La bandiera di Genova presa in prestito dagli inglesi

Come vista agli Europei di calcio. Facciamo chiarezza

Su svariate testate italiane, a seguito della vittoria agli Europei, sono apparsi articoli di costume che narrano come fatto accertato un evento del passato che fatto accertato non è. Ho letto svariate ricostruzioni, ve le riassumo senza stare a dare delle colpe a tizio, caio o sempronio.

In pratica la leggenda narra che, nel 1190, Riccardo Cuor di Leone abbia chiesto alla Repubblica Genovese la possibilità di usare la loro bandiera sulle sue navi in maniera di garantisti una sorta di protezione. Genova come tutti noi sappiamo era una delle potenze dell’epoca.

Questa vicenda l’avevo già incontrata qualche anno fa, e sperando di poterla usare per prendere in giro mia moglie inglese l’avevo virtualmente approfondita, senza scriverci nulla in merito proprio per colpa della mancanza di fatti accertati.

Il primo punto che mi aveva subito fatto storcere il naso era che della questione non si trovasse traccia nelle cronache dell’epoca: infatti si parte solo dagli Annali del Giustiniani a farne menzione, il problema è che gli Annali risalgono al 1537 e che lo stesso vescovo Giustiniani nella prefazione alle cronache fa capire che l’intento è quello di glorificare Genova di fronte al resto del mondo. Non proprio un intento super partes, direi…

Ma comunque è sulla base di un testo del 1537 e delle dichiarazioni (senza fonte) del duca di Kent nel 1992 che il sindaco di Genova nel 2018 fece una battuta proponendosi di scrivere alla regina Elisabetta chiedendo gli arretrati per l’uso della bandiera genovese. La famiglia reale pare abbia ringraziato per la comunicazione e la ricostruzione storica, senza però mai fare cenno al mancato pagamento dell’affitto della bandiera.

Su Wikipedia inglese viene spiegato che non ci sono fonti dell’epoca a supporto della tesi:

There was a historiographical tradition claiming that Richard the Lionheart himself adopted both the flag and the patron saint from the Republic of Genoa at some point during his crusade. This idea can be traced to the Victorian era,[5] Perrin (1922) refers to it as a “common belief”, and it is still popularly repeated today even though it cannot be substantiated as historical.[6][7]

Inoltre, spiega lo storico genovese Antonio Musarra, non potevano averla adottata con accordi per pagarne un affitto al Doge, visto che il Doge è una figura che appare a Genova, “a furor di popolo” nel 1339.

Sia chiaro, quello che vorrei fosse chiaro è che non esiste una fonte accertata che ci dimostri che le cose siano andate in un modo o nell’altro, e che quindi titolare come ho visto fare da alcuni è sbagliato. A meno che non ambiscano a diventare loro fonte accertata e quindi trasformare un racconto senza vero fondamento in una post-verità assodata.

Qui potete trovare l’opinione del Laboratorio di Storia marittima e navale dell’Università di Genova, pubblicata ad aprile 2019 in risposta a quanto sostenuto dal sindaco nel 2018.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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