La dottoressa Sudafricana e la variante Omicron

...che le avevano chiesto di dichiarare "grave"

È sempre molto interessante vedere come la disinformazione vada a onde, ora è il turno dell’onda sudafricana e tutti i siti che hanno condiviso disinformazione sulla pandemia la cavalcano. Qualche esempio?

Nicola Porro sul suo blog titola:

La dottoressa sudafricana rivela: “Dall’Europa mi chiesero di dire che Omicron è grave”

Sul giornale fondato da Matteo Gracis:

La ricercatrice che scoprì Omicron: “Subite pressioni per dire che era grave”

La fonte della notizia è la stessa dottoressa, che rilascia interviste a Welt e al Daily Telegraph australiano. La prima cosa che mi incuriosisce è che il 28 novembre 2021, proprio in contemporanea con le dichiarazioni alla stampa estera da parte della dottoressa, veniva aperta una sua pagina wiki, che da quel giorno ha subito costanti modifiche.

Andando a cercare la dottoressa in questione la prima cosa che troviamo è che la stessa dottoressa il 27 novembre rilasciava un’intervista al Telegraph britannico dal titolo:

South African doctor who raised alarm about omicron variant says symptoms are ‘unusual but mild’

La dottoressa, come spiegava il Telegraph a novembre, ha un suo studio privato, quindi non è molto chiaro come e perché la stampa di Paesi stranieri avrebbe dovuto avvicinarla. Tutta la pantomina sul fatto che sarebbero state fatte pressioni non ha alcun senso logico. Perché non è su quanto dicono i governi mondiali che si basa la pandemia, ma su quelli che sono i dati scientifici sulle Variant of Concern (VoC).

Vediamo insieme perché la dottoressa sta disinformando. Il 26 novembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità inseriva la variante Omicron tra le VoC, e sul sito ufficiale fin da subito spiegavano:

It is not yet clear whether infection with Omicron causes more severe disease compared to infections with other variants, including Delta.  Preliminary data suggests that there are increasing rates of hospitalization in South Africa, but this may be due to increasing overall numbers of people becoming infected, rather than a result of specific infection with Omicron.  There is currently no information to suggest that symptoms associated with Omicron are different from those from other variants.  Initial reported infections were among university students—younger individuals who tend to have more mild disease—but understanding the level of severity of the Omicron variant will take days to several weeks. 

Il 2 dicembre su Nature compariva un articolo dal titolo:

How bad is Omicron? What scientists know so far

E nel paragrafo intitolato

Does Omicron cause milder or more severe disease than previous variants?

spiegavano (tradotto in italiano) che:

I primi rapporti collegavano Omicron a una malattia lieve, facendo sperare che la variante potesse essere meno grave di alcuni dei suoi predecessori.

Ma ovviamente essendo una variante che era stata appena scoperta aggiungevano anche che:

… questi rapporti, spesso basati su aneddoti o scarsi frammenti di dati, possono essere fuorvianti, avverte Müge Çevik, specialista in malattie infettive presso l’Università di St Andrews, nel Regno Unito. “Tutti stanno cercando di trovare dati che potrebbero guidarci”, dice. “Ma al momento è molto difficile”.

La dottoressa Coetzee è un medico di medicina generale, senza alcuna specializzazione in virologia o epidemiologia, quindi le sue opinioni del 18 novembre, in mancanza di dati, restavano opinioni. Solo andando avanti con studi sulla variante Omicron era possibile capirne di più, ed è quello che è stato fatto.

Il 3 dicembre l’OMS riportava:

Quello che sappiamo è che la variante si è diffusa abbastanza rapidamente in una provincia del Sud Africa e sono stati segnalati casi anche in altre parti del mondo, compresa la regione europea. È probabile che nei giorni e nelle settimane a venire verranno segnalati più casi di Omicron da parte dei paesi, poiché i paesi inizieranno a cercarlo di più.

Siamo cauti, richiamando l’attenzione su questa nuova VoC, ma dobbiamo prenderci il tempo per vedere come si comporta nel mondo. L’OMS sta collaborando con ricercatori in Sud Africa e in tutto il mondo che stanno conducendo studi per comprendere meglio molti aspetti di Omicron e continueranno a condividere i risultati di questi studi non appena saranno disponibili.

Il 9 dicembre sempre l’OMS riportava:

Omicron spreads but severe cases remain low in South Africa

Quindi fino al 9 dicembre l’unica fonte internazionale faceva l’esatto contrario dell’allarmismo che invece si è letto su svariate testate. Colpa dei governi che facevano pressioni su questa sconosciuta dottoressa? O di giornalisti stronzi che scelgono di intervistare chiunque abbia voglia di dire qualcosa e finire sui giornali?

Il 18 dicembre un piccolo cambiamento nelle comunicazioni, il direttore regionale per l’area africana dell’OMS spiegava che c’erano motivi di preoccupazione, ma spiegava anche molto chiaramente quali fossero:

Omicron non dovrebbe essere liquidato come lieve, ha affermato il Direttore Regionale, aggiungendo che anche se causa malattie meno gravi, il solo numero di casi potrebbe sopraffare ancora una volta i sistemi sanitari. Pertanto, la capacità dell’assistenza sanitaria, compresi i posti letto in terapia intensiva, la disponibilità di ossigeno, il personale sanitario adeguato e la capacità di aumento della frequenza devono essere riviste e rafforzate a tutti i livelli.

Il 23 dicembre sul British Medical Journal veniva pubblicato un articolo dal titolo:

Covid-19: Early studies give hope omicron is milder than other variants

Quindi a meno di un mese dalla comparsa della variante Omicron gli studi dicono che potrebbe essere meno pericolosa della Delta. Pur confermando tutti che è molto più contagiosa.

Se i giornalisti (cosa che sono sia Porro che Gracis) si fossero comportati nella maniera corretta da inizio pandemia, queste che vi ho riportato sarebbero state le uniche info che avrebbero dovuto passare al pubblico. E invece abbiamo visto tutto e il contrario di tutto. Colpa di fantomatici governi che avrebbero fatto pressioni sulla dottoressa? No, visto che la stessa ha detto che non ha mai ceduto. Colpa delle istituzionii? No, perché onestamente non ho visto nessuna dichiarazione ufficiale di gravità. Gli unici che da due anni cercano in ogni modo di soffiare sul fuoco sfruttando le paure della gente sono i bufalari e certe redazioni giornalistiche (purtroppo tante).

Ma basta leggere la chiusura dell’articolo sul blog di Porro per capire dove si sta andando a parare:

I politici insomma non hanno ascoltato i medici sul campo, ma solo “i professori che non entrano mai in contatto” con un malato. “Nessuno chiede cosa stia succedendo alla base”, ai dottori, e così finisce che “si sbagliano molte cose”.

I professoroni sono i soliti cattivi della situazione, perché la strategia di soggetti come Porro è sempre la stessa: dare un nemico da indicare ai propri lettori, in questo caso i “professori” che non ascoltano mai il povero paziente. Fatemelo dire, sono stronzate, come avete visto l’unica fonte che andava ascoltata è stata puntuale nel dare info in merito a Omicron, attendendo risultati dagli studi in corso, ma senza mai fare allarmismo gratuito.

Inutile aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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