AAA: cercasi attori per inscenare attentato



Il 26 marzo, pochi giorni dopo la strage di Bruxelles, spunta un articolo sul blog di Blondet:

A Bruxelles e Parigi, all’opera il Grande Illusionista

Già dal titolo sappiamo che ci sarà del lavoro da fare. Blondet parla di illusioni in una tragedia che ha visto coinvolte, direttamente e non, migliaia di persone. Come già detto qualche giorno fa spero sempre che qualche parente delle vittime di questi attentati incontri un giorno per strada soggetti come Blondet (o il terrazzinaro di Sanremo) e li riconosca per ringraziarli con affetto dell’opera che fanno online.
Quanto segue è dedicato solo a chi non crede a questa robaccia, ma è curioso di vederla trattata per puro piacere razionale.
L’articolo di Blondet comincia sbufalando la storia di Mason Wells, così da dare l’idea di esser un articolo serio che parte sbugiardando bufale diffuse dai media mainstream.
Ma subito dopo lo sbufalamento iniziano le accuse:

L’esistenza di attori professionali sui luoghi di attentati e sparatorie,   che fingono per conto dei media in scene ad elevata drammaticità, è uno degli argomenti più scottanti del complottismo.  Dove è facile farsi screditare, più che se si crede alle scie chimiche….eppure qualche prova c’è.



La CNN ha intervistato la stessa donna come “testimone oculare”  in tre distinte tragedie: 1)  Il 14 dicembre 2012, dopo la strage alla scuola elementare di Sandy Hook, Connecticut, dove un disturbato mentale, Adam Lanza, ha ucciso 27 persone fra cui 20 bambini di 6-7 anni; 2) Il 15 aprile 2013, nell’attentato “islamico” (attribuito ai due fratelli Tsarnaev, di origine cecena) durate la maratona di Boston; 3) della sparatoria avvenuta il 19 aprile, a Watertown (un agente ucciso all’interno del MIT, Massachusetts Institute  of Technology)

Per dimostraci la teoria ci viene mostrato un video, dove quella che sembra la stessa donna viene mostrata nei tre casi sopra citati. Il video mostra tre donne, simili fra loro, nulla da eccepire in questo, ma è l’immagine che segue il video che dovrebbe esser sufficiente a farvi capire di che fuffata stiamo parlando:
A parte le prime tre apparizioni la quarta è la più importante. quella dove “l’attrice” avrebbe interpretato la madre di James Foley, il giornalista decapitato dai terroristi di Daesh: usare la sua foto per fare gli sciacalli e attirare uTonti sul proprio blog è vergognoso! Sia chiaro l’immagine non è stata fatta dall’autore, circola in rete da tempo, ma resta un uso davvero squallido della rete. Qui sotto vedete la madre di Foley da un’altra inquadratura, e ne potete trovare quante ne volete in rete che dimostrino che non somiglia minimamente alle altre tre persone (che a loro volta sono soggetti diversi).
Ma Blondet ovviamente può giustificarsi, lui non punta il dito, lui racconta solo quello che han detto altri, lui “informa” lasciando che la gente legga tra le righe del suo pezzo. Il succo dell’articolo è un copione già visto, porre l’attenzione del lettore sul fatto che esistano compagnie di attori che interpretano feriti, morti, attentatori, testimoni e così via. Senza accusare apertamente, per non risultare troppo complottaro, ma facendo solo finta di agire sullo spirito critico del lettore. Lettore a cui invece abbiamo dato in pasto informazioni succose che portano solo in una direzione, quella del complotto. Ne abbiamo già parlato abbondantemente in questi giorni, stavolta ci soffermiamo solo sulla pistola fumante dell’articolo: la dimostrazione che quanto riportato abbia un suo perché.

Attori per stragi simulate?

Crisis Cast, sito internet di cui Blondet ci riporta la descrizione in italiano:
Il sito esiste ma mi lascia lievemente interdetto. Se si tratta di qualcosa che viene usato per simulare attacchi terroristici e similari che bisogno ci sarebbe d’avere un sito online, non sarebbe più sensato che fosse un qualcosa di segreto ed occultato? Mi ha incuriosito. E ho deciso di andare a vedere realmente cosa siano e perché esistano compagnie come Crisis Cast.
L’agenzia di attori ad esempio esiste dal 2013 e da allora ha partecipato a svariati eventi internazionali sulla sicurezza. Si occupano di simulazioni, non hanno migliaia di comparse sul loro libro paga, ma solo un gruppo di esperti che mette in scena situazioni d’emergenza. Il succo di quanto fanno è abbastanza semplice, una rappresentazione del peggior scenario possibile per vedere quanto siano preparate le squadre di pronto intervento. Gli attori devono recitare alla perfezione perché la cosa funzioni al meglio. Si tratta di esercitazioni, si fanno da sempre, un tempo se ne occupavano principalmente gli specialisti delle forze militari, oggi per rendere la simulazione più veritiera ci si rivolge ad attori professionisti e spesso si svolgono in luoghi reali, coinvolgendo anche altri soggetti nella simulazione. Non si fanno più solo simulazioni militari, ma anche d’altro genere, dall’incendio all’incidente ferroviario, ma anche l’attacco chimico e il disastro nucleare come l’emergenza sanitaria. Lo si fa perché ci si è accorti che più viene rappresentata la realtà più le squadre sotto test sono in grado di dimostrare quanto hanno imparato ed evidenziare meglio i possibili errori. Fare simulazioni serve a verificare che la sicurezza dei cittadini sia in buone mani.
Le compagnie che si occupano di simulazioni del genere sono spesso ospiti a convegni sulla sicurezza, non fanno segreto della loro esistenza, come dimostra il sito Crisis Cast. Facciamoci insieme una domanda, fosse davvero un falso attentato e fosse normale che se ne facciano, visti i soldi in gioco non vi pare che un governo ombra che gestisse un complotto del genere potrebbe investire qualche migliaio di euro per rendere siti come Crisis Cast segreti, tenendo questi soggetti  solo sul libro paga delle agenzie governative? Ed evitando che se ne parli.
Ovviamente è una domanda che resterà senza risposta.
Come nel caso precedente quest’articolo non era dedicato a chi crede alle teorie del complotto, so che non cambierete idea, non m’importa, non credo di mettermi neppure a leggere i vostri commenti. Quest’articolo è per me, perché mi piace curiosare, almeno quanto mi piace scrivere.
maicolengel at butac.it
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