I terroristi di Donetsk

Quest’articolo ho cominciato a scriverlo il 14 marzo, la notizia del missile Tochka-U che aveva causato morti a Donetsk aveva appena cominciato a circolare, e in Italia la riprendevano in quel momento pochissimi siti, quasi tutti devoti filo-putiniani. Pochissime testate italiane ne parlavano. L’articolo non mi piaceva, avevo perso ore a scriverlo ma non ero soddisfatto. Nel frattempo a raccontare i fatti sono arrivate anche le testate più mainstream, analizzando quanto avvenuto. Raccontando a modo loro qualcosa di cui sono solo testimoni lontani. Come ripeto da tempo, specie quando si tratta di notizie di guerra, l’unica maniera per avere informazione attendibile e di prima mano è avere giornalisti affidabili e super partes sul luogo dove avvengono i fatti.



Tutto il resto, tutto, ma proprio tutto, viene prima passato sotto il setaccio di chi racconterà la notizia, dandole una luce diversa a seconda della fazione per cui si faccia il tifo o si lavori. Vale per la guerra in Ucraina come per tutte le altre. Dovrebbe essere un dogma per le redazioni, dovrebbero sempre prendere con beneficio d’inventario quanto raccontano quando non è una loro fonte fidata a essere testimone diretta della notizia.

Veniamo ai fatti di Donetsk

Quando avevo cominciato a scrivere quest’articolo circolavano solo due video su quanto era avvenuto (del secondo parleremo brevemente a fine articolo), il primo video mostrava immagini forti che vorrei evitare di pubblicare su BUTAC. Quindi mi limiterò a dei fotogrammi dallo stesso:



Nel video a parte pochissime cose dette dai due soggetti che ci vengono mostrati non c’è altro audio, ma nel canale Kulemzin-Donetsk viene riportato a seguito del video questo testo:

Oggi, i nazisti ucraini hanno compiuto un mostruoso atto di terrorismo contro i civili nel Donbass: hanno usato il sistema missilistico Tochka-U con una carica a grappolo nel centro di Donetsk. E se il razzo non fosse stato distrutto in aria, ci sarebbero state sproporzionatamente più vittime.



Il colpo è stato sferrato durante il giorno, quando c’è molta gente per strada, i trasporti si muovono attivamente, le banche e i negozi sono aperti. A causa del barbaro crimine dell’esercito ucraino ci sono molti civili morti e feriti. Secondo le informazioni operative, 17 persone sono morte, altre 28 sono rimaste ferite, incluso un bambino.

Abbiamo informazioni che ci permettono di identificare con precisione i soggetti coinvolti nell’omicidio: i numeri di questo “Tochka-U” sono stati recuperati. I colpevoli non sfuggiranno alla punizione.

I crimini di guerra del regime di Kiev finiranno presto. L’operazione di liberazione sta accelerando, le forze armate delle Repubbliche popolari, con il supporto del fuoco dell’esercito russo, stanno spremendo gli spiriti maligni fascisti dalle nostre città e villaggi.

Cari connazionali! Domani, 15 marzo, viene dichiarato giorno di lutto.

Esprimo le mie condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime.

Auguro una pronta guarigione ai feriti.

Il video ci mostra alcune scene che dicono poco o nulla. Ma nel testo qui sopra si fa preciso riferimento a una “bomba con una carica a grappolo”, bomba così potente da uccidere svariate persone.

Nei racconti usciti nelle ore successive viene raccontato che il missile era stato intercettato e colpito, e che per questo non ha fatto i danni immensi che avrebbe potuto fare se fosse arrivato a scaricare il suo grappolo letale, ma anche intercettato comunque i frammenti dello stesso hanno causato danni e vittime tra i civili. Come riporta Al Jazeera e come spiegavo poco sopra non è possibile fare una verifica della notizia, gli ucraini negano di aver lanciato suddetto missile, i russi affermano il contrario.

Le immagini che avete visto sopra mostrano quello che vogliono, abbiamo già visto come sia possibile mettere in scena cose che non sono e come ci sia tutto l’interesse nel farlo. Ma ovviamente per poter sostenere che si tratti di una messa in scena servono prove, come potrebbero essere utili per dimostrare che non lo sia. Quelle prove mancano, da ambo i lati.

Mentre dell’ospedale di Mariupol avevamo fatti, visto che sul posto erano presenti svariati giornalisti occidentali, e abbiamo testimonianze con nomi e cognomi di vittime e sopravvissuti, qui abbiamo solo immagini, e testimonianze raccolte da soggetti che sono parte del conflitto, non testimoni super partes.

Ad esempio il canale Telegram che pochissimo tempo dopo l’esplosione pubblicava il video da cui ho tratto questi screenshot è il canale Telegram del sindaco di Donetsk. Il canale Telegram Kulemzin-Donetsk è di Alexey Valerievich Kulemzin, capo dell’amministrazione di Donetsk dal 2016, nominato dal defunto Alexander Zakaharchenko. Sia Kulemzin che Zakaharchenko sono soggetti vicini a Putin, da sempre.

Sia chiaro, questo non significa nulla, non voglio dire che non possa esser vero che un missile sia stato lanciato dagli ucraini e abbia colpito anche una parte della città dove si trovano dei residenti. Ucraina e Russia sono in guerra, non sono lì a fare una partitella amichevole a calcetto, l’abbiamo visto succedere nelle città ancora in mano agli ucraini, come mostra il video qui sotto del Guardian:

 

Può essere che sia capitato anche agli ucraini, con la differenza che la devastazione che vedo nel video del Guardian è molto maggiore di quella che vedo in quello da Donetsk. Nel video venivano anche mostrati i resti di un razzo, resti che alcuni sostengono che in certi TG italiani siano stati associati a un attacco russo su Kyiv:

Ma in realtà sia Francesca Totolo che l’Antidiplomatico hanno fatto una classica paraculata, anche per merito della pessima professionalità di chi ha realizzato la copertina del TG5 su questo servizio del 14 marzo.

Sì perché vedete, il servizio è disponibile a tutti, e non sostiene affatto che quel missile sia caduto su Kyiv, spiega chiaramente che si tratta di un missile caduto nel Donetsk, solo nella copertina a inizio TG l’immagine appare col titolo in sovraimpressione che – se preso un singolo fotogramma e non l’interezza del carosello dei titoli del TG5 – fa credere quello che non è. Ma il servizio era corretto e chiunque può rendersene conto andando a vederlo qui.

A proposito di giornalismo ora veniamo al soggetto di cui vi anticipavo a inizio articolo, Giorgio Bianchi, fotogiornalista indipendente che ci racconta di avere casa a Donetsk, a pochissimi metri dall’esplosione. Bianchi ha condiviso il video di cui parlavamo sopra sul suo canale Telegram, dove oltre a quello ne ha caricato un secondo, pubblicato poco prima, ripreso dall’interno di un furgone, veicolo che potrebbe trovarsi ovunque visto che Bianchi non ci mostra mai cosa lo circonda. Sappiamo solo che il furgone sembra essere russo, viste le scritte che si intravedono all’interno.

Bianchi nel suo video ci racconta di quest’attacco a Donetsk, sostenendo che si sia trattato di un atto terroristico, che è lo stesso termine usato dalla stampa filorussa. Ma quel termine è sbagliato. Se davvero l’Ucraina ha colpito intenzionalmente una zona senza obiettivi militari ma solo civili ha compiuto un crimine di guerra, non un “atto terroristico”. Perché non chiamare le cose col loro nome?

Come abbiamo già tentato di spiegare più volte, il terrorismo è un’altra cosa, se sei un giornalista (poco conta se sei freelance o meno) dovresti sapere che le parole sono importanti, e cercare di usare i termini giusti, altrimenti finisci per disinformare, e sicuramente non è questa l’intenzione di un ottimo fotoreporter come Giorgio ci ha dimostrato in altre occasioni di essere. Uno che quando lo criticano con delle argomentazioni la prende con professionalità e rigore, rispondendo nel merito, e non mandando decine di utenti a insultare sui social chi lo critica… o forse ci confondiamo con qualcun altro.

Da Treccani:

Terrorismo: L’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili.

Qui avremmo un missile lanciato dall’esercito ucraino, contro una città sotto il controllo russo, su territorio che gli ucraini ritengono di loro competenza. Possiamo giocare finché vogliamo a sostenere che siccome la Russia ha riconosciuto la Repubblica Popolare del Donetsk allora è l’Ucraina ad attaccare, ma non avendo loro mai riconosciuto quella regione come stato indipendente resta territorio ucraino, dove oltretutto fino al 2014 la maggioranza della popolazione era ucraina. Non è terrorismo, è guerra, e chi vuole passare l’idea che sia terrorismo a mio avviso rientra tra coloro che mi viene da definire agenti del Cremlino, poco conta che siano realmente pagati per diffondere queste narrazioni o se lo facciano in buonafede, convinti che i fatti stiano come li raccontano.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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