Nei giorni scorsi quasi tutte le testate italiane hanno riportato le parole del dottor Giorgio Palù, riprese da una sua intervista rilasciata al Corriere della Sera. Riprendiamo qualche titolo per chiarire di cosa stiamo parlando:
Corriere:
Sky tg24:
RaiNews:
Il FQ:
HuffPost:
Open:
E potremmo, purtroppo, andare avanti a lungo. Perché quasi tutte le testate italiane che ci sono capitate di fronte hanno appunto ripreso il Corriere della Sera. Noi è da inizio pandemia che cerchiamo di passare il concetto che le uniche fonti che i giornali dovrebbero riportare durante un’emergenza sanitaria sono quelle di Istituto Superiore della Sanità e dell’OMS, e non i singoli medici che ci lavorano, ma i comunicati stampa dei due enti. Perché lo diciamo? Perché è quello l’unico modo di non generare confusione inutile nel lettore, e, in questo specifico caso, nell’evitare notizie che di confermato al momento non hanno nulla, se non le parole di un singolo virologo italiano, appunto il dottor Giorgio Palù.
Sia chiaro, con questo non stiamo negando – come non abbiamo mai negato – che esista la possibilità che in realtà il coronavirus sia davvero sfuggito da un laboratorio, ma per sostenerlo servono prove, studi scientifici che lo dimostrino, e Palù non ne ha presentato nessuno, si è solo limitato a sostenere che oggi secondo lui esisterebbero più prove a favore di quell’ipotesi. Questo lo dice Palù, peccato che mentre lui afferma questo ci siano altri che non si limitano ad affermare cose, ma le supportano con studi scientifici, come questo apparso su Nature, che titola:
L’articolo è stato pubblicato il 27 febbraio, Palù è stato intervistato dal Corriere il 7 marzo, possibile che il giornalista che ha condotto l’intervista abbia completamente lisciato il pezzo di Nature e abbia lasciato che il virologo italiano parlasse a ruota libera, senza mai chiedergli conto di chi sostiene l’esatto contrario di quanto lui stava sostenendo? Sì, è possibile, come risponderebbe qualsiasi giornalista un’intervista si fa così, senza cercare un dibattito con l’intervistato.
Ma il problema difatti a mio avviso non è il Corriere, che poteva evitare l’intervista e basta, il problema sono tutti quelli che non avevano nessun dovere di riportare acriticamente le parole di Palù e invece l’hanno fatto senza nulla aggiungere, senza nulla spiegare. Questi sono un problema perché così facendo avallano quanto da lui affermato, facendo sì che i lettori si convincano di qualcosa che, come dimostra il titolo di Nature, non è affatto certo né dimostrato.
E cercando di titoli che sostengono l’origine nel mercato di Wuhan ne troviamo altri, sempre di questi giorni, ad esempio Science:
E anche la stampa più generalista, equivalente delle testate italiane di cui sopra, come ad esempio il New York Times:
Se in Italia cerco “origine coronavirus” e guardo i risultati dell’ultimo mese, nella prima pagina di ricerca gli unici a parlare del mercato di Wuhan sono Il Fatto Alimentare, la Repubblica e AGI, tutti gli altri riprendono le parole di Palù, se non capite dove stia il problema purtroppo ne fate parte.
Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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