Il medico ricercatore e Raffaella Regoli

Ogni settimana Fuori dal coro se ne esce con uno scoop inaudito, quest'anno ci aspettiamo almeno un Pulitzer o due per tale eccezionale redazione, unica al mondo a sgamare il complotto globale

Ci avete segnalato un breve estratto video apparso in un tweet della giornalista Raffaella Regoli, parte della redazione di Fuori dal Coro. Il tweet è questo:

 

Nel breve estratto Regoli intervista colui che viene presentato come medico ricercatore, Raffaele Ansovini.

Trascriviamo quanto viene detto nel video:

Ansovini: Cosa c’è nel sangue dei vaccinati? È il sangue ora il centro del problema.

Voce Fuori Campo: Secondo la denuncia del ricercatore, che ha pubblicato diversi lavori su riviste internazionali, Pfizer e Moderna avrebbero mentito, non siamo di fronte a un vaccino ma a un farmaco che agirebbe in maniera incontrollata nell’organismo.

Regoli: Ma lei perché ha denunciato Pfizer e Moderna?

Ansovini: Perché è evidente che, secondo le mie conoscenze scientifiche, che la presentazione del farmaco tutto è tranne che quello che si dice. La sua composizione che non è quella dichiarata.

Regoli: Che cosa è secondo lei questo vaccino?

Ansovini: È un farmaco che produce quello che dovrebbe combattere. Quindi fa una cronica e continua presenza virale nell’organismo. La magistratura deve guardare che il farmaco fa cose diverse e pericolose. Mi devi difendere? Non difende, crea nuove situazioni di pericolo.

Regoli: Perché questi vaccini sono coperti da segreto militare, è mai accaduto?

Ansovini: Ma io che sappia no, penso che ci sono dei fini. Dal mio punto di vista avendo fatto un po’ di cammino con loro penso che ci siano degli obiettivi precisi.

Regoli: Con loro chi?

Ansovini: Coi militari…

Regoli: Lei è stato ascoltato per ore dalla Guardia di Finanza, il sunto di queste cinque ore quale è stato?

Ansovini: Che il farmaco è pericoloso, che si può paragonare a una vera e propria nuova patologia o arma patologica. Tu stai usando un farmaco che è un pericolo, non un aiuto.

Esisterà sicuramente il servizio completo sulle pagine della trasmissione, ma onestamente pensiamo che sia sufficiente quanto riportato nel breve estratto.

Ansovini non è attualmente iscritto ad alcun Ordine dei Medici italiano, lui si presenta come medico su LinkedIn, ma senza iscrizione all’Ordine in Italia non può praticare. Ci risulta essere agopuntore, e che abbia partecipato a convegni con negazionisti dell’AIDS come Peter Duesberg. Non proprio una delle voci più affidabili a cui rivolgersi.

Nel servizio si sostiene che Ansovini abbia “pubblicato diversi lavori su riviste internazionali”: sarà, ma su Pubmed esistono solo due testi a nome Ansovini R, uno nel 1995 e uno nel 1998. Entrambi sono lavori che riguardano l’AIDS.  Il primo lavoro è stato pubblicato solo in italiano sulla rivista Recenti Progressi in Medicina, unico autore lo stesso Ansovini. Il secondo testo, sempre sull’AIDS, porta la firma di Ansovini e di altri ricercatori. Per curiosità ho cercato alcuni degli altri firmatari, tutti eccetto Ansovini hanno svariate altre pubblicazioni, purtroppo non sempre su testate affidabili, a volte in compagnia di soggetti che abbiamo già incontrato sulle nostre pagine.

Quando parla di pubblicazioni internazionali Fuori dal Coro mostra due dettagli, il primo è questo:

Che pur parlando di una cura per COVID-19 fa riferimento a un brevetto del 2010 registrato da Ansovini per un composto a base di glutatione, ma non esistono studi che dimostrino l’efficacia del suddetto composto su pazienti con COVID-19; e chiunque, se ha i denari per farlo, può registrare un brevetto, la sua esistenza non significa che quanto brevettato abbia una qualche utilità. L’altro screen che viene mostrato è questo:

Che non è uno studio scientifico, ma una lettera all’editore, lettera che in quanto tale non ha alcun valore scientifico. Oltretutto nel testo Ansovini cita sé stesso e i due studi scientifici di cui sopra, non fonti super partes. Un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono.

Nell’intervista Ansovini fa riferimento alle sue conoscenze scientifiche. Dal suo profilo LinkedIn risulta aver studiato presso l’Università di Napoli Federico II dal 1969 al ’72, ma senza la specifica di cosa abbia studiato. Poi dal 1972 al 1976 alla Sapienza di Roma, ottenendo una laurea in Medicina senza specializzazione. Poi dal 1976 al 2003 dice di aver fatto l’agopunturista, dal 1996 al 2009 sempre dal suo CV su LinkedIn risulta aver lavorato come medico ricercatore presso un’azienda ora chiusa, la Medestea Internazionale Srl, che faceva prodotti parafarmaceutici, dagli integratori alle creme rassodanti e tonificanti. Stesse cose che fa l’altra azienda per cui Ansovini ha lavorato dal 2009 al 2014 (e che non li citiamo perché tutt’ora aperta). Dal 2009 ad oggi si definisce “medico ricercatore freelance”. Ma come detto poco prima non è iscritto all’Ordine dei Medici qui in Italia, pertanto non può fare il medico (e non crediamo sia mai stato iscritto all’Ordine).

Ma andiamo avanti perché nell’intervista Ansovini fa poi delle precise accuse contro il vaccino, accuse che però non approfondisce in alcuna maniera. Sostiene che il vaccino non abbia gli ingredienti dichiarati, che la composizione non sarebbe quella dichiarata, eppure è stato nelle mani di centinaia di migliaia di medici e ricercatori di tutto il mondo senza che si sia dimostrato niente di tutto ciò.

Concludendo

Affermazioni gravi come quelle di Ansovini non possono essere riportate senza che siano mostrate prove affidabili a supporto di quanto affermato. Prove che passino anche al vaglio di altri medici e ricercatori. Questo sarebbe fare informazione. Ma è evidente che sul tema COVID-19 alla redazione di Mario Giordano interessa di più sensazionalizzare.

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