Il negazionismo climatico e lo scientismo

"Loro" vogliono sbattere in carcere chi nega il cambiamento climatico, denuncia un filosofo su un blog. Di che cosa parla? Siamo andati a verificare

Una lettrice di BUTAC ci ha inviato una segnalazione in merito a un articolo di qualche tempo fa, un articolo pubblicato sul blog di Nicola Porro con la firma del filosofo Corrado Ocone.

L’articolo s’intitola:

Vogliono sbattere in carcere chi nega il cambiamento climatico

L’autore se la prende con il professor Gianfranco Pellegrino, che su Domani aveva titolato:

il negazionismo climatico dovrebbe essere un reato

Pellegrino e Ocone sono entrambi filosofi. Nessuno dei due ricopre ruoli nel governo, per cui la frase di Pellegrino è appunto un suo personale parere, il “plurale” usato nel titolo di Ocone generalizza – e quindi sensazionalizza – quell’opinione. Ma non è che ci siano reali proposte legislative in tal senso.

Ocone nel suo articolo afferma che la scienza vive di continue confutazioni e che gli scienziati sono fallibili, ma non fornisce prove concrete per negare la connessione tra cambiamento climatico e disastri metereologici, mostrando quindi che la sua argomentazione si basa su un errore di ragionamento. Cita inoltre la fondazione Clintel per contestare questa connessione, ma non fornisce le informazioni necessarie riguardo alla credibilità o all’autorevolezza di questa fondazione.

La Fondazione Clintel

Avevamo già parlato di loro qualche tempo fa, vi riporto dal nostro precedente articolo:

…Clintel è una fondazione indipendente di oltre 700 scienziati fondata nel 2019 in Olanda dal professore di geofisica Guus Berkhout, e dal giornalista scientifico Marcel Crok. Clintel è un gruppo scientifico che si definisce “climate intelligence” e sostiene che non c’è un’emergenza climatica…

…Clintel si pone in antitesi con i dati forniti da IPCC, ma lo fa senza aver mai prodotto uno studio verificato che supporti quanto da loro sostenuto.

La cosa che fa sorridere è che i firmatari di Clintel citano e sfruttano le parole del premio Nobel 2022 John Clauser, che nega che i cambiamenti climatici siano causati dall’uomo. Clauser però ha vinto il Nobel per tutt’altri studi. L’anno prima il Nobel l’avevano vinto Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann, a loro il Nobel è stato dato per per la modellazione fisica del clima terrestre, la quantificazione della variabilità e la previsione affidabile del riscaldamento globale.

Quindi si sfrutta un premio Nobel, che però non ha vinto il Nobel per studi sul clima, mettendolo in contrapposizione con due premi Nobel che hanno vinto il premio proprio per i loro studi sul clima. Questo modo di fare ci viene da definirlo malinformazione: si omettono i vincitori del Nobel che smontano la tesi supportata mentre si esalta un altro vincitore del Nobel che ne è un sostenitore, ma che ha vinto per studi su tutt’altro argomento.

Libertà di espressione

Inoltre Ocone nel suo articolo sembra confondere il concetto di libertà di espressione con la negazione dei fatti scientifici. Mentre è vero che esiste il diritto di esprimere opinioni, non ci sembra corretto sostenere che diffondere quelle che a volte sono vere e proprie fregnacce e promuovere l’ignoranza debbano essere considerati diritti nel dibattito pubblico. La conoscenza scientifica si basa sulla verifica dei fatti e sulla confutazione delle teorie errate, ed è importante promuovere un dibattito basato su informazioni accurate per affrontare le sfide attuali, come il cambiamento climatico.

Il reato di opinione

Ocone presenta anche una visione distorta del concetto di “reato di opinione”. Il negazionismo climatico, inteso come la negazione dei fatti scientifici ampiamente accettati sul cambiamento climatico, non è una semplice opinione, ma una posizione che va contro le evidenze scientifiche. Le leggi che criminalizzano la diffusione di disinformazione su questioni scientifiche non sono necessariamente “liberticide”: possono avere lo scopo di proteggere il pubblico da informazioni fuorvianti e promuovere una discussione basata su fatti verificabili.

Concludendo

Lo so, quanto scritto non è un fact-checking come quelli a cui siete abituati, ma l’articolo di Ocone non presentava fatti, se non il parere di una Fondazione che rappresenta una minuscola nicchia di scienziati al mondo e che non ha veri studi scientifici alle spalle. Infatti la Fondazione, fino a oggi, non ha presentato dei lavori scientifici che confutino quanto scritto finora sui cambiamenti climatici. Non era possibile confutare nulla che non fosse già stato confutato, più volte, in più sedi, da più parti. Qui ad esempio il sito nella NASA dedicato all’argomento.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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