No, i dati reali non affossano l’efficacia del vaccino anti-COVID
Non di sola guerra... la pandemia è ancora qui!
Oggi, grazie alla segnalazione ricevuta, ci mettiamo davvero poco a smontare un po’ di disinformazione in salsa pandemica. Ci avete segnalato un articolo apparso sul giornale fondato da Matteo Gracis, L’Indipendente, articolo a firma Raffaele de Luca che titola:
Vaccini ai bambini: l’efficacia sbandierata da Pfizer affossata dai dati reali
Nell’articolo ci viene raccontato che:
Con la diffusione della variante Omicron, l’efficacia nel prevenire il contagio di due dosi del vaccino Pfizer è diminuita rapidamente nei più piccoli: è quanto si evince da uno studio realizzato da alcuni ricercatori del Dipartimento della Salute dello Stato di New York, che hanno analizzato i dati di oltre mille individui rientranti nella fascia di età 5-17 anni.
Lo studio che citano è un preprint, quindi un testo che ancora non ha passato alcuna revisione, cosa che nell’articolo spiegano, ma solo dopo averne riportato i risultati, una corretta informazione vorrebbe il contrario. Ma quello che è importante rilevare è che le conclusioni dello studio dicono che:
In the Omicron era, the effectiveness against cases of BNT162b2 declined rapidly for children, particularly those 5-11 years. However, vaccination of children 5-11 years was protective against severe disease and is recommended. These results highlight the potential need to study alternative vaccine dosing for children and the continued importance layered protections, including mask wearing, to prevent infection and transmission.
Che tradotto:
Nell’era Omicron, l’efficacia contro i casi di BNT162b2 diminuisce rapidamente per i bambini, in particolare quelli di età compresa tra 5 e 11 anni. Tuttavia, la vaccinazione dei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è protettiva contro la malattia grave ed è raccomandata. Questi risultati evidenziano la potenziale necessità di studiare un dosaggio alternativo di vaccino per i bambini e la continua importanza delle protezioni a strati, compreso l’uso di mascherine, per prevenire infezioni e trasmissioni.
Nell’articolo sull’Indipendente viene enfatizzato il fatto che l’efficacia diminuisca rapidamente, mentre viene riportato come marginale il fatto che il vaccino protegga dalla malattia grave. E vengono completamente omesse le ultime due informazioni, ovvero il fatto che lo studio non “affossa il vaccino” ma continua a raccomandarlo insieme a ulteriori studi per arrivare a un dosaggio ottimale; e che nelle conclusioni ricorda che non ci sono solo i vaccini come strumento di difesa per i piccoli ma non ci si debba dimenticare delle mascherine.
Come mai queste due info sono omesse? Perché non collimano con la narrazione che Gracis dà dei fatti da due anni a questa parte. Questa è disinformazione, questo modo di raccontare i fatti è un assist all’information disorder. Fare cherry picking linkando l’articolo da cui sono stati estrapolati i dati è come ammettere di di sapere bene che nessuno dei lettori che segue L’indipendente andrà ad approfondire o avrà le risorse per comprendere quanto sta leggendo.
Non credo di poter aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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