Il patto di corresponsabilità e i gender

maicolengel butac 4 Ago 2015
article-post

 
CORRESPONSABILIT
Manca poco più di un mese all’inizio della scuola e già l’allarmismo sulle “nuove materie” d’insegnamento sta tornando in auge. Ignoranti ed allarmisti che non hanno di meglio da fare hanno deciso di far circolare questa immaginetta:
FB_IMG_1438616371816
 
Sul fatto che da nessuna parte nelle scuole italiane si vada ad insegnare nulla di definibile “Lezioni Gender” avevamo ampiamente parlato, e chi ancora ci crede è una boccia persa per cui è inutile perdere tempo.
Ma vorrei che capiste che firmando il patto di corresponsabilità non perdete alcun diritto ad opporvi ad alcuna cosa che non vi stia bene nell’istituto scolastico che frequenterà vostro figlio. Chi condivide quest’immaginetta sta solo cercando di fare leva su ignoranza e sdegno, e magari un po’ di odio politico (che non ci sta mai male).
Cos’è il patto di corresponsabilità? Che cosa dice che deve fare la famiglia? Non ci vuole molto a verificarlo, ma evidentemente anche se si parla di scuola gli ignoranti che si fidano di più di un post sui social network rispetto a leggersi le cose coi propri occhi son davvero tanti.
Questo che riporto è uno dei modelli ministeriali (ogni scuola ha potuto adattare il proprio alle proprie esigenze, ma il succo resta sempre lo stesso):

PATTO di CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA
LA SCUOLA SI IMPEGNA A:
– fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente;
– offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;
– offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le situazioni di eccellenza;
– favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili, promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;
– garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante rap porto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della privacy.
LO STUDENTE SI IMPEGNA A:
– prendere coscienza dei propri diritti-doveri rispettando la scuola intesa come insieme di persone, ambienti e attrezzature;
– rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio curricolo, impegnandosi in modo responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;
accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro comportamenti.
LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:
valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;
rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni, partecipando attivamente agli organismi collegiali e controllando quotidianamente le comunicazioni provenienti dalla scuola;
– discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo sottoscritto con l’Istituzione scolastica.

Non essendo un contratto non vincola in alcun modo, il genitore che non accettasse determinate lezioni potrà lamentarsene. Ovviamente si parla di dialogo, di rispetto per i diversi da sé (che siano diversamente abili, stranieri, o di altro orientamento religioso o sessuale poco importa), di rispetto per l’istituzione scolastica, come è giusto che sia in un patto che parla di scuola, il luogo dove i nostri figli dovrebbero sopratutto imparare a vivere e stare con gli altri, siano essi compagni di classe, di scuola, di vita.
maicolengel at butac.it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon! Può bastare anche il costo di un caffè!

 

Questa è una segnalazione di quelle che mi hanno fatto ridere, poi pensare e poi decidere di scriverci due righe. Visto che la relazione fra vaccini anti COVID-19 e cancro è un argomento affrontato ormai tantissime volte sul blog, cercherò di essere molto breve. Mi hanno mandato un link di un giornale italiano che parla […]

Noemi Jr | 17 dic 2025

C’è una storiella che ci avete segnalato qualche giorno fa e che sta circolando in tutte le salse social (e in tutte le lingue). La storiella è questa: In Danimarca stanno rivoluzionando il modo in cui gli anziani fanno la spesa: i vecchi autobus fuori servizio vengono trasformati in veri minimarket itineranti che portano il cibo […]

maicolengel butac | 17 dic 2025

Ci dovete perdonare, ma in questo periodo il tempo per lunghe disamine sulla propaganda e la disinformazione è poco, mentre siamo invasi da segnalazioni legate a truffe di vario genere, come quella di cui parliamo oggi. Trattiamo infatti l’ennesimo post sponsorizzato che circola sulle piattaforme social: stavolta vogliono convincerci a comperare un fon per capelli […]

maicolengel butac | 15 dic 2025

Da qualche ora (sto scrivendo di sabato sera 6 dicembre 2025) sta circolando in rete un meme che riporta una supposta citazione di Beatrice Venezi, lo vedete qui sopra. Per chi faticasse a leggerlo la frase riportata è: Beatrice Venezi Mi fa piacere che gli italiani hanno passato gli ultimi 20 anni a studiare direzione […]

maicolengel butac | 12 dic 2025