ne riporto alcuni passaggi ma la trovate tutta qui:

Art. 544-bis. – (Uccisione di animali). – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.

Art. 544-ter. – (Maltrattamento di animali). – Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue
caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.  La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.
Art. 544-quater. – (Spettacoli o manifestazioni vietati). – Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali è
punito con la reclusione da quattro mesi a due anni e con la multa da 3.000 a. 15.000 euro. La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti di cui al primo comma sono commessi in relazione all’esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto per sè od altri ovvero se ne deriva la morte dell’animale.

Non esiste un solo caso documentato di bordello per animali in Danimarca, come non esiste in Italia! Sicuramente abbiamo avuto il pastore che avrà assalito la propria pecora, o l’insoddisfatta che si è fatta il doberman di casa. Sì, possiamo anche parlare di una pornostar che usa un pitone nei suoi film. Si tratta di episodi da denunciare, sicuramente sbagliati per l’animale coinvolto. Si tratta, fortunatamente, di singoli e ininfluenti casi.

Non è con una legge che si sarebbero evitati, ma con quella legge regaliamo più visibilità alle associazioni animalare. Le stesse che vorrebbero vietare la Sperimentazione Animale. Le stesse, i cui componenti minacciano Caterina Simonsen. Le stesse che mandano comunicati stampa assurdi ai giornali. Ma c’è poco da fare: l’animalista è in via d’estinzione, soppiantato da questi nazianimalisti (sì, esatto, nazisti) figli delle suddette associazioni.

Vorrei che capiste una cosa: è da anni che le LOBBY animalare europee fanno pressione sui governi di alcuni paesi per introdurre queste leggi.
Credo tutti voi che mi leggete siate disgustati, come me, dall’idea che si faccia sesso con animali. Credo che la maggioranza di voi abbia sempre dato per scontato che la legge contro il maltrattamento sugli animali coprisse anche questo. Difatti è così, ed era così anche in Danimarca e negli altri paesi dove oggi si parla di apertura di bordelli per animali, o peggio.

Voi direte, “va be’ ma che ce frega, anche noi siamo contrari! Siamo contenti della legge, che sia inutile o meno”. E invece no.
Promulgare una legge per via di pressioni o basate su dati FALSATI, se non inventati ad hoc, dimostra il potere sempre maggiore che certi tipi di estremisti animalari, NON gli animalisti, stanno raggiungendo. Non vorrei che prima o poi tutto questo porti ad altre leggi che non permetteranno più di vedere la sperimentazione scientifica avvalersi degli animali. Animalari sono coloro che augurano la morte a una malata viva grazie alla sperimentazione.

Questa gente dovrebbe essere punita, non premiata!