Stranieri, TikTok e malinformazione

Il fact-checking delle affermazioni di Maya

Ci avete segnalato un video che sta circolando su TikTok, la protagonista è una donna, rumena a quanto sostiene su Facebook, Maya Bellator, di Odorheiu Secuiesc, Harghita, Romania (anche se su Facebook, in realtà, l’url personalizzato riporta Kyria Shelter).

Il video, nel caso venga rimosso da TikTok, è questo:

Il profilo da cui era stato caricato a inizio agosto è sparito ma restano attivi altri profili social di Maya, e il video circola anche su altre bacheche. Di lei e di questo video aveva parlato Il Mattino a metà agosto, quando il video era diventato virale. Nell’articolo però si erano limitati a darle visibilità, senza entrare nel dettaglio di quanto veniva raccontato.

Qui su BUTAC invece faremo un piccolo fact-checking delle sue affermazioni.

Partiamo dall’inizio

Io il bonus di 200 euro non l’ho preso perché hanno annullato il bonifico e io vivo sulla vostra schiena: voi lavorate e mantenete me e migliaia di stranieri che sono in Italia. Non è colpa nostra, è colpa del vostro governo… ma no, neanche, è colpa vostra, che accettate tutto ciò! Quindi io vivo con il reddito di cittadinanza, casa gratis, bonus bollette, bonus tutto, mangio gratis… Non devo fare niente, faccio la mantenuta, faccio la bella vita!

Come abbiamo già spiegato (e come invece stranamente non ha spiegato Il Mattino, regalando a Maya solo tanta visibilità) il Reddito di cittadinanza non è una cifra fissa che si ottiene vita natural durante, ma una misura di sostegno sociale che ha specifiche regole per essere incassata. Un generico “straniero” non può arrivare in Italia e farne richiesta.

Cittadina comunitaria

La prima cosa da dire, se Maya è appunto rumena, è che essendo cittadina comunitaria non ha alcun bisogno di un permesso di soggiorno, lo stesso vale in tutti i Paesi facenti parte dell’UE per tutti i cittadini comunitari. Non è una questione di “nostro governo”, ma di Parlamento europeo. Grazie a questo tipo di accordi possiamo cercare lavoro in tutta Europa senza i vincoli che c’erano prima. Dare a intendere che questo avvenga per colpa dello specifico governo di un Paese europeo è sbagliato.

Ma andiamo avanti nella nostra analisi su quanto riporta Maya:

Se avete bisogno venite, vi aiuto. Vi do volentieri un piatto da mangiare. In Italia funziona così, avete scelto un governo che decide per voi la vostra vita, o meglio, “non vita” e secondo me, vi sta bene così, perché in Italia sono cinquant’anni che il governo fa come cazzo gli pare, gli stipendi sono gli stessi da trent’anni, quindi… se a voi va bene così, va bene così! Tanto ascoltate la televisione che vi dice che va tutto bene, che andrà tutto bene…

Come già detto Maya è rumena, la Romania fa parte dell’Unione dal 2007, non è ancora un membro a pieno titolo e non ha ancora adottato la moneta unica. E non perché non lo vogliano, anzi, l’entrata nella moneta unica era stata decisa dal governo rumeno per il 2019, ma la data è stata spostata più avanti, presumibilmente accadrà nel 2024. Non è il nostro governo che aiuta Maya a tirare avanti, ma sono le provvidenze economiche che spettano a Maya in quanto cittadina comunitaria. Provvidenze che vengono date a Maya come a chiunque altro ne abbia diritto, da noi come negli altri Paesi dell’Unione.

Il Reddito di cittadinanza

Se entriamo nel dettaglio del Reddito di cittadinanza occorre specificare che:

  • per aver diritto al reddito di cittadinanza è necessario aver risieduto in Italia per un periodo complessivo di almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in via continuativa.
  • Il nucleo familiare deve essere in possesso di:
    • un valore ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);
    • un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
    • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).
    • un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.
  • Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda:
    • autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
    • navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).
  • Si prevede la decadenza dal Reddito di cittadinanza quando uno dei componenti il nucleo familiare:-non effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
    -non sottoscrive il Patto per il lavoro ovvero il Patto per l’inclusione sociale;
    -non partecipa, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere   formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione;
    -non aderisce ai progetti utili alla collettività, nel caso in cui il comune di residenza   li abbia istituiti;
    -non accetta almeno una di tre offerte di lavoro congrue oppure, in caso di   rinnovo, non accetta la prima offerta di lavoro congrua;
    -non comunica l’eventuale variazione della condizione occupazionale oppure   effettua comunicazioni mendaci producendo un beneficio economico del Reddito  di cittadinanza maggiore;
    -non presenta una DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
    -venga trovato, nel corso delle attività ispettive svolte dalle competenti autorità,   intento a svolgere attività di lavoro dipendente, ovvero attività di lavoro autonomo  o di impresa, senza averlo comunicato.

Quindi Maya, in quanto cittadina rumena, potrà anche aver avuto accesso al Reddito di cittadinanza, ma al tempo stesso ha dovuto accettare una serie di obblighi per riceverlo e appena venisse meno a uno degli stessi lo perderà. Il RdC comunque viene erogato per un periodo di 18 mesi, rinnovabili dopo un mese di pausa nel caso si possa dimostrare di averne ancora i requisiti.

Bonus bollette

Veniamo ai bonus bollette di cui parla Maya, anche quelli non sono “per lei” ma per tutti i cittadini che sono clienti domestici e intestatari di un contratto di energia elettrica o/e gas che ne facciano richiesta.

Spiegava ConfCommercio:

…si tratta di una riduzione delle spese sulle bollette di elettricità e gas naturale e consiste nella possibilità di usufruire di uno sconto in bolletta per tutti gli utenti domestici e non domestici in condizioni economicamente svantaggiate. Una manovra che interessa non pochi cittadini dal momento che, come si legge nella relazione tecnica della Legge di Bilancio, ad essere interessati dall’agevolazione saranno circa 29 milioni di utenze domestiche e 6 milioni di utenze non domestiche (come ad esempio attività commerciali, professionali o artigianali).

Si tratta quindi di sconti sulle bollette, come ne vediamo in Germania, Francia e altri Paesi europei, sconti che aiutano chi in quei Paesi risiede e ha contratti luce e gas. Se Maya vive in Italia ed è intestataria di contratti del genere – e ha i requisiti di disagio per averne diritto – può farne richiesta, come i nostri amici che vivono in altri paesi dell’Unione faranno nelle loro città di residenza: non si tratta di aiuti per stranieri, ma di aiuti per residenti in condizioni di disagio sociale ed economico. Se questo per Maya è fare “la bella vita”…

Concludendo

Maya con i suoi video è utile a specifiche campagne elettorali: spinge chi non ha gli strumenti per verificare a indignarsi, ad arrabbiarsi con “il governo” invece che a capire che quegli aiuti di cui lei parla servono anche per i tanti cittadini italiani che hanno perso il lavoro per la pandemia o altre cause, e che ora faticano a ritrovarlo.

Non siamo babbei come Maya insiste nel chiamarci, lo diventiamo solo se cadiamo nel suo gioco d’indignazione. Video come quelli di Maya sono l’evoluzione di chi, anni fa, sosteneva che gli stranieri ricevevano 35 euro al giorno (poi diventati 42), smettiamo di cascarci.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.