Giustitalia specchio dello stato del giornalismo

Una veloce rassegna stampa sulle notizie pubblicate da testate italiane e straniere sui ritrovamenti di lire che nessuno vuole cambiare in euro

Ci tocca parlare di nuovo di questa associazione perché dopo l’articolo dell’altro giorno in tanti ci avete segnalato che sulle cronache locali ultimamente è tutto un fiorire di eredità in lire e ritrovamenti fortuiti, e dietro ognuna di queste notizie ci sono sempre loro, gli avvocati di Giustitalia.

Qualche titolo d’esempio:

  • Leggo – 4 aprile 2023 – Trova 23 milioni di lire dietro un quadro del XVI secolo: per Bankitalia sono carta straccia, lui chiede giustizia
  • Quotidiano Piemontese – 3 aprile 2023 – Trova un buono postale da 50 milioni di lire e chiede un rimborso di 489 mila euro
  • Corriere del mezzogiorno – 6 aprile 2023 – Trova 23 milioni di lire dietro un antico quadro del padre, ma per la banca d’Italia non valgono più niente
  • Lente Pubblica – 9 aprile 2023 – A Salerno trova buoni postali da 2 milioni di lire: quanto valgono adesso?
  • DayItaliaNews – 3 aprile 2023 – TROVA CENTINAIA DI MILIONI DI LIRE NELLA CASA CHE EREDITA, MA LA BANCA NON GLIELI CAMBIA
  • Il Quotidiano del Lazio – 4 aprile 2023 – Signora di Latina eredita 180 milioni di lire ma la banca non le cambia in euro
  • Qui Finanza – 6 aprile 2023 – È possibile cambiare le lire in euro? Scoppia la polemica

E giusto per sottolineare che questi articoli fuffa sfondano anche all’estero, ecco una veloce rassegna di testate straniere che li hanno ripresi, quelli che ci cascano più spesso sono i russi:

  • Dzen – 5 aprile 2023 – В Италии мужчина нашёл тайник с крупной суммой в лирах и пытается обменять их на евро (In Italia un uomo ha trovato un nascondiglio con una grossa somma di lire e sta cercando di scambiarle con euro)
  • Ria – 5 aprile 2023 – Итальянец обнаружил деньги в доме отца, но не смог ими воспользоваться (L’italiano ha trovato denaro nella casa di suo padre, ma non ha potuto usarlo)
  • Russia Postsen – 5 aprile 2023 – The Italian found 23 million lire in the house of the late father and wants to exchange them for euros
  • Novolist – 6 aprile 2023 – Pronašao 23 milijuna lira iza stare slike, htio ih promijeniti u eure, a onda šok: “Bezvrijedno!?” (Trovato 23 milioni di lire dietro una vecchia foto, voleva cambiarli in euro, e poi uno choc: “Senza valore!?”)
  • Pledges Times – 4 aprile 2023 – Find 23 million lire behind a painting, for Bank of Italy they are waste paper
  • Sputnik News – 4 aprile 2023 – Saving For a Rainy Day? Italian Man Finds Millions in Father’s Stash But Can’t Spend It

Quella dei 23 milioni dietro a un quadro è la più grossa, anche se in Italia non ha avuto la stessa visibilità di quella dei 480 milioni in una cassetta di sicurezza. Ma, come potete vedere, tra buoni postali, eredità improvvise e soldi sbucati da muri e quadri, Giustitalia le tecniche per far parlare di sé le utilizza tutte.

Purtroppo, come ben sappiamo grazie ai vecchi articoli su Agitalia (che aveva lo stesso identico modus operandi), l’unica cosa che interessa a questa gente è la visibilità, e purtroppo anche noi con questo articolo gliene stiamo dando. Quello che ci piacerebbe è che si pronunciassero sia l’Ordine degli Avvocati sia quello dei giornalisti, perché queste non-notizie che vengono riportate dai quotidiani sono l’equivalente di pubblicità occulta per un’associazione di avvocati che sfrutta la pigrizia delle redazioni per farsi strada su quotidiani vari (e non solo).

I motivi per cui questi articoli non andrebbero pubblicati sono svariati:

  • Il primo fra tutti è che la questione cambio lira/euro è stata già stabilita da una sentenza che spiega chiaramente che, a meno di aver presentato la richiesta di cambio in uno specifico periodo di tempo, risalente a ormai dieci anni fa, non esiste modo di cambiare quei valori. Pubblicare articoli che danno a intendere diversamente significa spingere lettori a chiedere l’aiuto di un’associazione che nulla può fare per loro.
  • Da qui il secondo motivo per cui questi articoli non andrebbero pubblicati, ovvero il fatto che, come dicevamo sopra, si tratta di pubblicità occulta a un’associazione che ha fini di lucro e che pertanto, se vuole farsi conoscere, dovrebbe pagare regolari spazi pubblicitari come gli altri.
  • Infine il terzo motivo è che nella stragrande maggioranza dei casi gli articoli stessi riportano particolari che li rendono poco credibili – e nei casi su cui a suo tempo indagammo in maniera più approfondita risultò evidente la fabbricazione totale della notizia.

Come sia possibile che così tante redazioni, anche di testate grosse, ci caschino con regolarità, è qualcosa che riusciamo a spiegare solo con la fame di click e visualizzazioni che hanno certi editori. Peccato che così facendo l’unica cosa che certifichino è la loro inaffidabilità. Perché difficilmente una testata che non controlla le informazioni su articoli come quelli di cui sopra lo farà quando i dati da verificare sono più complessi.

Per chi avesse voglia di recuperare i tanti articoli sul tema scritti negli anni qui trovate un elenco esaustivo:

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