Pseudo Politica e web nell’era dei social network

maicolengel butac 16 Mag 2014
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politicifan

Questo non è un vero articolo, perché qualcuno molto più attento di me ha scritto tanto in merito all’argomento.

Sì, parliamo sempre di acchiappalike, quei sistemi truffaldini con cui le pagine su Facebook guadagnano like e visibilità senza fare alcuno sforzo sui contenuti, ma solo pagando agenzie pubblicitarie (a loro volta truffaldine) che veicolino più gente possibile sulle suddette. Nella maggioranza dei casi chi ricorre a questi subdoli sistemi sono case di moda, negozi online, gente che ha interessi commerciali. Ma a ridosso delle elezioni chi incappa in questa pratica orrenda sono i politici.

Capisco che nel 2014 se ti candidi alle elezioni e hai meno follower dell’ultima ruota del carro forse non ci rimani benissimo. Ma i follower ce li si guadagna, costruendo contenuti, intrattenendosi nei commenti, scrivendo cose interessanti; invece in Italia per tanti politici Internet è ancora un campo di giochi per bimbi, ci sono dentro timidamente spesso con pagine gestite esternamente da chissà chi. Non sanno come si twitta o si scrive un post su facebook, non sanno cosa sia il +1 o il pulsante share…no loro sono politici, mica si abbassano a fare le cose di noi comuni mortali con una vita da social network…

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Ed è qui che i nodi vengono al pettine, quando a ridosso delle elezioni tu politico che ti aspetti migliaia di preferenze ti accorgi che si e no le tue esternazioni sul web le leggono in poche centinaia di persone (ma chissà come mai se l’ultimo post che hai scritto è a settembre 2013 e non hai mai risposto ad un commento, ma chissà…). E allora per correre ai ripari ecco che il tuo staff s’inventa il sistema geniale, ricorrere ad acchiappalike o ad agenzie che promettano la cosa…
Non ho voglia di puntare il dito contro pinco o pallo, tanto bene o male la ricerca dimostra come in questa cosa siano caduti politici di vario grado e appartenenza, e ce ne sono sicuramente anche altri che non sono stati scovati o analizzati.
Ma come dice il blog del buon David Puente presentarsi candidati in Italia e avere migliaia di fan da paesi come la Turchia denota che qualche piccolo problemino c’è…
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È triste vedere che in paesi come gli Stati Uniti o l’Inghilterra (ma anche Francia e Germania) i politici hanno finalmente capito che il web è il sistema migliore per esser vicini ai cittadini, che la loro presenza deve esser costante e attiva e non delegata…si rischiano figure di emme micidiali!

Un esempio che riporto spesso è quello col sindaco (di sinistra, così non si dice che attacco sempre e solo la destra) della mia città, con il quale io ho creduto di avere dialogo online per due anni, denunciando cose, riportando problemi, poi ho avuto modo di conoscerlo di persona…non era al corrente di nessuna delle cose di cui avevo chattato con quello che ho capito essere il suo staff, nessuna, e dire che si trattava di problemi macroscopici della città, problemi che avrebbero dovuto venir lui segnalati…e invece il nulla. Non pretendevo che sapesse chi fossi, poco m’importava, ma avendo chattato su Facebook con qualcuno del suo staff che si firmava a nome suo e rilevando cose grosse mi aspettavo che almeno venissero passate al sindaco. No, nulla, lui era all’oscuro di qualsiasi cosa avvenisse sulle sue pagine sociali, buone solo per fare comunicati stampa ed elettorali, ma per il resto lasciate alla gestione di stagisti probabilmente sotto pagati e svogliati.

Politici italiani, forza e coraggio, siete vecchi, malmessi e con una mentalità ancora da 1950, modernizzatevi, smettete di stare nelle vostre torri d’avorio, muovete le ditina e accedete ad Internet, giuro non è difficile, siete pagati così tanto non succederà nulla se ogni giorno dedicate 20 minuti ai social network, e magari altri 20 a verificare con lo staff se ci siano mail che siano degne di una vostra VERA risposta, e i fan non comperateli, imparate a dare buoni contenuti e i follower arriveranno da soli!

maicolengel at butac puntoit

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