Glifosato sempre odiato
Parliamone per l'ennesima volta
Nel feed delle news che ho su Android sono mesi che appare con sempre più regolarità un blog, La tua dieta personalizzata, che ha fatto della malinformazione sul tema glifosato uno dei suoi cavalli di battaglia. Infatti ogni mese, almeno una volta al mese, pubblicano articoli che attaccano l’erbicida più usato al mondo (e da più anni), il solito glifosato.
I titoli degli ultimi due mesi:
- Pasta, trovato glifosato in 4 marche italiane: tra le più amate dagli italiani!
- Pasta: trovato glifosato in quasi tutte le marche, se ne salva solo uno (ed è anche la più conosciuta)
- Spaghetti: trovato glifosato in quasi tutte le marche, se ne salvano pochi. La lista!
- Crackers: trovato glifosato nei cereali e biscotti | Questi ne sono pieni: li mangiamo sempre
Solo nel 2022 sul blog hanno pubblicato quattordici articoli che “denunciavano” lo scandalo delle tracce di glifosato in alimenti vari. Quattordici articoli per ripetere sempre le stesse cose. Chi segue BUTAC da anni sa come mai la cosa desti in noi fastidio: è vero che si trovano tracce di glifosato, ma come abbiamo sempre spiegato questo valori riscontrati sono inferiori ai valori limite di legge. E i limiti di legge sono inferiori, e di molto, ai valori che si pensa possano avere qualsivoglia effetto nocivo. Quindi, sì, è vero che su tantissimi prodotti alimentari è possibile trovare tracce di sostanze che (in valori eccessivi) potrebbero avere qualche effetto nocivo sul corpo umano, ma proprio per evitare quei possibili effetti si sono imposti dei limiti di svariate grandezze inferiori, a scongiurare qualsiasi possibile danno.
Tutte cose che al lettore vanno spiegate da subito invece che fare allarmismo ingiustificato, tutte cose che non vengono dette solo da coloro che hanno un’agenda che prevede di andare contro a uno specifico prodotto, anni fa era l’olio di palma, oggi è il glifosato. Siamo di fronte a una manipolazione dell’informazione fatta apposta per demonizzare un prodotto. Siamo di fronte al tentativo (identico a quello usato sull’olio di palma) di costringere le aziende a smettere di usare l’erbicida, anche in mancanza di una specifica legge in merito.
Difatti, con questi articoli che fanno i nomi delle aziende che presentano prodotti che contengono tracce di glifosato, si spera che le stesse, per evitare la cattiva pubblicità, impongano a chi vende loro il grano di cambiare erbicida. Peccato che la biologa nutrizionista autrice del blog, Maria di Bianco, salernitana, eviti di spiegare quali sarebbero le possibili alternative. Sì, perché quello che forse non è chiaro è che il glifosato si usa da più di cinquant’anni, ed è stato abbondantemente studiato in tutte le possibili salse. Altri erbicidi che prendessero il suo posto sono meno usati, meno studiati, quindi non è che passando dal glifosato ad altro la situazione migliori. Esattamente come con l’olio di palma, che fu sostituito in tanti casi con altri grassi idrogenati, in certi casi ben più dannosi dell’olio di palma mandato in pensione.
Credo possa essere utile una rilettura di quanto, supportato da dati scientifici, abbiamo scritto sul glifosato negli ultimi anni.
maicolengel at butac punto it
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