I morti di serie Z (post-vaccino, ovviamente)
...di cui "nessuno dà notizia"
Ci avete segnalato un video di Barbara Balanzoni, un video freschissimo pubblicato questa mattina, 11 marzo 2021. Ritengo sia utile parlarne per mostrare come funziona una certa narrazione.
Nel primissimo minuto di video Balanzoni dice:
Buongiorno do le notizie che nessuno ha dato almeno nella prima mezz’ora, un’ora, in cui ho ascoltato la radio. Allora, ieri sono deceduti, o negli scorsi giorni, un militare di 43 anni con un vaccino AstraZeneca cioè a poca distanza di poco mi pare un giorno qualcosa in meno e poi un altro appartenente alle forze dell’ordine che aveva mi pare 42 anni. Comunque avevano figli che adesso sono orfani e nessuno dà la notizia perché si vede che i morti di serie A che sono quelli che muoiono di covid sono più importanti dei morti di serie Z che muoiono dopo avere fatto il vaccino…
La dottoressa Balanzoni prosegue parlando di presunta correlazione col vaccino e altre cose che ben conosciamo, ma a me interessa la narrazione iniziale. Davvero ci sono morti di serie Z di cui nessuno dà notizia?
No. E sarebbe bastato pochissimo per verificarlo.
Ne hanno parlato tutte le principali testate, non so che radio ascolti la dottoressa Balanzoni, ma – senza nemmeno avere il nome del militare di cui parla, inserendo solo “militare morto vaccino” nel motore di ricerca, senza nemmeno restringere il campo della data – subito si nota che non è una notizia che è stata esattamente tenuta segreta. Ovvio che finché non si sono fatti approfondimenti (autopsie ed esami) dare troppo spazio alla questione senza avere nuove informazioni serve solo a spaventare chi si deve vaccinare, e quindi è abbastanza normale che uno o due giorni dopo i fatti non se ne parli come al momento di annunciarli, e si scelga di attendere eventuali sviluppi. Sviluppi che abbiamo visto esserci stati nei casi precedenti, dove autopsie ed esami successivi al decesso hanno scartato la possibilità di correlazione tra morte e somministrazione del vaccino.
Del secondo caso di cui parla la dottoressa Balanzoni se ne è parlato meno perché dal vaccino alla morte sono passati dodici giorni, e il decesso comunque è del 6 marzo, siamo all’11, abbastanza normale che non sia una notizia con cui aprire un radiogiornale.
Ovvio che chi crede al complotto non si fiderà delle autopsie, ma ci possiamo fare poco. Lo spirito critico dovrebbe suggerirvi che un complotto del genere, come tutte le bugie, avrebbe le gambe corte, ancora più corte se dovesse essere mantenuto segreto da una quantità immane di persone come in questo caso. Se davvero il vaccino fosse così pericoloso, visto il grandissimo numero di soggetti a cui è stato inoculato in questi tre mesi, avremmo un numero di decessi altissimo, superiore alla media. Questo invece non risulta in nessun Paese dove le campagne vaccinali sono iniziate da tempo e il numero di somministrazioni è altissimo. L’Italia non fa testo, ma in UK hanno superato i 20 milioni di vaccinati già da un po’, la maggioranza con AstraZeneca, non c’è stato alcun picco nei decessi e le reazioni avverse correlate al vaccino sono state poche, rientrano tra quelle conosciute, e per ora non destano preoccupazione alcuna.
La narrazione del “non cielo dicono” è fatta appositamente per farvi entrare sempre di più nella mentalità del complotto, ma come avete visto non è affatto vero che queste notizie siano tenute “segrete”. Siamo in Italia nel 2021, non in Corea del Nord.
Concordo pienamente che per ogni morte che possa essere collegata al vaccino – o a qualsiasi altro agente esterno – vadano fatte le dovute indagini, ma tra il fare le indagini e allarmare la gente c’è un mare.
Non credo di dover aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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