Zuckerberg compra casa a Milano?

MARCKZUCKERBERG-PROTO

Non credo proprio, dovesse davvero Mark Zuckerberg acquistare una casa a Milano e scegliesse di renderlo noto non lo farebbe in questa maniera, diversamente chi ha diffuso la notizia potrebbe rischiare di perdere la vendita.

Premetto, non ho una fonte che smentisca quanto stanno riportando in tanti, ma non ha nessuna prova neppure Novella2000 che per prima ne ha parlato il 13 giugno, se non le parole di chi gliel’avrebbe venduta: Alessandro Proto, immobiliarista italiano residente in Svizzera. xuckerbergmilano

Ma tanto non c’è nessuna trattativa in atto, solo un’agenzia immobiliare di lusso che si fa un pochino di pubblicità gratuita sulle testate disposte a pubblicare fuffa, basta che venga letta.

Non è nulla di nuovo, lo vediamo succedere settimanalmente con Agitalia e Aidaa, farsi pubblicità sui giornali sfruttando la pigrizia dei giornalisti è un sistema ormai vecchio.

In questo caso oltretutto è pubblicità che potrebbe avere anche lo scopo di creare una “nuova verginità” a un soggetto non proprio così limpido.

Torniamo all’inizio, non ho prove, ma so chi è la fonte.

Chi è Alessandro Proto?

Lascio che a raccontarvelo siano le parole usate l’anno scorso in occasione del Festival del giornalismo:

La comunicazione e l’apparenza valgono più di tutto? Sembrerebbe di sì, a giudicare dalla storia di Alessandro Proto, “uno dei più grandi illusionisti della storia recente”. La definizione è quella data in passato dal giornalista di Repubblica Riccardo Staglianò. Mercoledì 15 aprile, durante l’incontro Proto, il grande bluff, al Teatro della Sapienza, Staglianò ha ripercorso i passi principali dell’ascesa al successo mediatico del giovane immobiliarista, poi finanziere, impegnato, secondo la stampa, in attività come la ricerca di case per personaggi molto famosi o la consulenza per possidenti interessati a investire in grosse aziende. Una storia fuori dall’ordinario che ha assunto la forma della parabola, finita con un arresto nel 2013, una condanna per aggiotaggio e truffa patteggiata a tre anni e 10 mesi e una multa Consob per 4,9 milioni di euro.

Sì, perché il nostro Proto è riuscito (per colpa di giornalisti molto pigri o collusi) ad apparire come un grande finanziere per alcuni anni, fino alla conclusione della sua rampante scalata al successo, l’arresto nel 2012.

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Nella sua biografia sul sito dell’agenzia ProtoGroup ovviamente di tutto questo non c’è traccia:

Alessandro Proto (11 settembre 1974) imprenditore e businessman italiano, inizia la sua carriera nel 1991 a 17 anni come venditore porta a porta di enciclopedie per la Garzanti Editore, dove dopo soli 6 mesi ne diventa il responsabile delle vendite per tutta la Lombardia.
All’età di 18 anni, viene notato da un noto imprenditore italiano che lo introduce nel settore immobiliare e solo 2 anni dopo apre la sua prima società in Italia di consulenza immobiliare. Nel giro di 5 anni, Alessandro Proto si espande in tutta Italia aprendo venti agenzie proprie, diventando secondo un noto mensile italiano “il più giovane e intraprendente imprenditore italiano”
Nel frattempo, l’attività si espande con l’apertura di Società in mezza Europa, e alla consulenza immobiliare si aggiungono quella aziendale e finanziaria. Nel 2001, Alessandro Proto trasferisce la propria residenza in Svizzera e fa il grande salto nel mondo della finanza.
Dal 2010 è una figura costante sui quotidiani di tutto il mondo per la sua attività immobiliare e finanziaria.
Attualmente le Società del Gruppo Proto hanno partecipazioni minoritarie in oltre 200 società sparse in tutto il mondo nei settori immobiliare, finanza, industria, comunicazione, alimentare, farmaceutico e biochimico.

È lo stesso soggetto che due anni fa riuscì a far parlare di sé ancora una volta, sostenendo di esser l’ispirazione per il pessimo “50 sfumature di grigio”, lui sarebbe Christian Grey. Fonte della notizia? Alessandro Proto.

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Un genio, non posso dire altro, come spiegavano al Festival del giornalismo:

Alessandro Proto nasce a Milano nel 1974. A 17 anni scappa di casa e inizia a vendere porta a porta enciclopedie Garzanti. In base ai suoi racconti, un cliente si accorse della sua stoffa per gli affari e gli consigliò di entrare nel mercato immobiliare. Dopo anni, arriva la necessità, secondo Staglianò, di un trampolino mediatico. È la prima fase dalla storia, quella del Proto “immobiliarista”. “Da Brad Pitt a Di Caprio trovo casa in Italia ai Vip è il titolo di un articolo apparso in passato su un giornale e proiettato al Teatro della Sapienza, insieme ad altri pezzi ad effetto pubblicati dalla stampa. L’agenzia immobiliare riconducibile a Proto si definiva come l’organizzazione incaricata alla ricerca degli immobili per le celebrità…
…Proto è ormai al centro dell’attenzione mediatica ed è “pronto per il salto”. Le smentite alle sue dichiarazioni non arrivano e da immobiliarista diventa finanziere. Dalle note della Proto Organization partono notizie di acquisti importanti, come l’intenzione di comprare uno 0,75% di Fiat dopo un 1% già acquistato, oppure l’annuncio di una sua candidatura alla presidenza di Unicredit.
La velocità è tutto, specialmente adesso. Il tempo per controllare la fondatezza di qualcosa non c’è – ha detto l’economista Marcello De Cecco in un’intervista registrata, e riproposta, da Riccardo Staglianò – A questo si aggiunge il terrore di prendere un buco (quindi di mancare la notizia e di vederla pubblicata su altri giornali, ndr)”. Due motivi per cui notizie potenzialmente false riescono a passare.

Non credo serva aggiungere altro, il copione si ripete, ora è Mark Zuckerberg ad aver comperato casa a Milano, prima era Robert Downey jr, chissà quali altre star vedremo arrivare a comperare casa in Italia. Io ne regalerei una a Proto, alla Dozza (questa la capiranno in pochissimi), e magari come vicini di casa li potremmo mettere tutti quei pigroni che per paura di prendere un buco non hanno speso quei cinque secondi per verificare l’affidabilità della notizia.

Non credo sia necessario andare oltre.

Per trovare quanto riportato qui sopra ci ho messo cinque secondi, per metterlo per iscritto dieci minuti, valeva forse la pena perderli prima di scrivere gli articoli fuffa che stanno circolando?

maicolengel at butac punto it
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