Papa Francesco, il cagnolino e la Lamborghini

Lo so, oggi ci attireremo l’odio dei tanti amanti degli animali che si sono indignati nei confronti dell’attuale capo della Chiesa cattolica, Papa Francesco Bergoglio, a seguito del suo rifiuto di benedire un cagnolino.



Ho già avuto modo di esprimermi sulla vicenda in risposta ad alcuni commenti sui social, e sono stato pesantemente attaccato da chi rifiutava quanto stavo tentando di spiegare.

Faccio una premessa: non sono credente, in alcuna religione, questo articolo non è in difesa del Papa ma, come sempre, della corretta informazione.



La storia del cagnolino è passata un po’ ovunque, oltretutto la fonte è lo stesso Papa che l’ha riportata durante il suo intervento agli Stati Generali della natalità, pertanto la riportiamo per come l’ha raccontata lui:



Quindici giorni fa, all’udienza di mercoledì, io andavo a salutare, e arrivai a una signora cinquantenne più o meno… come me (battuta del Papa che fa ridere il pubblico), saluto la signora e lei apre una borsa: “Me lo benedice il mio bambino?” cagnolino… lì non ho avuto pazienza e ho sgridato la signora. “Signora tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino…”

Allora, sempre nell’ottica di non voler offendere nessuno, ho avuto animali domestici a cui ho voluto un mondo di bene, e anche io come la signora ho scherzato più volte chiamando il mio cane “il mio bambino”. Esattamente come oggi chiamo i miei figli “i miei nani”. Si scherza. Ma il Papa qui stava facendo una specifica critica, non al possedere un cagnolino in quanto tale, ma al confondere tra cane e bambino. Il problema non era la richiesta di benedizione del pelosetto, ma l’averlo chiamato “il mio bambino”. In un momento storico da natalità sempre più ridotta è comprensibile che la più importante carica della Chiesa cattolica – quelli che sono contro aborto e anticoncezionali – sgridi un’adepta della stessa religione che confonde figli con animali domestici.

È comprensibile che chi non crede nei dettami della stessa religione trovi l’uscita del Papa particolarmente infelice, ma ripeto: stiamo parlando del commento della massima autorità di una religione che vede nei figli il futuro, oltretutto il contesto del racconto erano appunto gli “stati generali della natalità”.

E la questione della Lamborghini? Nella foto che vi ho messo in testa all’articolo vedete il meme che sta circolando, meme che riporta un parallelo tra il Papa che non vuole benedire il cagnolino (che poi in realtà è una supposizione che non l’abbia benedetto, il Papa ha solo detto che ha sgridato la signora per aver definito il cagnolino “il suo bambino”) e il Papa che fa il gesto della benedizione di fronte a una Lamborghini.

La foto con la Lambo risale al 2017, e la notizia non era che il Papa benedice una Lamborghini, o che ne possieda una, bensì che:

Il Papa vende la sua Lamborghini
715.000 euro vanno in beneficienza

Come riportava il Corriere della Sera nel 2018, spiegando che:

Non è esattamente una semplice Papamobile la vettura di proprietà di Papa Francesco battuta all’asta per 715.000 euro da RM Sotheby’s al Grimaldi Forum di Monte Carlo, e il cui ricavato andrà in beneficienza come deciso da Sua Santità. Si tratta infatti di un esemplare unico di Lamborghini Huracán RWD con i colori del Vaticano, donata al Papa dalla Casa di Sant’Agata Bolognese il 27 novembre dello scorso anno . La supercar di colore bianco Monocerus con strisce giallo Tiberino che corrono lungo la carrozzeria, in omaggio appunto ai colori della bandiera di Città del Vaticano, era stata realizzata per il Papa da «Ad Personam», il dipartimento di personalizzazione di Lamborghini, e da subito Bergoglio aveva stabilito che l’intero ricavato della vendita dell’auto sarebbe stato destinato ad opere di carità. Stefano Domenicali, chairman di Lamborghini, non ha nascosto la sua grande soddisfazione per la cifra straordinaria raggiunta all’asta, interamente destinata ad opere di bene.

Ovvero la Lamborghini in foto era stata regalata al Vaticano pensando proprio a una vendita di beneficenza, vendita che ha totalizzato un’entrata importante che il Vaticano ha potuto devolvere a più progetti:

…il settanta per cento della cifra servirà ad aiutare le comunità cristiane irachene costrette a sfollare dalla Piana di Ninive durante l’occupazione dei miliziani dell’Isis, il resto verrà diviso tra la “Comunità Papa Giovanni XXIII” per supportare le donne vittime della tratta e della prostituzione, e le due associazioni italiane «Amici del Centrafrica» (progetti dedicati soprattutto a donne e bambini) e «Gicam» del Professor Marco Lanzetta, che si occupa di chirurgia della mano.

In linea coi dettami del credo cattolico. Chi invece fa girare la foto del Papa e della Lamborghini per criticare la questione del cagnolino, anche se si professa cattolico, è probabile sia solo opportunista.

redazione at butac punto it

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