A chi dan fastidio gli insetti?

Categorie: Alimentazione, Bufala

Non è possibile che in poco più di due settimane mi ritrovi a parlare per la terza volta di insetti commestibili. A quale lobby italica dà fastidio l’idea che siano introdotti anche nel nostro Paese prodotti (davvero pochi finora) che contengono tra gli ingredienti gli insetti? La risposta non ce l’abbiamo, quello che sappiamo è che dopo Meluzzi e Stramezzi a disinformare in merito ora abbiamo anche soggetti meno noti, ma che contribuiscono all’information disorder (tradotto: disturbo informativo) grazie a post social e video.



Oggi parliamo di un post Facebook, e relativo video YouTube, realizzati dalla:

Naturoapata (sic), operatrice olistica, estetista, Truccatrice, Visagista, Consulente di immagine e del Benessere e appassionata di studi sulla Naturopatia



nonché:

Come hobby faccio la giornalista indipendente ed attivista, la vlogger e creator come missione per aiutare la gente e per informare su come migliorare la propria salute e la propria vita.



Simona Selene Sessa, che su Facebook ha scritto questo post il 25 settembre:

Gli insetti contengono chitina che non possono essere trattate dal nostro intestino. Ma chitina è un polisaccaride molto appetitoso per cancro, parassiti, funghi e quasi tutto ciò che causa malattie. La chitina fa parte della sua costruzione. Contengono anche steroidi metamorfici, specialmente ecdisterone. Questo non è un cibo per mammiferi. Solo gli uccelli possono trattare in sicurezza il cibo per insetti (sic). Il sistema digerente degli uccelli è completamente diverso dal nostro. Capito perché vogliono farci mangiare insetti? ”
In settimana un mio video di Naturalmente Sani sull’argomento.
Non sappiamo dove vengano inserite le farine di insetti, senza dichiararlo o con una sigla che pochi conoscono. Bisogna non prendere, consumare niente che sia già pronto, trasformato da altri…

Seguito come dicevamo da un video, sul suo canale YouTube, del 28 settembre. Il post di Simona e il suo video non hanno avuto grande risonanza sul web, ma riportano inesattezze che, come ci avete segnalato, stanno diventando via via più condivise nel sottobosco in cui viene praticata la pseudomedicina e vengono – senza specifiche professionalità – date indicazioni alimentari.

Una piccola nota a margine: notare bene la definizione di “giornalista indipendente” che la nostra amica si è auto attribuita solo perché per lei il giornalismo è “un hobby”, e pensateci bene quando vi trovate di fronte a qualcuno che la usa per se stesso: può significare che non ha alcuna preparazione per fare il giornalista, oltre al fatto ovviamente di non aver passato alcun esame per potersi definire così e, soprattutto, di non avere alcun obbligo a un comportamento deontologicamente corretto. In questo caso la nostra amica pare non sentire nemmeno il bisogno di rileggere quanto scrive, visto che parla di “cibo per insetti” invece che di “insetti”, esattamente come una persona che scrive cose a caso.

Partiamo dalla fine

Nella chiusura del suo post, Sessa sostiene le stesse cose che abbiamo già smentito da Stramezzi e Meluzzi: come per tutti gli ingredienti di un prodotto alimentare anche gli insetti devono obbligatoriamente esser riportati in etichetta, sostenere diversamente è mentire. Serve che siano segnalati in maniera evidente per molteplici ragioni, prima fra tutte evitare possibili reazioni allergiche. Sostenere che non vengano indicati negli ingredienti significa non avere idea di come funzionino l’etichettature dei prodotti alimentari e che controlli ci siano in fase produttiva e di vendita. Un’azienda che non segnalasse una cosa così macroscopica come l’utilizzo di prodotti originati da insetti e venisse colta in fallo fallirebbe.

La chitina

È vero, la chitina è presente nell’esoscheletro degli insetti, ed è vero che si tratta di un polisaccaride, ma è veramente pericolosa come ci racconta la naturopata Sessa? Come ci spiega l’Accademia dei Georgofili, no:

…la chitina viene parzialmente deacetilata, come avviene nella digestione di chi se ne alimenta, uomo o animale superiore che sia, si forma un polimero di dimensioni più piccole, il chitosano, molto interessante per le sue modalità di azione biologica. Quest’ultimo subisce ancora un’idrolisi enzimatica e l’ingombro molecolare si riduce tanto da divenire estremamente solubile. Il prodotto finale si identifica con la sigla COS (Chito Oligo Saccaride), facilmente assorbibile. Chitosano e COS sono dei prebiotici riconosciuti, dotati di molteplici proprietà nutraceutiche.

Tutte informazioni facilmente reperibili, basterebbe sfogliare qualche sito di divulgazione scientifica. Oltretutto la naturopata Sessa viene da Napoli, opera in zona Vomero, dovrebbe sapere l’altra (tremenda, per lei) verità, ovvero che la chitina si trova perlopiù nel guscio dei crostacei, di cui buona parte dei suoi concittadini vanno ghiotti. Per smentire l’idea che noi umani non siamo in grado di digerirla basterebbe andare al mercato del pesce e vedere quanti mangiano frutti di mare, guscio incluso…

L’ecdisterone

Si tratta di un ormone ecdisteroideo, come riporta Wikipedia:

È quindi uno degli ormoni della muta più comuni in insetti, granchi…

…è un ingrediente di alcuni integratori che mirano a migliorare le prestazioni fisiche. Nell’uomo, si ipotizza che si leghi al gene codificante la proteina beta del recettore degli estrogeni (ERβ).

Non è chiaro se abbia davvero effetti positivi sulla massa muscolare o sul miglioramento delle prestazioni fisiche, ma sono anni che viene studiato, senza che si siano trovate tracce della sua nocività.

Lobby?

Come faccio sempre ho atteso di arrivare a fine articolo per cercare se altri colleghi avessero trattato l’argomento, e stavolta ho trovato sia un articolo dell’amico e collega Juanne Pili su Open, articolo di metà settembre, che riguardava un post assolutamente analogo a quello della naturopata Sessa, sia uno di Facta, di metà agosto. Il fatto che più persone a distanza di settimane condividano, con parole loro, contenuti pressoché identici, significa che sia Sessa che l’autore del post trattato da Open hanno delle fonti comuni che stanno condividendo disinformazione sul tema da almeno un mese. Nel caso di Simona Sessa la fonte che ha usato pare il sito di Cosimo Massaro, autore, scrittore, artista, interior designer e maestro di arti marziali, che il 14 settembre aveva pubblicato un articolo – dove cita Meluzzi – dal titolo esplicativo: No agli insetti nei nostri piatti!

Cercando su Facebook però troviamo tantissimi post, quasi tutti con la stessa immagine, sono davvero tanti:

Segnalate a Facebook i post come contenuto falso o fuorviante, e se siete amici di chi condivide queste sciocchezze magari cercate di capire da dove abbiano preso l’informazione la prima volta. Noi abbiamo cercato chi, in italiano, per primo ne avesse parlato a cavallo di quest’estate, e abbiamo trovato un post del 7 agosto a firma Danilo Perolio su VK, il social russo. Crediamo che il signor Danilo coincida con Danilo Perolio Diinabandhu, autore del libro “Acqua Diamante e Pmt”, edito (ma fuori catalogo) da MyLife edizioni.

maicolengel at butac punto it

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