Long Covid e misinformazione

Al TGR Lazio un medico fa affermazioni di cui sarebbe bello vedere le fonti

Qualche giorno fa (il 9 giugno 2023) su Rai 3, all’interno del TGR Lazio, è stato intervistato un medico, il compito era delicato: parlare di Long Covid.

Titolo del servizio:

“Dal Long Covid si può guarire ma ci vuole tempo. E non mancano i pazienti cronici”

Il servizio dura 3 minuti e 29, e lo potete vedere al link poco sopra. A essere intervistato è il dottor Fernando Lunedi, responsabile del centro Long Covid di INI Città Bianca (Casa di cura privata del gruppo INI, in provincia di Frosinone).

Oggi ci vogliamo concentrare su una specifica affermazione fatta dall’esperto intervistato dal TGR, che a circa metà dell’intervista afferma che il Long Covid vada associato alla tipologia di vaccino che è stata fatta al paziente, a quante dosi sono state fatte e con quale frequenza. Il giornalista domanda:

Ma chi ha avuto il vaccino e chi non l’ha avuto fa differenza per il Long Covid?

Il medico risponde:

Sicuramente è una sindrome che va distinta, senza mettere una bandierina di necessità, dobbiamo dire che il Long Covid in un paziente vaccinato sicuramente ha una pertinenza maggiore rispetto a un paziente che non lo è.

TGR:

Cioè? Un impatto maggiore?

Lunedi:

Esatto.

TGR:

Il vaccino può essere l’elemento scatenante del Long Covid?

Lunedi:

No, può essere uno strumento che complica sicuramente l’infezione da Covid nel momento in cui il Covid insiste in un momento molto ravvicinato da quello dell’inoculazione, sia precedente che postuma. In questi casi appunto è più difficile distinguere ad esempio un Long Covid da un eventuale sindrome collaterale al vaccino come la letteratura internazionale, anche se in piccola parte, descrive e porta sul piatto. Dobbiamo essere onesti intellettualmente e studiare ogni paziente nel modo giusto.

Amici e lettori hanno tentato di chiedere lumi al gruppo INI su questi studi a cui fa riferimento Lunedi, da Facebook i post in cui il suo intervento al TGR veniva condiviso sono stati rimossi, così come le domande fatte da amici che volevano solo capirne di più:

 

I post che citavano il servizio del TGR sono svaniti e così le domande che erano fatte nei commenti, la cosa lascia un filo stupefatti. Anche noi abbiamo cercato traccia dello studio citato senza trovare nulla che sia stato indicizzato su PubMed.

In compenso abbiamo trovato altri scienziati che non sembrano dire le stesse cose. Sul British Medical Journal è pubblicato un articolo dal titolo:

Effect of covid-19 vaccination on long covid: systematic review

E nelle conclusioni leggiamo:

Gli studi attuali suggeriscono che i vaccini Covid-19 potrebbero avere effetti protettivi e terapeutici sul Long Covid. Tuttavia, sono necessari studi e studi osservazionali comparativi più solidi per determinare chiaramente l’efficacia dei vaccini nella prevenzione e nel trattamento del Long Covid.

Sia chiaro, magari lo studio a cui fa riferimento Lunedi nel suo intervento al TGR è quello risolutivo sul tema, peccato che per ora non sia leggibile anche da noi comuni mortali e che alle richieste di approfondimento fatte sulla loro bacheca social non sia stato risposto in alcuna maniera. Anzi, i post sono stati cancellati.

Se esiste uno studio che collega il Long Covid ai vaccini crediamo sia importantissimo che venga pubblicato e reso fruibile da tutti, se invece nell’intervento su Rai e sono state dette imprecisioni sarebbe il caso correggerle invece che far finta di nulla.

In attesa di novità da parte del Gruppo INI.

Giusto per chiarezza abbiamo titolato Long Covid e misinformazione perché questo è il classico caso in cui il giornalista non ha colpa se sono state date informazioni inaccurate durante la trasmissione, non è un medico e non ha il background per accorgersi di eventuali inesattezze.

maicolengel at butac punto it

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