L’astroattore, Marcello Pamio e la malinformazione

Gli "astroattori" sulla stazione spaziale internazionale non si prendono la briga nemmeno di nascondere il portellone di tela, ma a chi è troppo sveglio non si può nascondere proprio niente

Marcello Pamio, secondo la sua bio su Scienza e Conoscenza, ha conseguito un:

…diploma di Perito elettronico industriale seguito da un triennio universitario presso la facoltà di Fisica. Operatore shiatsu e studente “perenne” di MTC, Medicina Tradizionale Cinese. Da numerosi anni si occupa di tutte le cosiddette “medicine non convenzionali” con particolare attenzione ai sistemi terapeutici “dimenticati”, e a quelli boicottati dall’establisment medico.

Da più di vent’anni è l’admin di disinformazione.it, uno dei siti più noti della galassia complottista, seguito da qualche migliaio di lettori al giorno.

Qui su BUTAC, negli ormai dieci anni di attività, ci è capitato di incrociare la sua strada grazie alle vostre segnalazioni. Negli ultimi anni anche Pamio, come altri facenti parte delle stesse cerchie legate alla controinformazione, ha aperto un canale Telegram dove diffonde le sue verità. Da due anni cerco di seguire quei canali – per quanto mi è possibile – per evidenziare la disinformazione, specie legata alla pandemia, che viene fatta circolare.

Oggi non parleremo di medicina ma di spazio, perché Pamio tra le altre cose è tra coloro che negano le attività dell’uomo nello spazio.

L’affermazione da verificare

Qualche giorno fa sul suo gruppo Telegram ha pubblicato questo post:

RIENTRO ALLA ISS… 😂
Marcello Pamio – 31 luglio 2022
L’astroattore sta rientrando nella ISS, la Stazione Spaziale Internazionale orbitante…
Notare lo sportello di chiusura fatto di tela con tanto di cinghie 😂 Siamo in assenza di gravità e quindi di peso, e a -270 gradi centigradi… Indubbiamente la più colossale e fantascientifica presa per il culo.

Al post è allegato un video dove si vede appunto il rientro a bordo di uno dei membri della missione in corso sulla Stazione Spaziale Internazionale, questo:

Pamio fa dell’ironia perché alla fine del video si vede l’astronauta richiudere un portellone che sembra di stoffa. Ma Pamio si limita a quella battuta, evitando di spiegare le cose fino in fondo.

Il Joint Airlock Module

Il portellone da cui vediamo entrare l’astronauta è questo:

Il modulo in cui sta entrando è chiamato Joint Quest Airlock Module ed è composto di due parti separate. Una è la Crew Lock, dove l’astronauta sta appunto entrando, e l’altra è l’Equipment Lock.

Le due sezioni sono separate tra loro e a loro volta sono separate dallo spazio vitale dell’ISS, qui vedete lo schema del Quest Airlock Module:

Quello indicato con la scritta EVA Hatch è il portellone da cui vediamo entrare l’astronauta nel video diffuso da Pamio, ed è un portellone leggero ricoperto di una protezione termica. Il vero portellone rigido è dentro al modulo, e si apre non verso l’esterno ma verso l’interno del modulo stesso.

Persino su Research Gate esiste la documentazione che spiega come funziona il tutto.

All’interno del Crew Lock c’è poi un altro portello da superare, quello che nell’immagine che vi ho postato poco sopra viene definito Intravehicular Hatch:

 

Al minuto 51:56 vedete che un membro dell’equipaggio dell’ISS fa scivolare un portellone a sigillo del modulo al cui interno si trovano, già vestiti, due astronauti che andranno poi a fare attività extraveicolare. Il video dura nove ore, e mostra tutta la preparazione e l’attività che è stata svolta in quell’occasione.

Conclusioni

Sarebbe bello che i follower di Pamio guardassero il video qua sopra nella sua interezza, magari a velocità doppia o tripla se si annoiano, ma che capiscano quanto poco il loro “disinformatore preferito” li informi realmente.

Non posso aggiungere altro. Se avete dubbi su allunaggi e viaggi spaziali però posso consigliare una lettura a Marcello Pamio e suoi seguaci, il libro l’ho scritto io in collaborazione con Lisciani ormai tre anni fa, ma lo si trova tutt’ora nelle principali librerie e in quasi tutte le catene online, Amazon inclusa. S’intitola Luna, siamo già arrivati? ed è una di quelle piccole cose di cui vado molto orgoglioso.

Chissà, magari un giorno i nostri astronauti si prenderanno la briga di denunciare quelli che forse potremmo chiamare “negazionisti della stazione spaziale internazionale”, perché tra “astroattori” e perculate varie credo la diffamazione sia dietro l’angolo.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.