La mamma dei cerbiatti martire…

maicolengel butac 4 Mag 2018
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C’è questa foto, che circola su Internet e sta facendo commuovere migliaia di persone.

L’immagine ci mostra un’impala di medie dimensioni (definito cerva non si sa perché) con tre ghepardi. Il testo che l’accompagna:

Lo sapevi?

Questa foto ha vinto il premio per la miglior foto del decennio e ha portato il fotografo alla depressione. I ghepardi inseguivano una cerva ed i suoi due cerbiatti, la madre avrebbe potuto facilmente cacciare i ghepardi ma invece si offrì ai ghepardi affinché i suoi figli potessero correre in salvo. Nella foto si vede che guarda i suoi cerbiatti che corrono sani e salvi mentre sta per essere fatta a pezzi…

Di tutto il testo, scritto probabilmente scopiazzando male dalla versione inglese, solo la parte finale è corretta: quell’impala sta per essere fatto a pezzi.

L’autrice della foto si chiama Alison Buttigieg, e sul suo sito ha tutta la sequenza di foto da cui è tratto quel singolo scatto. La fotografa ci racconta:

Ho assistito a questa uccisione di ghepardo nel settembre 2013 nel Maasai Mara, in Kenya. Narasha, la mamma ghepardo, stava insegnando ai suoi giovani come uccidere la preda. Comunque erano un po’ lenti nell’apprendimento e stavano giocando con la sfortunata preda dell’Impala invece di ucciderla. Narasha, la mamma ghepardo è quella che sta afferrando l’impala per il collo in tutte le foto. I giovani praticano alcune abilità come i balzi  e i salti  che hanno appreso bene, ma non riescono a essere in grado di capire come strangolare efficacemente l’impala.

Ciò che è fuori dall’ordinario in questa sequenza di foto è quanto sia calmo l’impala nel suo calvario. Probabilmente è sotto shock e quindi paralizzato dalla paura. È inquietante come sembra essere in posa in alcune foto, specialmente nella sesta come se fosse determinato a rimanere bello e orgoglioso fino alla fine. La sfida nei suoi occhi è in netto contrasto con la sua mancanza di interesse per l’autoconservazione. Questo mi ha permesso di ottenere immagini uniche di un’uccisione che sono apparentemente coreografate nella loro grazia. Volevo che lo spettatore simpatizzasse con l’impala e allo stesso tempo testimoniasse la natura inquietante di questa inusuale uccisione.

Alla fine, dopo quella che sembrava un’eternità interminabile (ma erano solo pochi minuti), la mamma ghepardo mise l’impala fuori dalla sua infelicità, e i felini poterono gustare un buon pasto.

Decisamente diverso il racconto, non trovate anche voi?

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