La libertà di bloggare vol.1

Quanto segue è solo un editoriale, uno sfogo, non una sbufalata, se siete qui per quelle su BUTAC ci sono oltre 3000 articoli da leggere, sceglietene pure uno diverso.


BUTAC come idea ha ormai cinque anni, perché è nel 2012 che con regolarità ho cominciato a scrivere sui social piccole sbufalate per amici e conoscenti. Non sono più l’ultimo arrivato, ed evidentemente il nostro piccolo blog disturba vari tipi di soggetti.

Nove volte su dieci chi se la prende con me o con BUTAC lo fa direttamente, magari con un commento sarcastico sotto ai nostri post, magari con una mail dove si diverte a offendere, ognuno ha il proprio modo di sfogarsi. Tutti hanno un solo scopo però: quello di cercare di zittirci, spaventarci, farci sentire in obbligo di cancellare i nostri articoli.

Noi non siamo una testata registrata, solo un piccolo blog, ma questo modo di intimidirci mi ricorda la ragione per cui l’Italia è al 77° posto nella classifica sulla libertà di stampa. Non tutti lo sanno, ma la ragione per quella posizione in classifica non è data principalmente dal fatto che ci sia una regia che detta cosa può o non può venire pubblicato: in Italia chiunque può scrivere quello che vuole. No, la nostra posizione di ultimi in classifica nell’Unione Europea è data dal numero di giornalisti costretti a vivere sotto protezione. Uno ci pensa e si dice, ma no, dai, mica siamo in Paesi sudamericani dove i cattivi fanno il bello e brutto tempo. Eh no, è vero, siamo solo in Italia, dove mafia, camorra e ‘ndrangheta fanno esattamente la stessa identica cosa. E i sistemi usati dai fuffari sono gli stessi usati nei Paesi dove riteniamo si stia peggio che da noi.

Minacce e intimidazioni.

Ammetto che si limitassero a lettere dell’avvocato non mi darebbero fastidio più di tanto, ci sta, io attacco qualcuno perché spaccia bufale, lui mi minaccia legalmente perché dice che non è vero, fa parte delle “regole del gioco” ed è giusto stare attenti a scrivere sempre informazioni corrette per evitare di perdere un’eventuale causa legale.

Ma le minacce che riceviamo su BUTAC ormai non hanno più molto di legale. Siamo arrivati alle minacce dirette, magari mosse da profili fake, ma sempre più aggressive di quelle che mi aspetterei di ricevere come demistificatore online.

Uno di questi soggetti, Paolo Amorelli, ha passato una settimana a mandarmi messaggi che contenevano solo il testo “Tick Tock BUTAC”, link a pagine della Keshe Foundation e video come quello qui sotto:

Per fortuna amo Sherlock e trovo Moriarty meno inquietante di quanto non possa risultare se non si sono mai visti i telefilm inglesi in questione. Ma trovare un soggetto che non ha altro sistema che mandare messaggi così è un filo inquietante, siamo di fonte a menti sopraffine, simili a quella del “simpaticone” che rischiò di fare una strage basandosi su una bufala, l’ormai famoso Pizza Gate di cui ci ha già parlato il buon Neil Perri.

Sempre nei giorni scorsi sulla bacheca di un soggetto (profilo falso, solo tre amici, unicamente post a base di antivaccinismo e complotti) mi sono trovato oggetto di svariati post, fino a quello più fastidioso, visto che non prende in mezzo solo me, ma cita anche familiari e amici e colleghi.

Il caro fake Gianalfredo ha pubblicato un post sulla sua bacheca, post che non si è letto nessuno eccetto qualche amico di #ChiediLeProve che me l’ha segnalato. Ve lo riporto tutto, perché non ho idea se resterà sulla bacheca del simpaticissimo signore (che immagino sia il fake di qualche antivaccinista a cui ho rotto le scatole, sono tanti d’altronde, ammetto di non aver avuto alcuna voglia d’indagare, avevo già bannato il profilo dalla pagina FB di BUTAC, tanto mi basta):

Ahahahahah!Ammetto di esserci cascato per metà (Prove/Provole) e proprio perchè stavo postando un commento nel sito “chiedi le prove”!Ahahahahah!Si hai vinto MIchelangelo Coltelli …. Ahahahahah mi hai infinocchiato …. oooooooopsssss è Michelangelo Coltelli, alias BUTAC bhè però di tutto il BUTAC andiamo a prendere solo MICHEALNGELO COLTELLI!Ahahahahah!Tutti noi sappiamo che hai per esempio un amico Dottorino, che si chiana Pietro Arina … Ma sai come vanno le cose: legalmente per BUTAC risulta solo Michelangelo Coltelli! Michelangelo Coltelli un nome ed una gsaranzia … se pensi che il dottorino Pietro Arina testimomi per te, oppure la tua mogliettina inglese (ricordi il Brexit), tanto per citarne alcuni, bhè te lo auguro perchè in alro modo non saprei come fare se fossi al posto tuo. Per i tuoi figli non ti preoccupare: nella lista delle addozioni, ci sono due uomini, appena sposati, i quali sapranno dare loro le cure migliori. Ti ricordo MICHELANGELO COLTELLI (scusa ma ormai il nome è tuo) che la propagagazione di malattie è un reato;

Dispositivo dell’art. 438 Codice Penale
Fonti → Codice Penale → LIBRO SECONDO – Dei delitti in particolare → Titolo VI – Dei delitti contro l’incolumità pubblica (artt. 422-452) → Capo II – Dei delitti di comune pericolo mediante frode
Chiunque cagiona un’epidemia (1) mediante la diffusione di germi patogeni (2) è punito con l’ergastolo [448, 452]. Se dal fatto deriva la morte di più persone, si applica la pena [di morte] (3).
Note
(1) I germi patogeni sono i virus o altri microorganismi dotati di infettività e quindi in grado di propagarsi e diffondersi tra la popolazione.
(2) Per epidemia s’intende una malattia infettiva e contagiosa, straordinariamente aggressiva, caratterizzata ada un’elevata e incontrollabile capacità di diffusione. Si riferisce solo alle malattie che colpiscono gli uomini, in quanto per quelle che colpiscono esclusivamente gli animali o le dal moment piantea è prevista un’apposita figura criminosa dall’art. 500.
(3) Tale ipotesi aggravata prevista è da ritenersi priva di valenza pratica in conseguenza della abolizione della pena di morte (v, art. 17).

Visto che non sei tu direttamente, ma sostieni persone che lo fanno, come Burioni, TeamVxItalia, RIV e via elencando
L’istigazione a delinquere è un reato previsto dall’art. 414 del vigente codice penale italiano

di conseguenza E’ OVVIO PER QUALSIASI PERSONA NORMALE (non è proprio il tuo caso MICHELANGELO COLTELLI, da quanto risulta dai documenti in mano ad un utente), che quando si iniettano nelle braccia della gente, sopratutto bambini, virus o batteri, chiamandoli “vaccini”, nonostante la comunità scientifica li dichiari pericolosi, è un reato configurabile, nell’art 418. Ti ricordo MICHELANGELO COLTELLI, che nel 2006, 8 infermiere bulgare, iniettatorono il virus dell’AIDS, in neonati, motivo per cui vennero condannate a morte. Oggi l’Africa è considerata il continente da cui provrrebbe l’AIDS, quando sappiamo non essere vero, oppure altri virus come l’EBOLA ed è il continente principale, da cui facciamo partire campagne di vaccinazione, con la scusante dell’immunità di gregge, quando sappiamo essere una teoria, non supportata da alcun riscontro scientifico-sperimentale.

Non credo ci sia bisogno di commentare l’ignoranza del post, il livello dell’italiano è pari solo all’incapacità di mettere due parole una di seguito all’altra. Quello che mi infastidisce davvero è vedere citati mia moglie e i miei figli. Il Dottor Arina è adulto e vaccinato e conosce bene le regole del gioco di scrivere su un blog e combattere gli imbecilli, ma tutto il resto ritengo sia solo lo sfogo di cattivo gusto di un soggetto che evidentemente non ha altre gioie dalla vita.

Soggetto che pur con profilo fake ha tre “amici” social: uno che sostiene di essere medico veterinario, uno che sostiene di insegnare nelle scuole professionali per il settore sanitario e una giovane sposa che credo di poter affermare sia irlandese. Cosa abbiano in comune i tre soggetti non so, due avendo studiato basi mediche di qualche genere sono soggetti che mi preoccupano, specie quello che sostiene di insegnare nelle scuole professionali. Ma non ho voglia di indagare di più.

Gianalfredo sulla sua pagina condivide mie foto pubbliche, e anche lì mi attacca, evidentemente ha una passione sfrenata per la mia persona, e io mi lusingherei anche di questa passione (sia mai che gli piaccia anche fisicamente), non fosse per l’aver messo in mezzo mia moglie e i miei figli. So che non farà mai nulla, è solo una piccola persona, con un grande bisogno di affetto, evidentemente ne ha ricevuto poco da piccolo. Ma alle volte mettere in piazza questo genere di attacchi fa bene a me, sia mai che una volta o l’altra mi trovi davvero faccia a faccia con uno come quello del Pizza Gate.

POST SCRIPTUM

Giusto per non farci mancare nulla proprio qualche minuto fa qualche altro difensore della libertà ha deciso di attaccare BUTAC dalla sua pagina Facebook, il post è molto semplice, come sempre mi si accusa di anonimato:

PER QUELLI CHE LEGGONO IL SITO BUTAC E PENSANO DI AVER TROVATO LA VERA INFORMAZIONE SCIENTIFICA E AUTOREVOLE: ma vi siete andati a vedere da chi è gestito tale sito ??? Ecco gli autorevoli autori e studiosi del sito BUTAC. Tutti anonimi e con nomi di fantasia perché sono persone pro-industria, rivelarne i loro veri nomi condurrebbe subito a vedere che hanno rapporti professionali con le industrie e il sistema ufficiale !

Peccato che come sanno ormai anche i sassi io di anonimo ho ben poco, e lo stesso vale per almeno altri tre dei soggetti che il caro Gianpaolo Usai cita nel suo post. Gianpaolo evidentemente non sa usare la rete al suo meglio e non ha cercato a chi fosse registrato BUTAC, come ha attentamente evitato qualsiasi ricerca sugli altri autori che denigra, perché tanto i suoi amici che hanno aggiunto reazioni al post a loro volta sono uTonti, che si fidano a priori, i classici soggetti che nelle bufale ci cascano da sempre. Ma che ci possiamo fare, l’analfabetismo digitale è dilagante.

Gianpaolo, come tanti leoni da tastiera, quando timidamente gli ho fatto presente in un commento che il sito era a me registrato e che tre degli autori anonimi che citava anonimi non erano ha bannato tutti quelli che avevo taggato dalla sua pagina e bloccato la visualizzazione del post, gente che non sa giocare.

Le minacce comunque non si limitano solo a soggetti come quelli qui sopra, ma questa è un’altra storia per una nuova puntata dedicata alla libertà di bloggare.

maicolengel at butac punto it

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