CONSIDERAZIONI: La memoria corta dell’olio tunisino

Thunderstruck 8 Feb 2016
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CONSIDERAZIONI-OLIO

Questo articolo è stato scritto in seguito a quello sull’azzeramento dei dazi doganali per le importazioni di olio dalla Tunisia, se non avete letto il precedente lo trovate qui.

I vari partiti e movimenti che si scandalizzano tanto, le varie testate giornalistiche che gridano all’omicidio legalizzato del prodotto made in Italy dimostrano solo una grandissima ignoranza in materia di leggi doganali comunitarie.
La materia non è delle più semplici sia chiaro, la TARIC (tariffa doganale d’uso integrata) non è propriamente una tabella user friendly e spesso è ambigua, ma non ci vuole un genio ad andare sul sito eurlex, compilare i vari campi con un paio di parole chiave e ottenere come risposta questo:

REGOLAMENTO (UE) N. 978/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2012 relativo all’applicazione di un sistema di preferenze tariffarie generalizzate e che abroga il regolamento (CE) n. 732/2008 del Consiglio

Cos’è questo regolamento? (la ruspa nazionale non lo ha votato solo perché nel 2012 non era ancora europarlamentare)
Questo regolamento, riporta come primo consideranda quanto segue:

Dal 1971 la Comunità ha concesso preferenze commerciali ai paesi in via di sviluppo nel quadro del suo sistema di preferenze tariffarie generalizzate.

e al punto numero sette:

Accordando un accesso preferenziale al mercato dell’Unione, il sistema dovrebbe sostenere i paesi in via di sviluppo nei loro sforzi per ridurre la povertà e promuovere il buon governo nonché lo sviluppo sostenibile aiutandoli a generare, grazie al commercio internazionale, entrate aggiuntive che potranno in seguito essere reinvestite ai fini del proprio sviluppo nonché per diversificare le rispettive economie. È opportuno che le preferenze tariffarie del sistema si concentrino sull’aiuto ai paesi in via di sviluppo più bisognosi sul piano dello sviluppo, del commercio e delle finanze.

Questo regolamento consente ai paesi presenti nell’allegato un sistema di preferenze generalizzato, vale a dire il pagamento di dazi ridotti o di nessun dazio per l’esportazione in UE di determinati prodotti. Non mi dilungo troppo su quali siano i paesi, le merci o il sistema di pagamento (a valore, a tonnellata…), se volete vi ho messo tutti i link necessari affinché possiate leggere il regolamento, cercare eventualmente le norme che vengono richiamate e cercare di districarvi in questa bolgia che è il diritto doganale comunitario. Vorrei farvi notare che l’elenco dei prodotti comprende praticamente tutto e i paesi che beneficiano di agevolazioni sono tantissimi.

Alcuni dazi agevolati sono stati revocati a partire dal 1° gennaio 2014, come previsto in base all’articolo 8:

Le preferenze tariffarie di cui all’articolo 7 sono sospese per quanto concerne i prodotti di una sezione SPG originari di un paese beneficiario dell’SPG qualora, per tre anni consecutivi, il valore medio delle importazioni di tali prodotti nell’Unione provenienti da tale paese beneficiario dell’SPG ecceda le soglie fissate nell’allegato VI. Le soglie sono calcolate in percentuale del valore totale delle importazioni nell’Unione degli stessi prodotti provenienti da tutti i paesi beneficiari dell’SPG.

Ma il regolamento rimane in vigore fino al 2023.
La Tunisia, come si può facilmente vedere nell’allegato I del Reg. UE 978/2012 figura tra i paesi ammissibili al sistema di preferenze tariffarie generalizzate. In soldoni: quando è stato emanato il regolamento non figurava tra i paesi che non pagavano i dazi per importare in UE. Le condizioni della Tunisia dal 2012 ad oggi sono cambiate e da “paese ammissibile al sistema di preferenze tariffarie generalizzate” è diventata “paese ammesso”. Ma solo per un determinato periodo.
Ma quanti soldi in meno entreranno nelle casse della UE? Secondo il Reg. UE 1101/2014 l’olio di oliva rientra in uno dei seguenti codici NC (Nomenclatura Combinata): 1509 o 1510. I dazi per questi codici variano da 110.2€/100kg/net a 160.3€/100kg/net; sinceramente non so quale voce venga applicata e come dicevo prima la Taric non è propriamente la cosa più semplice da decifrare e interpretare. Nelle casse della UE entreranno quindi tra i 38’570’000€ e i 56’105’000€ in meno all’anno. Tutto sommato sono spiccioli per il bilancio comunitario, ma sono molti soldini per una nazione come la Tunisia che si attesta al 96° posto nella  lista di stati del mondo ordinata per il loro prodotto interno lordo (PIL) PPA pro capite. Per dire, l’Italia è al 32° posto.

Perché dunque scandalizzarsi tanto per 35 mila tonnellate di olio tunisino a dazio zero per due anni?

Lascio a voi ogni conclusione.

Thunderstruck @ butac punto it

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