Cattivo pagatore: è possibile essere cancellati dalle liste creditizie?

Alcuni video su TikTok parlano di cancellazione dalle liste creditizie previo versamente di piccole cifre. Il problema è che non si può essere cancellati da quelle liste in anticipo, verremo cancellati in automatico entro i termini stabiliti per legge, e che se ci siamo finiti per sbaglio è un nostro diritto essere cancellati gratuitamente

Su TikTok ultimamente ci avete segnalato svariati mini video, in cui affabili soggetti invitano a rivolgersi alle loro aziende per essere cancellati dagli elenchi di “cattivi pagatori”.

In questi mini video appare evidente che il servizio che viene offerto è a pagamento. Raramente il prezzo richiesto viene specificato nei video. Siccome è evidente che dietro a questi profili si celino persone senza scrupoli non faremo nomi, ma ci limiteremo a riportarvi alcuni dati, come sempre completi di fonti.

Partiamo dall’inizio: esistono dei database in cui sono contenuti tutti i dati relativi ai finanziamenti estinti, in richiesta, erogati, rinunciati e rifiutati, relativi a consumatori e imprese. È sulla base di queste informazioni che ci vengono concessi finanziamenti di ogni genere. Se in quei database risultiamo “cattivi pagatori” difficilmente ci verranno concessi mutui e finanziamenti.

Da quando esistono questi database esistono le “agenzie per essere cancellati da quegli elenchi”. Agenzie che promettono grandi risultati, basta pagare.

Noi come sempre abbiamo fatto alcune ricerche, e trovato online svariate realtà che offrono servizi di questo genere: alcuni si limitano a prospettare un supporto nella compilazione delle pratiche per richiedere la cancellazione, altri danno a intendere che sia il loro intervento a permettere di raggiungere il risultato sperato, cioè la cancellazione anticipata. Alcune di queste agenzie chiedono cifre abbastanza contenute: si parla infatti di tariffe che vanno dai 150 ai 250 euro più IVA, di cui una prima parte deve essere versata subito, e il saldo solo a documentazione pronta. La documentazione dell’avvenuta cancellazione?, chiederete voi. Beh, no, in realtà nella maggior parte dei casi non si paga a cancellazione avvenuta, bensì alla consegna di un dossier con le informazioni sulla nostra pratica. Ovvero in realtà si paga per avere uno studio di “fattibilità” per capire se sia o meno possibile cancellarsi da queste liste. Ma alcune storie riportano richieste nell’ordine delle migliaia di euro.

Il problema è che, a parte nel caso di errori, da queste liste non ci si può cancellare prima dei termini previsti per legge. E, in caso di errori, è un vostro diritto essere cancellati gratuitamente.

Come spiegato sul sito della Centrale Rischi Finanziari (CRiF), una delle più grosse società italiane a occuparsi della gestione e conservazione di questi database:

Puoi ottenere la cancellazione anticipata dei dati direttamente da CRIF solo se questi non sono corretti o aggiornati, o se sei vittima di una frode creditizia.

Se i dati registrati nel SIC sono corretti e aggiornati, le informazioni si cancelleranno automaticamente secondo i tempi stabiliti dalle disposizioni normative e di condotta di riferimento, non è quindi possibile anticipare queste tempistiche.

Ad esempio, se ti viene proposta la cancellazione entro 90 giorni della segnalazione del rifiuto di un finanziamento, devi sapere che quell’informazione si cancellerà comunque automaticamente entro 90 giorni, secondo i termini previsti dalla legge.

L’ultimo paragrafo è quello che ci fa capire il trucchetto per cui chi ci propone la cancellazione riesce a farci credere che il suo intervento sia utile, e addirittura risolutivo: ci viene offerta la cancellazione, entro un determinato periodo, di un dato – che però, secondo i termini di legge, verrebbe comunque cancellato in automatico entro quel determinato periodo.

Tra le testimonianze riportate da CRIF leggiamo:

A Paola hanno chiesto 1.500 euro per la cancellazione dei dati.

Ho fatto richiesta per conoscere i miei dati su CRIF attraverso un ufficio creditizio. Mi è arrivato il fascicolo con la visura e ora mi chiedono € 1.500, con due assegni da € 750. Sul foglio c’è scritto che la tempistica necessaria per la cancellazione varia da 30 giorni a 215 giorni.

Angela ha pagato 200 euro senza ottenere nulla.

Mi hanno truffata perché ho chiamato un numero verde per capire come poter essere cancellata dalla lista dei “cattivi pagatori”. Ho effettuato un pagamento di € 200. Desidero non essere più seguita da questo signore o da questa società e di voler quindi procedere con la cancellazione dei miei dati con voi, sperando di non avere più questi problemi. C’è la possibilità che questi soldi mi vengano restituiti?

Purtroppo, come ben sappiamo, la pandemia ha messo in crisi tante realtà, trasformando persone che non avevano mai avuto problemi economici in soggetti a rischio. Persone e aziende che non erano abituate a trovarsi in crisi finanziaria e che oggi sono facili prede di sciacalli ben felici di guadagnare sui problemi economici altrui.

Quando si hanno problemi di natura economica, il nostro consiglio – prima di rivolgersi a soggetti reperiti online, o che magari hanno trovato voi prima che voi trovaste loro – è chiedere suggerimenti sia al proprio istituto di credito che agli organismi di controllo certificati, incluse le agenzie come CRIF citata poco sopra.

redazione at butac punto it

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