Il miele pericoloso, o la disinformazione nociva…

Il miele necessita di pastorizzazione oppure no? Approfondiamo...

Un lettore ci ha inviato una segnalazione su un sito che a una prima occhiata credo possa entrare di diritto nella nostra Black list: TuttoAbruzzo. L’articolo che ci è stato segnalato è del 14 gennaio 2022 e titola:

“Il miele è pericoloso!”: attenzione, ecco le incredibili conseguenze

La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella che suggeriamo sempre a tutti, non limitarsi al titolo e leggere tutto l’articolo. Articolo che dopo un inizio soft attacca il miele in maniera abbastanza pesante:

Il miele è uno degli alimenti più sani e naturali al mondo, il sapore dolce e corposo molte volte è perfetto per nostre ricette in cucina. In pochi sanno però, che il miele rappresenta una vera è propria minaccia invece per il nostro organismo essendo pieno di tossine velenose. Il miele in genere per affrontare queste tossine viene pastorizzato dopo essere stato estratto, ma il miele che non affronta questo processo di pastorizzazione può essere estremamente pericoloso. Uno dei batteri più pericolosi è il cosi detto Clostridium botulinum, comunemente detto anche botulino, la proliferazione di questo batterio all’interno del nostro organismo potrebbe rilasciare tossine pericolose.

Nel leggere quanto sopra ci siamo resi conto di avere già trattato la materia, con un articolo a firma Shadow Moon del 2017, articolo dove spiegavamo:

La pastorizzazione del miele, a differenza degli altri prodotti destinati all’alimentazione umana, non serve per scopi di conservazione o sanitari, ma per mantenere il miele liquido quanto più a lungo possibile. In altri termini: sarebbe utile solo per mieli che, dopo l’invasettamento, dovessero restare per molto tempo negli scaffali prima di venir acquistato e consumati.  Si deve tuttavia tenere conto che, a fronte di un vantaggio che, nel caso del miele, è più di forma che di sostanza (cioè impedire la fastidiosa cristallizzazione del miele dopo un certo tempo dall’invasettamento), gli svantaggi si scontano sul fronte della qualità: infatti il prezzo da pagare è una perdita di vitamine ed enzimi.

Sia chiaro, è vero che il miele può contenere le spore del Clostridium botulinum, ma in una misura tale che potrebbero essere pericolose esclusivamente per bambini piccoli, in particolare sotto all’anno di vita, così piccoli che potrebbero ammalarsi appunto di botulino infantile. Ma dopo l’anno di vita difficilmente le possibili spore presenti nel miele potrebbero farci danno, specie se ne consumiamo in quantità normali (come dicevamo, spesso la moderazione è la strada migliore quando si parla di alimentazione).

Fa sorridere un altro articolo, sempre del 2017, in cui parlavamo di pericolosità del miele, in quel caso partivamo da un pezzo del Corriere della Sera, che appena pubblicato titolava:

Da miele alle patate, 10 cibi (insospettabili ) potenzialmente letali

Per poi modificare articolo e titolo una volta che qualcuno gli ha fatto presente che il miele non era poi così pericoloso:

Dal sambuco alle patate, 9 cibi (insospettabili) potenzialmente letali

per poi cambiare ulteriormente con:

Dal miele alle patate, il caso controverso di 9 cibi potenzialmente nocivi

Perfetto esempio del grande giornalismo italiano. Poi ci domandiamo come sia possibile che certe nozioni errate prendano così piede nel nostro Paese. Basta un giornalista pigro, una redazione più interessata ai click che alla corretta informazione e il patatrac è fatto.

Non crediamo sia necessario aggiungere altro, se non che la musica di oggi è offerta grazie a un commento del 2017 dell’amico (e collaboratore quando gli va) di BUTAC, Elia Marin:

La redazione di BUTAC

redazione at butac punto it

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