La finta informazione di Casa Italia

Dopo il lunghissimo articolo che abbiamo pubblicato venerdì scorso, in redazione sono piovute segnalazioni di trasmissioni televisive dove viene fatta disinformazione in maniera subdola.

Sarebbe bellissimo avere una vera redazione per guardare tutte le trasmissioni che ci avete segnalato e trattarle come fatto nel caso di Omnibus della settimana scorsa, purtroppo a lavorare su BUTAC siamo principalmente io e Noemi come sapete voi che ci leggete con costanza, entrambi con altri lavori da seguire. Faremo il possibile.

La prima che ci avete segnalato è una puntata di Casa Italia, trasmissione di Rai Italia, andata in onda il 31 gennaio 2023. La puntata viene così presentata sul sito di RaiPlay:

Insetti e larve nel piatto? No grazie! dicono gi esperti intervenuti a Casa Italia, contrariamente a quanto sostenuto dall’astronauta Samantha Cristoforetti in un suo post rilanciato con un filmato in trasmissione: “un cibo sostenibile utilizzato da oltre due miliardi di persone nel mondo”. “Nuovi alimenti che dovranno rispondere a criteri di sicurezza e salubrità” ha precisato in studio la veterinaria Maria Caramelli. “Una scelta che rischia di provocare molte allergie a chi fruirà di questo novel food che in gran parte è allevato in Paesi con pochi controlli sulla sicurezza alimentare” ha detto Lorenzo Bazzana di Coldiretti. “Abbiamo latte, uova formaggi, legumi, carne e pesce” ha sottolineato Giorgio Calabrese, medico e nutrizionista, “proteine endogene che non mancano in Europa”, “non serve affiancare gli insetti alle nostre abitudini consolidate, meglio la dieta mediterranea” ha concluso Calabrese bocciando la nuova frontiera del food.

Come potete vedere dalla sinossi l’obbiettivo della puntata era abbastanza evidente, lobbismo contro l’arrivo degli “insetti nel piatto”. Che questo avvenga su canali commerciali come La7 o Mediaset è comprensibile, che succeda sui canali della televisione di Stato è a nostro avviso molto più grave. Specie visto che le critiche partono dall’evidente disgusto della conduttrice del programma, giornalista professionista da oltre vent’anni, Roberta Ammendola.

Ospiti in studio, come spiegava la sinossi, Maria Caramelli, dirigente veterinaria dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Val d’Aosta e Lorenzo Bazzana, responsabile economico della Coldiretti; collegato via Skype il prof. Giorgio Calabrese, presidente del comitato nazionale per la sicurezza alimentare.

La prima ad avere la parola è Maria Caramelli, che fa una breve introduzione ai novel food, spiegando in maniera corretta cosa siano e perché l’Unione europea faccia esami a ogni singolo cibo che venga approvato per il consumo umano negli Stati dell’Unione. Poi ci sono alcuni segnali di bias che solo un’analisi attenta nota, ad esempio nello spiegare il perché si facciano queste analisi la dottoressa Caramelli usa questa espressione:

Un cibo non può essere sostenibile se anche non è… prima di tutto deve essere sicuro e sano, quindi il primo criterio per poter arrivare sulle tavole è quello di valutare che non ci sia una pericolosità cioè che ci sia la garanzia che non ci si ammali, perlomeno a breve termine [detto con una espressione che è tutta un programma ndmaicolengel]…

Quel “perlomeno a breve termine” è un assist fantastico per i detrattori dell’introduzione di insetti come novel food, un po’ come coi vaccini.

Subito dopo viene mostrato un filmato con Samantha Cristoforetti, questo:

Filmato che risale a settembre 2022. Subito dopo ecco l’intervento di Calabrese, introdotto dalla conduttrice con questa frase:

Professore, lei che è un crociato della dieta mediterranea, e so che mi potrà aiutare in questa cosa perché solo lei può capirmi, ha reso la dieta mediterranea una bandiera nel mondo, parlare di insetti e sentirne parlare anche da Samantha Cristoforetti, come possiamo fare a convincerci,  la convince anche il discorso di Samantha?

Quel “so che mi potrà aiutare”, “solo lei può capirmi” è l’evidenza del bias contro gli insetti da parte della conduttrice. Sia chiaro, tutti hanno il diritto di avere la propria opinione ed è giusto che la possano esprimere, il problema viene quando nell’esprimerla ti trovi di fronte a migliaia di spettatori che ti seguono e su cui hai ovviamente una certa influenza, il tuo disagio si trasmette anche a loro. Un giornalista dovrebbe assolutamente evitare di mostrarlo. Ammendola è lì per condurre la trasmissione, non per dare la propria visione della materia al pubblico a casa, o perlomeno questo dovrebbero fare i conduttori di trasmissioni che sembrano avere come scopo l’approfondimento su specifici temi. Se invece lo scopo è solo quello d’intrattenere tanto vale farlo con prestigiatori, musicanti e ballerini invece che con trasmissioni che come unico risultato hanno quello di manipolare l’opinione pubblica.

La disinformazione

Calabrese ovviamente coglie la palla al balzo:

No, non mi convince, anzi devo dire che ancor di più mi fa riflettere perché noi siamo tutti innamorati di Samantha [la mania di chiamare per nome le donne di successo è tipica di una certa generazione, ndmaicolengel] che è l’Italia nel mondo che ci dà grande gioia, ci dà importanza, quindi nulla da dire a lei ma quello che dice un po’ devo controbattere delle condizioni scientifiche [o forse dice convinzioni ndmaicolengel). Veda io parto intanto da un concetto sociale, domanda: l’Europa ha bisogno delle proteine degli insetti? Io le rispondo no!

Interviene la conduttrice che conferma:

Anche io le risponderei no!

Calabrese:

Ecco però questo fa riflettere in parte, perché fa riflettere tutti noi 350milioni [in UE siamo circa 450milioni, ma Calabrese non è evidentemente aggiornato ndmaicolengel] tranne qualche addetto [e torniamo anche con Calabrese a fare le faccette, come Caramelli ndmaicolengel] all’Europa che parte dal concetto al mattino che si alza e dice “siccome ci mancano le proteine” ma mancano dove? mancano nell’Africa del nord, mancano in Birmania, non mancano in Europa… e allora noi forziamo la mano e quindi vogliamo sostituire i nostri apporti di nutrienti soprattutto proteici come la carne, il pesce, le uova, il latte i formaggi con queste cose che sono, a parte  la parte psicologica che non mi appartiene e non li mangerò mai, ma potrebbe essere Giorgio Calabrese che non lo ama, ma non significa nulla io non sono il Vangelo e quindi potrebbe anche essere che altri lo possano mangiare e lo mangiano. Però ricordiamoci sempre una cosa: noi abbiamo bisogno, come lo diceva prima Maria [ancora il nome proprio ndmaicolengel] che è una scienziata che su questo ha davvero tanta autorevolezza, la sicurezza non vuol dire non andare al pronto soccorso in 24 ore, vuol dire che nel tempo può creare anche dei problemi… [che vi avevo detto sul perfetto assist di Caramelli? ndmaicolengel] Quindi diventa una sicura insicurezza che a noi abbiamo perché? Perché abbiamo visto, e lei lo vada a vedere nelle indagini epidemiologiche, che nel mondo orientale ci sono il triplo di allergie alimentari nei confronti del mondo occidentale, perché sono tutte queste sostanze sono proteine endogene che se pur pulite stimolano nel nostro organismo una reattività immunologica che crea anche la cascata delle citochine e diventa iperergica cioè la traduco: la mangio, mi vengono le bolle, non sto bene, però mi nutrono, allora lì bisogna scegliere tra il quod vitam e il quod valetudinem.

Giusto per darvi un elemento che contraddice Calabrese, il Paese al mondo con più allergie alimentari è l’Australia. Non un Paese orientale dove ci si ciba regolarmente di insetti. Al secondo posto però ci sarà uno dei tanti Paesi in cui si mangiano insetti, vero? No, c’è il Regno Unito. Come spiegato dagli scienziati australiani:

Most food allergies can be attributed to the following common foods: milk, eggs, peanuts, tree nuts, sesame, fish, shellfish, wheat, and soy.

Che tradotto:

La maggior parte delle allergie alimentari può essere attribuita ai seguenti alimenti comuni: latte, uova, arachidi, noci, sesamo, pesce, crostacei, grano e soia.

Ci avete fatto caso? Sono più o meno gli alimenti che Calabresi glorificava.

Ma la cosa più importante da evidenziare è che non è vero che si è scelto di introdurre gli insetti perché ci fossero carenze di proteine, sostenere che l’UE abbia fatto questa scelta per una carenza proteica nella nostra alimentazione è diffondere disinformazione. L’UE ha intrapreso questo percorso per motivi di autosufficienza alimentare. Autosufficienza che si vuole sia anche sostenibile. Come spiegato:

…se l’Europa vuole raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e gli obiettivi per limitare il cambiamento climatico, le fonti proteiche sostenibili dovranno svolgere un ruolo. Gli insetti commestibili, ad esempio, possono essere allevati utilizzando dal 50% al 90% in meno di terra rispetto al bestiame convenzionale e producono circa 100 volte meno emissioni di gas serra .

Ripetiamo: dal 50% al 90% meno occupazione di suolo e 100 volte meno emissioni di gas serra. Calabrese di queste cose non parla, e non ne parla probabilmente perché sa che finirebbe a infognarsi in discorsi che non porterebbero acqua al suo mulino. Il discorso sulle proteine è solo una parte del dibattito.

Le proteine

 Si torna in studio con Ammendola che chiede a Calabrese se sia vero che gli insetti sono così ricchi di proteine, la risposta ammetto che mi ha fatto ridere in maniera fragorosa:

Veda, quando lei parla di una persona e dice che pesa 70 chili e ha il 70% di acqua quindi significa 42 litri. Quando lei parla di un insetto di 5 grammi anche avessero il 30% di proteine stiamo parlando di numeri infinitesimali. Allora la domanda più giusta è: ma quanti ne dobbiamo mangiare di questi insetti per poter arrivare a compensare l’eventuale carenza di proteine che noi abbiamo mangiando la buona bistecca o un buon pesce o due uova oppure un formaggio? Mi sembra veramente una condizione di forzare la mano, io dico sempre, un esempio in mamma rai ogni tanto lei magari mi ascolta, quando vado da Bruno Vespa un giorno io dissi questo: tutti dicono l’aglio fa abbassare la pressione e io ho detto è vero basta mangiarne un camion al giorno e questa stessa cosa la possiamo dire degli insetti.

Questa purtroppo è una bugia, grossa, di quelle fatte apposta per difendere il proprio pregiudizio, che a farlo sia un esponente delle lobby come Coldiretti ci sta, che a farlo sia un medico e nutrizionista no. Esistono studi che l’hanno dimostrato ampiamente. 100 grammi di (ad esempio) acheta domesticus, il grillo, corrispondono a 153 kcal, 20,5 grammi di proteine, 5,06 di grasso, 4,6 di fibra, 100 grammi di bistecca di bovino hanno 112 kcal, 20,1 di proteine, 3,5 di grasso. Non differenze così sostanziali. Che non lo sappia lo spettatore a casa è normale, che non lo sappia la conduttrice in studio invece è un po’ grave, visto che a parlare di insetti hanno chiamato una veterinaria e due “contrari”, quindi non abbiamo nessuno che possa correggere con cognizione di causa quanto affermato da Calabrese.

Concludendo

Non serve insistere nel seguire la trasmissione, il tono e lo scopo della chiacchierata è chiaro: sostenere che gli insetti siano una forzatura che non ci serve, e che non siano da consumare. Dopo Calabrese viene data la parola a Coldiretti, e potete immaginare dove si vada a parare. Ma vorremmo fosse chiaro che questo modo di fare informazione è sbagliato: siamo di fronte a quella che dovrebbe essere una trasmissione di approfondimento, e invece come avete visto è un megafono per riportare il parere di una sola parte dell’opinione scientifica in merito. Megafono ricco di bias, più interessato alla difesa del fatturato di determinati settori che ad informare lo spettatore a casa.

Un giornalista che lavori per la televisione pubblica come prima qualità dovrebbe avere quella di essere imparziale nel raccontare i fatti, Ammendola non lo è in alcuna maniera. Il suo disagio nei confronti degli insetti è evidente, la sua ricerca di supporto da parte degli ospiti in studio e in collegamento pure. Siamo di fronte a un servizio fatto a uso e consumo di una lobby, lo so che è così da decenni, ma non sarà giunta l’ora di dire basta?

Il pubblico a casa, specie quando le trasmissioni sono pagate dalle tasse di tutti, merita un vero servizio pubblico che informi. Taggheremo anche stavolta i protagonisti di questo siparietto televisivo, ma non tratterremo il fiato in attesa di una loro replica.

maicolengel at butac punto it

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Foto di testa di Shannon Potter su Unsplash