La malinformazione sulle auto elettriche

Bisogna preoccuparsi perché prendono fuoco più frequentemente delle altre? Verifichiamo insieme

Lo so, certi argomenti circolano ciclicamente e alla lunga annoiano, ma anche in questi giorni ci sono arrivate segnalazioni di post social che diffondono presunta disinformazione sulle auto elettriche.

Ad esempio una segnalazione mi ha portato su un canale Telegram di una nostra vecchia conoscenza, che non nomineremo per evitare ulteriore visibilità al soggetto, anche perché è persona che si offende facilmente: ci denunciò un anno fa per averlo apostrofato in una maniera che era assolutamente affettuosa. Di quella denuncia onestamente non sappiamo cosa sia stato, a oggi a parte la notifica giudiziaria non c’è stato altro. Chissà che non sia stata archiviata.

Stavolta il nostro amico da Gibilterra però non diffonde in prima persona disinformazione, si limita a condividere qualcosa scritto da un’altra nostra vecchia conoscenza, il guru delle scie chimiche Rosario Marcianò, che sul suo canale Telegram ha diffuso questa immagine con relativo post al seguito:

BATTERIE AL LITIO: IL RISCHIO DI INCENDIO CHE NON CONSIDERIAMO

Pericolo di incendio: quando una batteria al litio rischia di prendere fuoco

L’uso di batterie al litio in normali condizioni di funzionamento è considerato sicuro. Tuttavia, ciò vale soltanto in presenza di una manipolazione idonea. In presenza di difetti tecnici, contaminazioni o urti, la situazione può rapidamente diventare critica. Livelli di carica troppo bassi, incendi, reazioni chimiche sono solo alcune delle conseguenze che si possono verificare. Principalmente, le cause che possono causare incidenti legati alle batterie al litio sono: a) scarica completa; b) sovraccarico termico; c) danni meccanici; d) sovraccarico elettrico.

Nel caso si intenda installare un impianto fotovoltaico con accumulo, consiglio vivamente le batterie al Litio-Ferro-Fosfato (LiFePO4), poiché più sicure ma, in ogni caso, valgono sempre le valutazioni fatte più sopra

Partiamo dalla foto, che mostra un’auto elettrica, una Tesla per esser precisi, in fiamme. La foto è reale, l’unico piccolo problema è che la foto non mostra affatto quanto sostiene Marcianò, ovvero un incendio casuale su un’auto con batteria al litio.

La foto viene da un’esercitazione dei vigili del fuoco, di cui qui potete vedere il relativo video:

Il fuoco, come si vede nelle riprese, è stato appiccato dagli stessi vigili. E l’esercitazione, prima che qualcuno lo chieda, non è stata fatta perché le auto elettriche vadano facilmente a fuoco, ma per dimostrare qual è il modo migliore per spegnere un incendio su un veicolo con una batteria ad alto voltaggio. Nulla di più.

Business Insider, testata su cui nel 2019 veniva pubblicata la foto usata da Marcianò, aveva in quell’occasione dedicato un lungo articolo proprio al fatto che alcune Tesla erano andate a fuoco. L’articolo però non presenta toni allarmistici, tutt’altro, ve ne riportiamo alcuni paragrafi tradotti:

 …vale sempre la pena notare che i veicoli elettrici non sono considerati statisticamente più propensi a prendere fuoco rispetto alle auto a benzina.

E ancora:

La National Highway Traffic Safety Administration ha sponsorizzato uno studio sulla questione dei veicoli elettrici e degli incendi nel 2017, che ha concluso che “la propensione e la gravità degli incendi e delle esplosioni dovute all’accensione accidentale di solventi elettrolitici infiammabili utilizzati nei sistemi di batterie [agli ioni di litio] si prevede sia in qualche modo paragonabile o forse leggermente inferiore a quella per i carburanti per veicoli a benzina o diesel“.

Quindi, per concludere: le batterie delle auto elettriche possono prendere fuoco, ma si ritiene che, statisticamente parlando, questo avvenga con frequenza uguale o addirittura inferiore rispetto alle auto tradizionali. Condividere immagini come quella usata da Marcianò e rilanciata da altri quindi è sbagliato, in quanto genera un falso segnale di allarme in chi la vede.

maicolengel at butac punto it

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