La dieta del gruppo sanguigno

Un regime alimentare che dovrebbe prevenire le malattie ma che non ha alcuna base scientifica

Lo so, è appena cominciato il nuovo anno e siete tutti preoccupati di quando arriverà il giorno per la prova costume, tutti avete inserito tra i buoni propositi quello di mettervi a dieta, e i giornali sono pieni di proposte per perdere i chili accumulati durante le feste di fine anno.

Tra le varie diete che sentiamo spesso proporre c’è la famosa (o famigerata) dieta del gruppo sanguigno. Il primo a proporla fu James D’Adamo, naturopata americano morto nel 2013. A seguire le sue orme il figlio Peter J. D’Adamo che nel 1996 pubblicò il libro Eat Right 4 Your Type, tradotto Mangia giusto per il tuo tipo, dove “tipo” sta per il tipo di gruppo sanguigno. Il libro riprendeva le teorie del padre trasformandole in vere e proprie regole d’alimentazione in base al gruppo sanguigno.

D’Adamo, sulla terza di copertina del libro nella sua prima edizione, si mostrava in camice bianco all’interno di quello che sembrava un laboratorio, dando a intendere a chiunque non avesse approfondito che fosse uno scienziato di qualche genere, quando invece le uniche credenziali che aveva e ha sono quelle di naturopata professionista.

L’unica qualifica di padre e figlio è quella. Secondo James prima e Peter dopo esisterebbe un legame tra malattie e gruppo sanguigno, legame dovuto al modo in cui si legano determinati batteri. Secondo questa teoria, ognuno dei quattro gruppi sanguigni dovrebbe seguire una dieta specifica per ridurre il rischio di malattie croniche.

• Il gruppo 0 osserva un regime di sole carne, frutta e piante.
• Il gruppo A segue una dieta simile a quella vegetariana.
• Il gruppo B, oltre a carne e vegetali, può assumere anche latticini.
• Il gruppo AB segue con moderazione il gruppo A e il gruppo B.

La vera classificazione del gruppo sanguigno è più complessa di quanto proposto dalla dieta del gruppo sanguigno, e non ci sono prove scientifiche che dimostrino che seguire una dieta specifica in base a questa classificazione possa prevenire le malattie. Inoltre, non esiste una dieta “universale” che sia adeguata per tutte le persone di uno stesso gruppo sanguigno, poiché le esigenze alimentari dipendono da molti fattori individuali come età, peso, attività fisica e storia clinica. È importante consultare un medico o un dietista qualificato per ottenere consigli nutrizionali personalizzati e basati sulla scienza.

A supporto di quanto vi abbiamo  riportato esistono molti studi, abbiamo scelto di rimandarvi all’ultimo in ordine di tempo, pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics a dicembre 2020. Qui trovate lo studio e qui un sunto che spiega in maniera più alla portata di tutti perché questa dieta non vada seguita.

A quanto detto vorremmo aggiungere che alcuni naturopati – e anche alcuni medici, purtroppo pure in Italia – sostituiscono le terapie mediche appropriate con questa dieta, mentre definiscono i farmaci come “inutili”. La dieta del gruppo sanguigno serve solo ad arricchire questi soggetti alle spalle dei pazienti. Stateci attenti.

maicolengel at butac punto it

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