Halloween, i gatti neri e lo pseudogiornalismo

maicolengel butac 20 Ott 2015
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Niente, è più forte di voi, animalisti incalliti che tenete la rubrica sui giornali. A voi se vi scrive Croce è come se avessero fatto un regalo di Natale. Non dovete scrivere nulla e avete un articolo pronto da pubblicare. Il fatto che si basi su affermazioni fasulle poco importa, basta che riempia la paginetta online su cui l’editore appoggia la pubblicità.

Chi per primo me l’ha segnalato a questo giro è un’amica su Twitter, che di mestiere fa la giornalista e che rimane sconcertata ogni volta che vede come suoi colleghi se ne infischino della benché minima verifica delle fonti.

Io per esser carino, visto che la testata su cui la notizia è pubblicata la compero da tempo, ho scelto di dare il beneficio del dubbio al giornalista. E ho scritto alla testata in questione (QN). Che però in tre giorni non si è degnata di rispondermi, anzi, ho il dubbio che abbiano segnalato le mie rimostranze al buon Croce, visto che poi domenica ha ben visto di scatenarsi nel suo solito attacco a Butac e a chi ci scrive sopra.

Non è che ci voglia molto a verificare quanto poco sia attendibile la fonte, visto che una semplice ricerca su Google ci mostra come lo stesso comunicato stampa venga diramato dall’associazione, ogni anno, nello stesso periodo, senza che nessun associazione seria di animalisti (come l’ENPA) l’abbia mai ripreso.

Ah no, mi sbagliavo, su GreenMe ci sono ben due articoli a sfatare il mito, e in uno si riportano le parole di Ilaria Ferri direttore ENPA all’epoca (e di altri operatori del settore) che smentiscono le parole di Croce.

Ilaria Ferri, direttore scientifico Enpa, che, tra l’altro, ha adottato una gattina nera tripode vittima di maltrattamenti: “è assolutamente un errore creare questi allarmismi. Sottolineare che i gatti vengono torturati ad Halloween punta l’attenzione su superstizioni inutili che, nella realtà dei fatti, non fanno altro che creare un rischio di emulazione. Quanto agli affidamenti da parte delle associazioni, è bene ricordare che chi si occupa con professionalità della cura degli animali che vivono in strada effettua, almeno nella stragrande maggioranza dei casi,affidi controllati con visite pre e post-affido. Al contrario, sarebbe bene approfittare di Halloween per sfatare tutti i miti sul gatto nero, un animale meraviglioso che non porta assolutamente sfortuna. In Inghilterra, ad esempio, chi possiede un gatto nero è considerato fortunato. Non creiamo sui gatti un’attenzione morbosa che può sfociare in tristi e fatali tentativi di imitazione”, conclude la Ferri.

E quindi? Ci fidiamo di un signore che non ha uomini su tutto il territorio e che chiede costantemente ricariche telefoniche sui social?

La storia dei gatti neri è vecchia, Lollo la ritira fuori ogni anno, e di pseudogiornalisti che la pubblicano ce ne sono sempre a iosa!

Non sto a spiegarvi perché si tratta di fuffa, l’abbiamo già fatto due anni fa, se ci leggete sapete che se c’è di mezzo l’AIDAA nove volte su 10 è fuffa. E la decima è di solito solo una provocazione.

Mai una volta che il buon Lollo risponda nel merito. Stavolta però ha passato il limite, visto che ieri si è permesso di pubblicare sulla sua bacheca la foto profilo della brava Noemi chiedendo ai suoi lettori se la conoscevano. E l’ha stalkerata sul suo profilo. Eh no Lollo, questo non si fa.

Sia chiaro, i lettori di Croce sono quattro gatti. Ma siccome, a detta sua, siamo stati denunciati per averlo offeso e calunniato, anche se son quattro gatti per me contano uguale.

Oltre alla foto di Noemi (comunque rimossa dopo poche ore), sempre sabato il nazionalpopolare Lollo ha anche fatto girare questo post:

2015-10-17

se qualcuno conosce l’indirizzo di casa di quelli di Bufale un tanto al chilo me lo manda in privato, vorrei fare loro dei presenti per natale per quanto mi hanno fatto diventare famoso nel web

Il mio indirizzo si raggiunge facilmente, basta usare gli strumenti che la rete ci offre. Ma Lorenzo non è avvezzo a queste cose. Mi auguro vivamente mi venga a trovare per Natale, gli offrirò un tacchino farcito e del torrone. Ma non sono sicuro che possa mangiarli, visto che spesso racconta di non sentirsi molto bene. Questo punto è molto importante per il nostro caro Lorenzo. Non capisco però il nesso che si crea ogni volta che parla della sua salute: prima lancia un’allarme su quanto sta male, poi si lamenta che nessuno fa donazioni ad AIDAA…

Ma lui è un altruista…
Lo sappiamo bene.
Prima di curarsi pensa ai gatti. Prima di curarsi pensa a noi.
Infatti ci cerca per portarci un regalo di Natale.
Che venga, lo attendiamo a braccia aperte.
maicolengel at butac.it

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