Il metodo Kirlian e le fotografie dell’anima
La Fotografia Kirlian: Mito e Realtà
Recentemente, una notizia ha fatto il giro del web, presentandosi come una novità, ma in realtà si tratta di una vecchia leggenda che ritorna con un tocco di nostalgia vintage. Le immagini che l’accompagnano sembrano uscite da un album di ricordi, ma il sito Meteoweb la presenta come una rivelazione. Noi, invece, vogliamo fare chiarezza su questa storia.
La notizia riguarda un presunto scienziato russo, Konstantin Korotkov, che avrebbe “fotografato l’anima” di persone morenti mentre essa lasciava il corpo. Il metodo citato è la “fotografia Kirlian”, un sistema che, secondo la leggenda, permetterebbe di catturare “l’aura” o “l’anima” di un soggetto. Ma cosa c’è di vero in tutto ciò?
La fotografia Kirlian, ben documentata online, mostra un effetto particolare dovuto principalmente all’umidità nell’aria. Quando si fa passare elettricità attraverso un oggetto da fotografare, l’umidità circostante crea un effetto di alone attorno all’immagine. Questo fenomeno può essere osservato anche su oggetti inanimati come monete o foglie secche, a condizione che ci sia un minimo livello di umidità nell’ambiente.
L’articolo in questione sostiene che il metodo Kirlian sia adottato negli ospedali russi e che oltre 300 medici lo utilizzino regolarmente. Tuttavia, non vengono forniti dettagli o nomi, e non viene spiegato come tale metodo possa avere una funzione diagnostica o curativa. La realtà è che la fotografia Kirlian ha un valore principalmente artistico.
Ancora più sorprendente è la scoperta che l’immagine utilizzata per sostenere queste affermazioni proviene da un sito che vende apparecchi per saune a infrarossi, destinati ad alleviare dolori muscolari e ossei. 
Una semplice ricerca con strumenti come TinEye avrebbe potuto svelare l’origine dell’immagine, che in realtà rappresenta le fasi di una terapia e non il passaggio dalla vita alla morte.
Per chi fosse curioso, l’apparecchio ad infrarossi è disponibile sul sito Vitality Shop.
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