I megaliti di Gornaya Shoria

Una divertente storia di pseudoarcheologia, come ci piacerebbe trattarne più spesso...

Grazie a un nostro fedele lettore oggi trattiamo una notizia di quelle che ci piacciono da sempre, uno di quegli argomenti più leggeri che ci permettono di staccare da tematiche quali medicina e politica, sempre importantissime, ma che alla lunga logorano.

Oggi parliamo di megaliti, in particolar modo di quelli trovati in Siberia. Lo facciamo partendo da un articolo che ci è stato segnalato su uno di quei siti che pubblicano chili di pseduoscienza: Hack the matrix, che ha titolato qualche tempo fa:

I Megaliti enormi scoperti in Russia hanno uno “strano” campo geomagnetico

Per questo fact checking abbiamo sfruttato chatGPT 4 che ci permette di fare ricerche su più fronti in contemporanea e metterle a confronto con facilità.

Il testo di Hack The Matrix parte da un falso, ovvero la foto che viene usata per corredare l’articolo: l’immagine infatti non riguarda i megaliti in Siberia. Chi fa un articolo su una tematica e usa una foto che non rappresenta quello di cui parla la dice lunga su quanto ha approfondito la materia.

Sì perché vedete, quell’immagine – come ci è stato segnalato dal nostro lettore – non mostra un qualche luogo della Siberia, ma viene dall’Irlanda: si tratta difatti del “selciato del gigante”, The Giant’s Causeway, che non ha nulla a che fare con quanto invece si trova in Siberia (ma qualcosa a che fare con i Led Zeppelin).

Questi sono i megaliti di Gornaya Shoria, in Siberia:

By https://www.youtube.com/channel/UCXkknOyCP2ibSrn2mI6KOjg Youtube, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=46170770

L’articolo di Hack The Matrix sostiene che i megaliti sarebbero stati trovati e fotografati per la prima volta da Georgy Sidorov nel 2013, e che alcuni ricercatori considerano che questo antico sito megalitico potrebbe avere almeno 12.000 anni, ma anche averne più di 20.000.

In realtà i megaliti sono stati mappati geologicamente alla fine degli anni Novanta, e sono stati identificati come il prodotto di processi naturali di erosione e fratturazione della roccia. Non ci sono prove archeologiche o storiche che indichino una presenza umana in quel luogo in epoche remote.

Hack The Matrix sostiene che i megaliti siano molto più grandi (da due a tre volte) rispetto al più grande megalite conosciuto al mondo, e che alcuni potrebbero pesare fino a 3.000 o 4.000 tonnellate. Queste affermazioni si basano sulle foto scattate da Sidorov, che però non forniscono alcuna misurazione o scala di riferimento. Inoltre, l’articolo non linka una fonte di queste stime, che si sostiene siano state fatte da John Jensen, uno pseudoarcheologo non accreditato che ha pubblicato le immagini sul suo blog. Ma appunto è un signor nessuno, senza titoli e senza alcuna autorevolezza in campo. Non vengono riportati dati scientifici che confermino queste ipotesi.

Sia chiaro, è vero che il sito di Gornaya Shoria dove si trovano questi megaliti in Siberia ha attirato l’attenzione degli studiosi della materia, ma non c’è alcun consenso scientifico a supportare l’idea che questi megaliti siano stati costruiti o modellati intenzionalmente da civiltà antiche. Chi porta avanti quest’ipotesi, senza prova alcuna, sono appunto soggetti come Sidorov e Jensen, personaggi che al di fuori dei loro rispettivi circoli non hanno alcuna autorevolezza per sostenere queste teorie, e che non riportano alcuno studio scientifico a sostegno di quanto affermano. Preferiscono fare video e scrivere articoli, non accademici, sui rispettivi blog.

Non crediamo si debba aggiungere altro, se seguite pagine come Hack The Matrix è probabile che non leggerete mai un blog come il nostro. L’articolo di Hack the Matrik probabilmente non è stato nemmeno scritto dagli autori del blog, ma tradotto in automatico da qualche fonte non citata. Guarda caso abbiamo trovato altri pezzi che dicono le stesse cose in altre lingue, ma perlomeno non partono da una foto errata come fa Hack the Matrix.

redazione at butac punto it con l’aiuto di ChatGPT


*A 432Hz, che come sappiamo tutti è una frequenza “matematicamente coerente con l’universo” e a volte rigenera perfino il DNA.


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